Il nostro percorso

House Lee

Andammo subito alla centrale di polizia, io ero in macchina con Hyunjin e il signor Bang, dietro avevamo la macchina con Jisa e dietro ancora quella di Devon.
Devon fu scortato in una cella nei sotterranei mentre Jisa in una cella al primo piano.

<<Hyunjin giusto? Adesso succederanno diversi eventi legati al tribunale, tu dovrai solamente parlare con il tuo avvocato e trovare un metodo per fargli ricevere la pena massima!>> entrambi stavamo ascoltando attentamente <<Per le sere, ti va di andare a stare dal ragazzo che ti ha aiutato venendo qui?>> Lui annuì felicissimo, <<allora ragazzino te lo lascio in custodia, a domani>> mi disse scomparendo nel suo officio.

La segretaria venne a restituirmi le chiavi della moto e il casco.
Lo feci indossare a Hyunjin per proteggerlo senza fiatare andammo davanti alla mia moto e Hyunjin mi abbracciò fortissimo <<ei, mi strozzi così>> dissi ridendo, lui subito si staccò per guardami.

<<Sei bello quando ridi per mano mia>> le mie guance raggiunsero il calore della lava e lo feci montare su sperando che metta i piedi al posto giusto.
Non volevo si bruciasse le sue... ciabatte? Per tutto questo tempo, aveva delle ciabatte?

<<Metti i piedi qui>> gli indicai un posto e lui annuì, misi la chiave nel suo posto e partì con la mia moto e con il ragazzo che conoscevo da poco.

È vero, so la sua storia, so tutto. Ma non lo conosco, me ne sono reso conto in questo momento.
Andremo a convivere da conoscenti che non si conoscono.
Lui sa come mi chiamo, la mia età, non sa nulla di me.
La mia famiglia per fortuna non è come la sua ma se lo fosse stata?
Lui non avrebbe avuto paura di rischiare?

Mi strinse le mani più saldamente ai fianchi e massaggiando dolcemente il lato del mio busto su cui si stava tenendo.
Appoggiò la testa sulla mia spalla.
Al solo pensiero di questa visuale mi vennero le farfalle allo stomaco.

Non so come mai questo sentimento molto simile all'amore si fosse impossessato di noi due.
Strinsi la mano sul manubrio della moto, ricordo ancora la presa salda con cui mi aiutò a tirarmi su, e a quante volte la vorrei toccare ancora.
Ma questa attrazione fisica...non sarà tossica?

Ora basta essere paranoici...succederà un casino in tal caso.

Arrivammo davanti a casa mia e notai che Hyunjin stava tremando dal freddo, mi tolsi la giacca e gliela feci indossare, lui mi fece un sorriso e si fece piccolo all'interno della mia giacca che forse gli stava giusta giusta a filo, fosse stato più palestrato non ci sarebbe neanche entrato.
Presi le chiavi e dopo aver girato la serratura entrammo in casa.
Mi ricordai solo dall'albero che oggi era il 25 e che lo avevo passato tutto il giorno in polizia.
Erano le 18.30, lo vedevo dall'orologio.

<<Hey Lix, sei tu?>> chiese mia madre dalla cucina <<mi aiuti a mettere in forno le patate? tuo padre sta leggendo il giornale e non mi vuole aiutare>> disse quasi in preda ad una crisi di nervi.
A natale abbiamo sempre fatto una cena di famiglia, ma lei ha sempre cucinato per tutti, e gli avanzi arrivavano a capodanno.
Feci segno a Hyunjin di seguirmi e di stare dietro di me.

<<Mamma, papà, vi devo presentare una persona>> si girarono in men che non si dica. Il mio rapporto con loro essendo l'unico figlio rimasto in casa, dato che le mie sorelle avevano intrapreso la loro strada e si erano trasferite passando le vacanze con le famiglie dei fidanzati, ogni volta aspettavano che anche io portassi qualcuno.
<<Lui è Hyunjin e vivrà qui per un po'>> mia madre sorrise e si incamminò gioiosa per presentarsi.

<<Ciao, io sono la mamma di Lix puoi chiamarmi Anna, scusami per le condizioni, mi dovevo ancora cambiare, ma a quanto pare mio figlio non se ne importa di come sono vestita>> disse abbracciandolo e dandomi un pugnetto sulla testa che fece sorridere Hyunjin.