La valigia è quasi pronta. Prendo le ultime cose dal bagno, gli ultimi vestiti, la piastra spenta qualche minuto prima e sistemo per bene tutto dentro.
Sono pronta per tornare a casa, lontano da tutto questo delirio, per potermi finalmente concentrare sull'università, e insomma, prepararmi al prossimo viaggio, in Spagna, per l'Erasmus finalmente.
Ho mandato la domanda qualche mese fa, pensando che mi avrebbe fatto bene un periodo fuori. Un mese all'insegna dello studio, del visitare un posto nuovo, e del conoscere nuove realtà e gente nuova. Non nascondo di essermene quasi dimenticata, considerato l'intervento di mio padre e tutto il caos in cui sono capitata. Poi però ieri mi è arrivata la mail e beh...eccomi qui.
L'aereo parte tra due ore, quindi direi che è l'ora di andare. Chiamo a voce alta mio padre, che è in cucina.
-Andiamo?-
-Si. Pronta?-
-Si-
-Felice di partire?-
-Quello un po' meno-
-Dai tesoro, vedrai che si risolverà tutto. Manca poco e ritornerai alla tua vita normale-
-Lo spero davvero tanto...-
Prendiamo tutto e usciamo di casa.
Ci segue Nicole, con la quale mi saluto con un forte abbraccio, e un: -E' stato davvero un piacere conoscerti. Sei una donna dolcissima. Mio padre è davvero fortunato ad averti nella sua vita. Hai la mia benedizione-
Sorride.
-Anche per me vale lo stesso. Sei una ragazza davvero in gamba. Per qualsiasi cosa chiamami, o scrivici. Sarai sempre la benvenuta. E fai tantissime foto in Spagna!! E della paella, quella è fantastica devi assolutamente assaggiarla!-
Ridiamo.
-Senz'altro. E per favore, fatemi sapere se ci sono novità. Per favore- rispondo.
Annuiscono tutti.
-Certo non preoccuparti- risponde Nicole, abbracciandomi.Salgo in macchina e subito dopo partiamo.
Durante il tragitto, tengo lo squardo costantemente fisso verso il finestrino, osservando per un'ultima volta (per ora) le strade, la gente, i particolari di questo splendido posto. Noto una coppia felice, mano nella mano, che passeggia. Lei bellissima, con un vestitino rosso, a collo alto e braccia scoperte. Lui in camicia e pantalone elegante neri.
Probabilmente si staranno dirigendo ad un evento importante.
Il sole sta tramontando. Il tutto è pervaso da questa luce calda, dai toni arancioni, dandogli un senso di calma, di pace...
Peccato che il tutto sia troppo irreale agli occhi di una ragazza che da qualche giorno ha lasciato il proprio ragazzo, il proprio compagno di viaggio, in galera.
Condannato a due anni.
Dalla volta dell'arresto Diego è stato indagato per verificare se effettivamente era stato lui a far del male a Carl. Sono state controllate tutte le telecamere, interpellati medici, infermieri, pazienti di Carl. Nulla confermava ciò per cui è stato accusato. Tutti sostenevano solo di sentir litigare i due, ma nesuno ha assistito alla scena.
Inoltre in quel momento stava tornando da lui mio padre, quindi direi che, a meno che quel ragazzo non fosse impazzito, era improbabile che avesse rischiato una brutta figura col presunto suocero nonché di passare per il tribunale di un paese a lui straniero.Se non fosse, ahimè, per via dell'infermiera che qualche sera fa aveva sgamato Diego mettere le mani al collo, a Carl, dopo averci visti quella sera chiusi nella stanzetta.
In più sono stati trovati su Facebook dei messaggi di minaccia da parte del mio ragazzo al dottore, di cui non sapevo assolutamente nulla. E un graffio sulla macchina del secondo, che hanno ricondotto a Diego purtroppo, sotto testimonianza di un infermiere che ha assistito alla scena.
Insomma per farla breve, deve rimanere lì per due anni. Io però non posso rimanere qui.
Devo tornare all'università, al mio dovere. E sinceramente sono troppo troppo arrabbiata per rimanere qui per lui e sacrificare la mia vita universitaria. Quando potrò lo verrò a trovare. Altrimenti aspetto che tornerà.
Mi sento una pessima persona, forse lo sono. Ma mi sento tradita, per non esser stata a conoscienza degli ultimi accaduti, infantili per i miei gusti. Ma soprattutto perchè fino alle prove, lui ha sempre negato tutto, anche a me.Avrei voluto fidarmi... ma insomma, le prove parlavano. Quindi non ho potuto far nulla.
Arriviamo all'aeroporto. Scendo, saluto mio padre con un forte abbraccio, con un <<ti voglio tanto bene. Ti scrivo quando atterro>>
-Posso accompagnarti dentro se vuoi-
-Non c'è bisogno davvero, sono anche in ritardo. Ci sentiamo dopo. Ciao papà-
-Con Diego che farai?-
-Non lo so. Verrò a trovarlo un giorno, poi ti dirò. Ma ora non voglio pensarci. Si è comportato male, e sono troppo arrabbiata per pianificare già il mio ritorno qui-
-Va bene tesoro, sei adulta e sai cosa fare. Ora però vai altrimenti fai ritardo-
Annuisco e vado, facendo ciao con la mano.
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Siamo atterrati poco fa, ora sono fuori l'aeroporto, a Pisa, in attesa di Rosalba che passa a prendermi.
La intravedo da lontano. Così mi avvicino alla macchina.
-Ciao bellissimaa- sento, e intravedo dal finestrino il suo bel visetto dolce che mi rivolgeva un grosso sorriso.
-Ehiii, dopo tanto ci rivediamo- escalmo.
-Hai detto bene, dopo tanto. Ora se ti va andiamo a fare subito un aperitivo in centro così mi racconti tutto-
Annuisco. Metto la valigia nel bagagliaio e salgo in macchina.
Effettivamente Rosalba non sa nulla della storia del carcere, ho preferito raccontarglielo dal vivo.
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-Oh cazzo- esclama. -E adesso?-
-Adesso non ne ho idea. Però non pensiamoci dai, voglio bere e dimenticare tutto per un po'-
Siamo al secondo gin lemon. Mi sento con la testa un po' pesante, le gambe più leggere... ma tutto sommato più allegra.
-Dai prendiamone un altro- esclamo quasi urlando.
-Shhh non urlare così. Sei già ubriaca?-
Rido. -Naah. Cameriereee?- urlo.
Si avvicino il ragazzo, alto e biondo con degli occhiali spessi neri.
-Due gin tonic, o lemon. Fai tu-
-Nono per me basta, solo uno- risponde Rosalba -Ho la bambina a casa e devo guidare- continua.
-Che vecchiaccia che sei- rispondo. Il cameriere si allontana.
-Come sta la bambina? La mia piccola peste- chiedo con tono più dolce e calmo.
-Bene bene. L'altro ieri l'abbiamo portata a bucare le orecchie. Ora è super contenta. Anche se la notte le fanno un po' male. Ma insomma, è stata lei a supplicarmi quasi di farglieli fare.-
Rido.
Arriva il mio drink.
-Beh allora, questo Erasmus? Quando si parte?- chiede lei.
-Tra due mesi precisi. Finalmente. Ne ho proprio bisogno. Di una bella sangria a bordo piscina- ridacchiamo,
-Ma magari. Se è così mi iscrivo all'università anch'io- risponde scherzando. -Andrà qualcuno che conosci?-
-Credo di no, ma non mi interessa-
-Brava, mi piace così. L'importante è non rivedere certe facce-
-Giusta osservazione- rispondo. E mi scolo mezzo bicchiere in un sorso.
Pian piano sento la testa che mi gira.
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Sex Room 2
ChickLitRitorno della fiammeggiante coppia Clara Diego che, dinanzi a mille ostacoli e all'ossessione di un ex, torna a lottare per far trionfare il suo folle e ardente amore. "Siamo come due rose, bellissime, ardenti di amore, passione, colore, ma soffocat...