Charles Leclerc

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Middle of the night
To: Lafata_official

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'Stasera non bevo'

Le mie serate cominciano sempre con questo motto, e poi finisco con il bere fino a non ricordare neanche il mio nome, o quasi. Il problema è il mio post sbornia, mal di testa e nausea perenne per tutto il giorno, a meno che non finisca veramente a vomitare appena torno a casa.

Peccato che questa volta non sia a casa.

Apro gli occhi e mi ritrovo in un letto che decisamente non è quello della mia stanza d'hotel. Il mal di testa lancinante preme come un tamburo e la nausea è bloccata sulla gola, mi metto a sedere su quel letto di lenzuola grove e bianche solo per rendermi conto di essere in intimo.

No, no, no cosa cazzo ho combinato

Mi volto verso l'altro lato del letto ma è vuoto così mi alzo nella speranza di non trovare il ragazzo con cui ho dormito stanotte, ma proprio in quel momento il mio cellulare decide di squillare, mi guardo attorno confusa finché non lo vedo, lo afferro e sbianco alla vista del nome sullo schermo, mio fratello.

"Carlos, dimmi tutto"- rispondo al cellulare cercando di fare finta di nulla, di riprendermi se non del tutto almeno in parte

Sii normale, come se non avessi mai bevuto un goccio d'alcol in vita tua

"Si può sapere che fine hai fatto? Ieri sera sei scomparsa"- il tono di voce è un misto tra incazzatura e preoccupazione - "Non puoi distruggerti così ogni volta! Sei una pilota per l'amor del cielo!"- è decisamente nervoso ed io non posso dargli torto, non questa volta

Come glielo spiego che non ho la minima idea di dove mi trovo?

Neanche il tempo di rispondere che dal bagno della camera esce Charles Leclerc con addosso solo un asciugamano attorno alla vita

"Buongiorno, come ti senti?"- domanda ed io sbianco, all'improvviso alcuni flashback della sera precedente mi tornano in mente, come lampi nel cielo notturno

Porca puttana

"T/n chi è lí con te? Dove cazzo sei?! Non puoi combinare questi casini qui..."- non lo lascio neanche finire che chiudo la chiamata guardando imbarazzata il ragazzo seminudo davanti a me

"Io.. Dio mio che casino"- non ricordo neanche di parlare in inglese, così finisco per parlare spagnolo ad un monegasco

"T/n non capisco bene lo spagnolo"- dice ridacchiando e regalandomi uno dei suoi sorrisi sinceri, mostrando quelle fossette che mi mandando completamente in tilt - "Prendi, almeno sei coperta"- aggiunge afferrando una maglia pulita dal comò e porgendomela, la afferro e me la infilo velocemente

"Scusa... io credo di dover andare"- dico afferrando i pantaloni eleganti che ho indossato la sera prima e rimettermeli ignorando il cellulare che continua a squillare

𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || F1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora