Il Mago del Re (BkDk)

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ARTÙ E MERLINO PORTATEMI VIA TWT
VOGLIO RIVEDERE LA SERIE PER LA MILIONESIMA VOLTAAAAAAAAAAA

《Kacchan...》Izuku tremò lievemente tenendo lo sguardo alto verso il biondo seduto sul trono ďoro che ľosservava freddamente.
《Non rivolgerti così al tuo Re!》il cavaliere alle sue spalle lo urlò furioso.
《M-mi dispiace... non volev-!!》
Il verdino incassò il calcio diretto allo stomaco tossendo un paio di volte per riprendere fiato.
Le catene sui suoi polsi e caviglie tintinnarono tutto il tempo, anche quando fu tirato per i capelli e nuovamente costretto a sollevare lo sguardo sul suo re.
《Izuku Midoriya, sei stato accusato di Stregoneria.》Bakugo lo disse freddo dal suo trono provocando un vuoto nel petto del verdino stanco e stremato da giorni di prigionia e torture 《in questo regno è un reato praticare le arti magiche, un crimine pari al tradimento stesso del Re!》
《Lo so...》Izuku lo disse a bassa voce ricevendo un nuovo strattone violento ai capelli.
《Nelle tue stanze sono stati trovati oggetti magici, pozioni e artefatti in rune antiche.》i presenti nella sala sussultarono sconvolti mentre una guardia esponeva le prove eliminando un telo da un tavolo《Sono crimini intollerabili!》 Katsuki lo disse serio alzandosi dal trono per osservare il suo vecchio migliore amico con fredda delusione.
Non voleva giungere a quello, ma non poteva ignorare le denunce della servitù e dei cittadini, non quando erano diventate così tante... non poteva venir meno alle leggi.
《Però questo è un regno equo e giusto, prima di una sentenza voglio la tua versione, mago.》
Le lacrime scivolarono da sole sulle guance del verdino mentre sgranava gli occhi venendo finalmente mollato dai capelli per mettersi in una posizione più comoda, ma sempre costretto in ginocchio.
Cercò di supplicare Bakugo con lo sguardo, di non porgli alcuna domanda, perché non avrebbe potuto mentire, i maghi che giuravano fedeltà a qualcuno non potevano mentire sulla loro natura ed i loro incanti, non a chi avevano legato a loro con un giuramento.
Con quelle domande avrebbe solo reso pubblica la sua natura di stregone e non avrebbe più avuto alcuno scampo...

《Ammetti di praticare la magia?》Katsuki lo chiese con tono serio non mutando di troppo la sua espressione delusa.
《Sì...》
《Ammetti di praticare anche la magia nera?》
《No.》
Un vociare non convinto si diffuse tra i presenti ma si placò subito a un gesto del Re.
《Quegli oggetti sono tutti di tua proprietà?》
《No... mio Re...》
《Quali non vi appartengono?》 Alla domanda Izuku alzò lo sguardo osservando i propri oggetti personali da lontano puntando gli occhi lucidi su tre oggetti specifici.
《I veleni, tre rune e una pozione...》
《Sai a chi appartengono?》
《No, non li ho mai visti sino ad ora...》
Un grave silenzio calò per la sala mentre il Re con passo sicuro scendeva la piccola gradinata che lo elevava al di sopra di tutti gli altri presenti nella sala facendosi il più vicino possibile al verdino.
《Da quanto pratichi la magia?》
《Sin da quando ho memoria..》
Le persone più vicine a Izuku fecero uno o più passi indietro per allontanarsi, nessuno voleva star vicino a una persona così "impura", un ragazzo nato dal sangue dei Maghi perché quella era ľunica risposta logia se la praticava sin da bambino.
《La quarta Runa... perché possedevi tale oggetto?》
《È ľunica cosa che mi era rimasta dei miei genitori...》Izuku singhiozzò abbassando il capo distrutto nel dire quella verità, il re al contrario mise su un espressione ferita. Stava scoprendo più cose sul suo vecchio amico in quel momenti, durante una sentenza di morte che in anni di giochi, conoscenza e fiducia.
Ricordava ancora il giorno in cui aveva chiesto al minore dove fossero i suoi genitori e la sua risposta allegra nel dirgli che erano entrambi a lavorare nei campi sino a tardi.
《Dove sono ora?》
《B-bruciati.... arsi vivi e sparsi come cenere nei campi come concime dai precedenti reganti..》Midoriya si piegò sino al pavimento piangendo tra spasmotici singhiozzi e tremiti di dolore portando la sala in un vociferare concitato e sconvolto.
Le urla e gli insulti volarono verso il ragazzo a terra come gocce di velenosa pioggia, neppure qualche soldato e cavaliere più anziano si trattenne nel ricordare chi fossero stati gli ultimi due stregoni arsi vivi dopo decenni che si credevano estinti dal regno. Due assassini, praticanti delle arti occulte che più volte avevano attentato alla vita dei loro sovrani e del popolo stesso con carestie, malattie e maledizioni, eppure quello era solo ciò che si era vociferato, non la verità.
《Vostra altezza, se quel che lo stregone dice è vero vuol dire che è figlio dei demoni!!》
《Mio signore potrebbe vendicarsi!!! Non possiamo lasciarlo in vita!!》
《SILENZIO!》il Re lo urlò con tutto il suo fiato zittendo i presenti, mentre con rabbia osservava lo stregone nuovamente costretto dal cavaliere a tenere lo sguardo rivolto verso di sé.
Gli faceva male vedere il verdino così, sporco, pieno di tagli, lividi e lacrime. Non sapeva nemmeno più quante negli anni glie ne avesse asciugate perché goffo e imbranato si faceva sempre male, quante volte se ľera caricato in spalla per riportarlo prima nella capanna in cui viveva e poi nelle stanze del medico a palazzo dove era riuscito a farlo ammettere come servitore e aiutante dell'anziano curatore assieme a Kaminari, nipote del medico e apprendista da quest'ultimo.

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