Mi manchi

770 17 1
                                    

Finisco di spacchettare l'ultimo regalo.
È una borsa, bellissima. Beige e bianca, di Guess.
Sorrido.

<<Molto molto bella>> dico guardando Rosalba.

Rosalba questo pomeriggio ha deciso di venire a farmi una sorpresa, portando regali e una bottiglia di vino. Più tardi ordineremo delle pizze.

-Già. Ha proprio buon gusto
-Di chi parli? Non è da parte tua?-
-Il vestito che hai spacchettato prima si. Il braccialetto anche. Ma questo...beh... è dalla tua dolce metà-

Spalanco gli occhi, poi sorrido.
Intanto lei:-Ci siamo sentiti ieri. Mi ha chiesto di portartelo. Detestava l'idea che dovesse portartelo un corriere-

-Capito- la rimetto nella busta, sorridendo.

-...e mi ha anche detto che vorrebbe scusarsi ancora con te. E sentirti. Sono giorni che prova a chiamarti, ma poi cambia idea. Che si sente un coglione.
Così gli ho detto di chiamarti tra un'oretta. Non devi rispondere per forza-

-Grazie Ros-

Non mi sento con lui da molto. Ero sempre troppo arrabbiata per parlarci. Ma direi proprio che è arrivato il momento di darci un taglio.
È stato scorretto, troppo geloso. Ma a tutti capita di aver in mente pensieri minacciosi verso chi ci prova col nostro partner.

In più so che anche lui sta vivendo un momento orribile. E che vorrebbe sentirmi vicino.
Infatti decido di rispondergli più tardi, quando mi chiamerà.

-Che belli questi fiori! Chi te li ha regalati?- chiede
-Die...- mi interrompo. Cavolo.
Cavolo. Cavoloo
Non è stato lui allora.
Il fatto del corriere che gli sembrava una cosa squallida, poi Rosalba che non sa nulla...

-Rosa...pensavo fossero di Diego. Ma mi sa tanto che me li ha mandati qualcun altro-
Rimane sbalordita.
Prendiamo il bigliettino e lo esaminiamo.
Calligrafia, parole usate, tutto...
E dopo un po' credo di aver capito da parte di chi sono.

******************************
Mi giro e rigiro nel letto.
Non riesco a dormire.
Non so se per l'ansia pre partenza, o per quei fiori...o entrambe le cose.

Ma cosa diavolo vuole lui da me.
Quello sfacciato...
Kevin...

Come se un mazzo di fiori possa farmi dimenticare tutto ciò che abbiamo passato.

Non nego che sia stata tutta colpa mia. Che lo abbia usato. Che non gli abbia portato il rispetto che meritava...

Ma insomma, è acqua passata.
E non voglio rimurginare sul passato.

Mi alzo e vado in cucina, per prepararmi una camomilla.

Mentre aspetto che il bollitore dell'acqua si spegne, mi guardo intorno.

Questa casa...
Ogni posto, ogni angolo mi ricordano lui.
La nostra casa.

Sfioro con le dita l'isola della cucina...
Numerosi flashback prendono vita nella mia mente.

-Ho vinto- esclamo soddisfatta.
-Cosa? No, non è possibile. Hai barato-
-Non ho barato! Cosa posso farci se sei scarso-
-Tu stronza...- si alza e si avvicina a farmi il solletico.
Inizio a ridere così forte da lanciare degli urli assordanti.
Eppure è l'una di notte.
Ma non mi importa.
Non che i vicini non fossero abituati a sentire i nostri "rumori".

Ormai le nostre partite a scacchi notturne sono all'ordine del giorno.
O meglio, della notte.
Quando entrambi non riusciamo a dormire, o quando abbiamo passato una brutta giornata, passiamo del tempo insieme così.
A impegnare la mente in questo gioco così contorto ma di strategia.
Dove ad ogni mossa sbagliata, ad ogni disattenzione,ne segue una conseguenza.
Come nella vita.

Sex Room 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora