10. Conti fatti

6 1 0
                                    

"Allora," la voce di Emily gli giunse ovattata da dietro alla porta. La immaginava con le mani unite di fronte a sé, il suo tipico gesto di diplomazia e conciliazione. Levi suo malgrado lo conosceva molto bene.

"Allora," riprese, come se avesse cambiato idea sulla frase da dire e avesse deciso di riformularla "sapete che vi adoro, non?"

Sentì gli altri borbottare e ridacchiare, chiedendosi cosa avesse combinato quella volta. Nessuno azzeccò o lo nominò e quello gli causò una piccola fitta al petto. Sapeva che non si erano dimenticati di lui, ma saperlo e farlo capire al cuore erano due cose ben diverse.

"Bene, ora che abbiamo appurato ciò... Vi chiedo di non perdere la testa. In nessun modo. Intendo. È il mio compleanno, non voglio scenate, d'accord? Ottimo, ora che abbiamo chiarito questo punto fondamentale, possiamo aprire la porta!"

I borbottii indistinti dei suoi amici aumentarono di volume mentre la porta veniva aperta, bloccandosi nell'istante in cui lo inquadrarono.

Levi non si era mai sentito più a disagio di così, nemmeno quando aveva fatto coming out con i suoi genitori.

Rimase seduto sul divano, con le mani a penzolare fra le ginocchia, l'aria da cucciolo bastonato -che sapeva di avere- e le due trecce che gli avevano fatto Essa ed Emily a sfiorargli il collo e a farlo sentire completamente ridicolo e fuoriluogo. Eppure, qualche ora prima, non gli erano sembrate così una pessima idea.

Notò subito la mano di Damon scattare lungo il fianco verso quella di Veronica, il modo in cui aveva fatto mezzo passo avanti con quel suo fare muto e protettivo. Incassò in silenzio perché sapeva di meritarselo, aveva fatto un disastro con loro due e ancora faticava a perdonarselo, ma non per questo faceva meno male.

Elisa gli rivolse un'occhiata sorpresa, con gli occhi spalancati e le labbra socchiuse. Aveva i ricci sparsi attorno al viso e alle spalle, perfettamente disordinati, che le davano l'aria di un angelo appena sceso dal paradiso.

La luce che le illuminò gli occhi gli riempì il petto di calore, ricordandogli quanto, nonostante tutto, fosse amato. Non fu sorprendente constatare che avesse ragione Damon: non era mai stato solo, era sempre stato lui a respingere tutti loro con rabbia.

Elisa gli si gettò addosso con foga, facendolo finire lungo disteso sul divano, con lei che lo stringeva fino quasi a mozzargli il fiato. L'aveva immobilizzato nella sua stretta, con le braccia lungo i fianchi e le ginocchia piantate contro le sueanche.

Mai un abbraccio gli era sembrato migliore. Elisa aveva la rara capacità di saper infondere parole ed emozioni in ogni gesto, e in quel momento gliele fece arrivare tutte con la stessa intensità di uno schiaffo in faccia.

"Cavolo, oggi il premio per l'abbraccio più drammatico non me lo aggiudico" commentò Emily, sbucando a stento con il viso fra le spalle dei suoi amici.

Attirò tutta l'attenzione su di sé, beccandosi quattro occhiatacce per il suo commento fuori luogo. Emily sorrise ad ognuno di loro. Adorava essere fuori luogo.

Essa si strinse nelle spalle con un sorriso arrendevole, restituendo a tutti un'occhiata di scuse. Purtroppo per lei adorava Emily.

Sebastiano roteò gli occhi. Rivolse agli altri una smorfia da "siete amici di un'eccentrica fuori di testa, che vi aspettate, idioti?".

E nonostante tutto, a Levi venne da sorridere, perché amava tutti loro come le foglie amano i temporali estivi. Si sentiva irrimediabilmente attratto verso quei ragazzi, ogni fibra del suo corpo si distendeva in loro presenza e si ricaricava. Apparteneva a loro, e non gli importava come potesse apparire al resto del mondo. Era loro e basta, anche quando il destino li avrebbe inevitabilmente divisi una volta per tutte. Anche quando avrebbe condotto la sua vita, lontano da tutti loro, una sua piccola parte gli sarebbe sempre appartenuta, con i loro nomi incisi a fuoco. La stessa parte che, in qualsiasi momento e luogo, avrebbe catapultato il suo pensiero fino a loro. Perché, a prescindere da tutto, non potevano fare altro se non appartenersi.

Dove cade l'arcobaleno || LGBT+Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora