Carlos Sainz

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Apocalypse

"Io non voglio farmi un nome così!"- ribatto al mio manager con i nervi a fior di pelle, è impossibile che una ragazza per farsi un nome per diventare qualcuno debba abbassarsi a tanto pur di avere attenzioni o qualche riconoscimento - "Non farò d...

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"Io non voglio farmi un nome così!"- ribatto al mio manager con i nervi a fior di pelle, è impossibile che una ragazza per farsi un nome per diventare qualcuno debba abbassarsi a tanto pur di avere attenzioni o qualche riconoscimento - "Non farò da finta fidanzata per un pilota solo per ottenere qualche lavoro, no, non se ne parla!"- cammino su e giù per l'ufficio mordendomi il labbro

"Prima sforzati di conoscerlo, avanti T/n potrebbe anche essere la svolta della tua vita"- prova a convincermi con scarsi risultati

"Io ho fatto dei sacrifici per permettermi di studiare tutto ciò e dovrei trovare sto sotterfugio di merda?!"- sbraito mentre la porta si apre mostrando un ragazzo dai capelli corvini, una maglia rossa fiammante e dall'espressione amichevole, i lineamenti sembrano quasi quelli di un modello ma la cosa che mi stupisce di più è il sorriso dolce stampato in volto oltre che alla sua bellezza in generale, nonostante i capelli in disordine

"T/n lui è Carlos"- il tono teso del mio manager non fa che aumentare il mio nervosismo, lo ha davvero portato qui?!

"No, non se ne parla. Io non faccio la cazzo di escort! Ho studiato per diventare giornalista non una puttana!"- continuo imperterrita senza badare al ragazzo, il quale mi guarda con espressione scioccata

"Io credo di essere arrivato proprio nel momento sbagliato"- commenta il ragazzo grattandosi la nuca prendendosi una mia occhiata furente

"TU DICI?!"- urlo non riuscendo a reggere quella situazione - "Io davvero non ci posso credere! Magari tu sei pure d'accordo!"-

"Sul quell'accordo di merda? Quello della finta relazione?"- Carlos o come si chiama scoppia a ridere ed io lo guardo con astio e confusione - "Oh no, io ero solo qua per dire che non mi sarei mai nemmeno avvicinato ad una modella che non conosco minimamente e che vuole solo la fama"-

Strabuzzo gli occhi facendo qualche passo verso di lui - "Osa darmi ancora dell'affamata di fama e giuro che ti faccio fuori razza di presuntuoso"- affermo a denti stretti e stringendo i pugni, ritiro tutto quello che ho pensato precedentemente sul suo sorriso e sulla sua bellezza

"Ok ok basta, direi che per oggi abbiamo finito"- afferma il manager ponendosi tra me e lui - "Direi che come piano non ha funzionato"-

"È arrivato il genio dell'anno"- dico uscendo dalla stanza sbattendo la porta alle mie spalle, stupida io a pensare che facendo la fotomodella sarei riuscita a diventare giornalista più facilmente, non posso neanche credere che tutti i sacrifici, gli studi e i mesi passati sui libri dell'università non siano serviti letteralmente a nulla

Qualche tempo dopo

"Tu odi fare la fotomodella? Sembri nata per quello"- osserva il ragazzo di fronte a me con tono calmo e quasi divertito

"Io ho sperato che fosse la via più facile, sai come la Leotta per il calcio"- spiego scrollando le spalle per poi sorseggiare un calice di vino bianco perdendomi in qualche dettaglio del suo viso, o di come i capelli riescano ad incorniciare perfettamente e il suo viso, senza dargli l'aria disordinata che aveva durante il nostro primissimo incontro

"È la prima volta che mi parli della tua ambizione e sì che ormai usciamo da qualche mese"- osserva lui prima di addentare un pezzetto della torta saint honorè che si ritrova davanti - "Insomma avevo capito fossi ambiziosa dalla prima volta che ti ho conosciuta ma credevo tentassi solo nel mondo della moda"-

"Ho letteralmente sbraitato riguardo al l'aver studiato giornalismo"- ridacchio al ricordo di una le furente è pronta ad uccidere il primo essere umano sotto mano

"Si beh non ero troppo intento a seguire il discorso all'inizio"- risponde dopo aver inghiottito il boccone, devo ammettere che il suo accento spagnolo è qualcosa di meraviglioso, è come se facesse vibrare ogni parte di me anche solo con una parola

"Oh e a che cosa stavi prestando attenzione?"- domando curiosa tralasciando per un attimo il mio dessert per concentrarmi solo e solamente su di lui

"A te, eri lì, al centro della stanza, pronta a urlarmi addosso di tutto e di più senza conoscermi, ma eri e sei stupenda, tranne per l'espressione rabbiosa che però non reggeva tanto vista la tua altezza"- ammette con sincerità ed io avvampo di calore diventando un peperone sotto i suoi occhi

"Ero incazzata nera"- mi giustifico abbassando lo sguardo - "E poi dai, ora sono qui no? E senza storie false, solo noi"- aggiungo trovando il coraggio di guardarlo nuovamente, sta sorridendo

"Oh lo so bene che eri incazzata nera, lo ero anche io per quell'idea di merda però sono contento che tu mi abbia dato una reale chance"- afferma prima di allungarsi verso di me e baciarmi, uno di quelli innocenti e fugaci - "Avevi dello zucchero"-

"Trova un'altra scusa Sainz"- dico ridacchiando cercando di nascondere come posso il mio rossore - "Va benissimo così"

𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || F1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora