Verità

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È sabato.
Sono ancora nel mio letto. Prendo il telefono e noto che sono le 12:01.

Mi sento spossata, svogliata, e...triste.
Si, credo sia il termine giusto.

Ripenso a quella sera, due giorni fa, in cui credo di aver dato il peggio di me.
Non volevo arrivare a questo, ma sono davvero esausta.
Ho bisogno di risposte.
Ma da una parte penso che se veramente c'è qualcosa sotto, se lo è meritato.

Vedo la porta della mia stanza aprirsi. Era Nina con un vassoio in mano.

-Ehii, dormigliona. Dai alzati. Ti ho portato un cappuccino da asporto e due toast con la marmellata. Oh e un toast con l'uovo strapazzato sopra.
Vedevo che non arrivavi, così prima che togliessero tutta la colazione giù, ho chiesto se potevo portarti qualcosa. Ecco-

Che carina.
Non avevo molta fame in realtà ma come potevo dirle di no?

Sorrido e mi siedo, poggiandomi sullo schienale del letto.

-Grazie, davvero non dovevi- e si avvicina per porgermelo.

-Tranquilla. Piuttosto...dimmi...cosa ti sta succedendo? Ieri eri...completamente assente. E oggi, tu Clara Larrson che ha la sveglia incorporata alle 8:30, rimani a letto fino a tardi e con un viso super triste. Cosa succede? È per via del tuo ragazzo?-

Ha capito subito di cosa di trattasse.

Poggio il vassoio sulle ginocchia distese e inizio a mangiare il toast con l'uovo.

-Nina...beh, si. Ci sono cose che purtroppo non ti ho ancora raccontato. Adesso non me la sento, ma un giorno ti racconterò tutto. È che...ho combinato un bel casino, e sono circondata da uomini...strani.
Sono semplicemente...beh...confusa, e...come mi ha detto un ragazzo... frustrata.
Tu piuttosto raccontami come è andata ieri sera con Stefano eh?- la guardo rivolgendole un sorriso accompagnato da un occhiolino.

-È andata...bene. Siamo usciti un po', poi siamo andati verso i negozietti di souvenir al centro e infine mi ha portata a cena, a mangiare una paella e bere sangria.
È stato...molto carino, e gentile, e...caldo-
Notavo che mentre raccontava era come tra le nuvole.

-Caldo?!- chiedo.
-Si... mi ha abbracciata due volte. Toccarlo era tipo...Wow. Non ci siamo baciati nè abbiamo fatto altro, ma in realtà meglio così. Vorrei che la mia prima volta fosse...speciale-

Spalanco gli occhi scioccata.

-Davvero, non l'hai ancora mai fatto?- chiedo.
-No... mai. Diciamo che non appena notavo che il ragazzo con cui uscivo volesse portarmi a letto o toccarmi in quel senso, beh...scappavo. Semplicemente. Con una scusa, sparivo-

Le rivolgo un sorriso misto a shock e divertimento.

-Oh cara, tu si che hai ancora molto da far conoscere- esclamo.
Ridiamo.

-Comunque io riscendo che mi sta aspettando... andiamo a pranzo insieme. Ti dispiace se vado?- chiede.

-No, no ma scherzi. Assolutamente. Ora mi alzo e trovo anche io qualcosa da fare tranquilla. Divertitevi-

Sorride. Poi va via.

Finisco i miei toast sorseggiando di volta in volta il mio cappuccino.

Prendo il telefono, e vado su Facebook.
Scorro un po' qua e là, poi però decido di andare sul profilo di Carl.
Non lo trovo.

Dannazione, credo mi abbia bloccata.

In realtà, sarebbe strano se non lo avesse fatto.

Chiudo l'app e noto una chiamata persa.
Era un numero che non conoscevo.

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