Ancora Per Un Po'

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Siamo al dolce.
Ho preparato una crostata con ricotta, cioccolato fondente e copertura all'amarena.

-È ottima Clara, complimenti- esclama Paolo.
Sorrido imbarazzata.
-Grazie- rispondo.
-Ha ragione, buonissima- aggiunge il mio ragazzo.

Nel frattempo guardo mia madre che è concentrata sul dolce e non parla.

Per l'intera serata è stata così, molto distaccata e sulle sue.
Sicuro non avrei mai immaginato questo. Ma piuttosto che avrebbe riempito Diego di domande imbarazzanti e pungenti.
Quindi diciamo che è andata meglio di come mi aspettassi.

Diego era in forte imbarazzo, ha solo parlato un po' con Paolo e me, seppur cercasse spesso di scambiare una parolina anche con lei. Ma nulla, lei ignorava tutto e tutti.

Ad un certo punto, ancor prima di finire il dolce, lo vedo alzarsi in piedi, come preso da uno strano istinto.

-Senta signora. Io... capisco che è una situazione complicata.
Sono davvero dispiaciuto.
Ma vorrei spiegarle che ci sono state circostanze che nonostante tutto mi hanno ricondotto a lei, a sua figlia.
È difficile accettare me, accettare noi, lo so. Ma sono qui, in piedi, davanti a lei per assicurarle che io amo Clara. La amo tanto da non poter sopportare di vedere lei e sua madre così distanti ma vicine allo stesso momento... -

Si interrompe, vedendo mia madre guardarlo torva.
Si risiede.

Poi  lei dice rivolta al compagno:
-Amore andiamo via, si è fatto tardi.-
Lui la guarda quasi implorandola di rimanere ancora un po' e parlare.

Però lei si alza.
Prende la giacca e la borsa.
Si avvicina a me e dice:
-Fai quello che vuoi. Capirai le cose strada facendo. Ora andiamo, buonanotte-

Paolo si alza, mi guarda, poggia una mano sul mio braccio con fare affettuoso e dice:
-Grazie per la cena ragazzi, alla prossima-
Diego gli stringe una mano.
Poi vanno via.

Rimango immobile, confusa e arrabbiata per via del suo comportamento.

Diego si avvicina dicendo:
-Vedrai che capirà-
-Lo spero... Ma sono sincera, pensavo sarebbe andata diversamente. Ora però dai pensiamo a sparecchiare-

Pochi minuti dopo, tolti tutti i piatti, guardo Diego togliere i bicchieri.

Ripenso alla serata, a quanto sia stato tutto imbarazzante, e al suo dolce tentativo di esprimere i suoi sentimenti dinanzi all'apatia fatta donna.
Non me lo aspettavo, davvero.

Mi avvicino a lui, e così, improvvisamente, lo abbraccio dalla schiena.
Lui rimane fermo, ripoggia i bicchieri dove erano, e si volta.

Mi da un bacio a stampo.
Stringo le braccia intorno ai suoi fianchi finché ad un certo punto lo vedo abbassarsi leggermente, e prendermi per il sedere fino ad alzarmi, in braccio.
Incrocio le gambe intorno al suo bacino e nel frattempo lui continua a baciarmi.
Poi mi fa sedere sul tavolo e continuiamo così,solo tra baci e coccole.

Infine scendo.

-Vado in doccia- dico.
-Ok allora io finisco di togliere i bicchieri-
-Come vuoi- e mi avvio.

Sull'uscio della porta del bagno mi fermo e dico con tono alto:
-Non ho detto di volerci entrare da sola-
Avevo bisogno di distrarmi, avevo bisogno di lui  con me, ad abbandonarci ai nostri sentimenti così incompresi da alcune persone.

Poi entro e chiudo.
Mi tolgo la maglietta e il reggiseno.
Subito dopo vedo aprirsi la porta e un Diego anche lui a petto nudo.

Si avvicina e mi ribacia a stampo.
Chiudo la porta alle sue spalle, lui poi mi poggia la schiena su di essa, mi sfiora il collo con le labbra, provocandomi brividi su tutto il corpo, fino a scendere pian piano, passando per la zona tra i due seni, poi la pancia, e arrivato giù mi abbassa i pantaloni e le mutandine.
Mi da un bacio a stampo anche lì.
Lo guardo con fare imprecante, imprecante di continuare.
Lui però si alza, e va verso la doccia, aprendovi il rubinetto.
Si abbassa i pantaloni e i boxer grigi davanti a me, per poi dire:
-Vieni-

Obbedisco ed entro in doccia.
L'acqua era tiepida, piacevole devo dire.
Lui fa lo stesso.
Poi prende una spugna, la bagna e vi mette del bagnoschiuma.
Poggia il viso sul mio seno destro bagnato e inizia a baciarlo, leccarlo.
Chiudo gli occhi, rilassata.
Improvvisamente sento la spugna percorrermi l'interno coscia, fino ad arrivare al punto clue.
Inizia a sfregare delicatamente.
Nel frattempo continua a baciare il mio seno, poi la spalla. Chiudo gli occhi.
Era tutto così rilassante ed eccitante allo stesso momento.

-Ti amo Diego- dico abbandonandomi nei suoi occhi.
Lui mi guarda, sorride e risponde:
-Anch'io ti amo-

Si alza e mi bacia prima dolcemente, per poi passare alla limonata vera e propria.

Sento la sua erezione toccarmi la pancia.
La guardo, mi abbasso poggiando giù le ginocchia e la prendo tra le labbra.

***********************************

Sono nel letto, nuda, con Diego dormiente accanto girato a pancia in giù e una mano poggiata sulla mia coscia.

È così tenero quando dorme.
Così sereno, spensierato.
Mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia.

Poi mi alzo e vado a vestirmi.
Mentre guardo quel suo fisico anch'esso nudo così perfetto, sento vibrare il suo cellulare.
Mi avvicino per prenderlo.
"Sally" c'era scritto.

Ero indecisa se rispondere.
Alla fine esco fuori dalla stanza e trascino la cornetta verde.

"Pronto?" dico
"Ah ciao Clara. C'è Diego?" il suo tono era molto distaccato.
"Ehm sta dormendo. Ti serve qualcosa?"
"Oggi ho tre colloqui di lavoro e Diego mi ha promesso che sarebbe venuto a prendersi cura di Micky mentre sono fuori"
"Ah... Ok. Tra quanto?"
"Tra un'ora ho il pullman. Quindi il prima possibile"
"OK vado a svegliarlo"
"Apposto, ciao"

E attacca.

Per un attimo ripenso a noi, piccoline, che giocavamo insieme con le bambole e indossavamo spesso vestiti uguali per essere "gemelle".
Poi dal liceo le cose sono un po' cambiate, siamo cresciute.
Avevamo un rapporto così bello prima, ora invece è accomunato solo da uno stupido scandalo familiare...

-Diego svegliati- dico.
Apre gli occhi, facendomi quasi spaventare per la rapidità.

-Buongiorno- esclamo.
Lui sorride, si siede e si stiracchia.
-Ehi- risponde.

-Ha chiamato Sally, vuole che vai a occuparti del bambino-
-Ah si vero. Cavolo, me ne ero quasi dimenticato.-

Improvvisamente si alza e prende i vestiti.
Si dirige in bagno.

Nel frattempo entro nella  galleria del suo telefono, vedendo due foto di un bambino piccolissimo, con i capelli scuretti e degli occhietti castani dolci.

È così carino, assomiglia tantissimo a Diego,suo padre.

Per un attimo provo una sensazione mista di tristezza e gelosia.

Poi chiudo tutto.

Esce dal bagno. Viene da me, mi da un bacio a stampo.
-Vieni, facciamo colazione- dice.
-Arrivo-

Bevuto il caffè e mangiato un pezzo della crostata del giorno precedente, vedo lui mettere le scarpe e andare verso la porta.

Ad un certo punto si gira.
-So che è una richiesta un po'...inadatta... ma, se vuoi puoi venire con me-

Rimango un po' spiazzata.
-Diego io non...-
-Ok,tranquilla. Capisco. Allora dai a più tardi -
E va via.

Mi sento così crudele. Non è una bella sensazione. 

Ma non nascondo quanto sia per me difficile vedere una creaturina così bella, così sua... Ma non mia.

Non odio Sally, non odio il bambino.
Solo... Preferirei starne fuori.
O almeno, ancora per un po'...

Sex Room 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora