CAPITOLO 2

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Parla Alice:

-1 non chiamarmi questa, 2 non sono fatti che ti riguardano-
dico, parlando con l'oca che ho davanti, io non ciò mai parlato, ma non ha una bella reputazione, in giro dicono che si è fatta mezza scuola, ma felice lei.
-Stai lontana da Lorenzo-
dice ed io a quel punto non vedo più dalla rabbia, come può dirmi di stare alla larga dal mio migliore amico -Tu-dico puntandola il dito indice -non puoi digli di starmi lontana-continua Lorenzo finendo la frase al posto mio
- e poi noi 2, te lo ripeto, non stiamo insieme- mentre parla fa anvandi e indietro con il dito fra lui e l'oca poi mi prende la mano e mi sussurra all'orecchio -Vieni, andiamo-
Mille brividi mi percorrono la schiena, poi ricordo che non possiamo più entrare almeno non per quasta ora-Non possiamo entrare, siamo in ritardo di 15 minuti-
dico guardandolo
-Allora mi accompagni che mi fumo una sigaretta?- chiede
-Solo se mi fai fare un tiro-
dico, non ne sento la necessità, ma so che a lui da fastidio vedermi fumare.
-Non dovresti fumare, fa male-
mi rimprovera, io scoppio a ridere e lui mi guarda con una strana espressione - Da chi arriva la predica- dico mentre mi avvio verso il cortile.
Lui mi corre dietro mentre dice -Io lo dicevo per te, ma sei un caso perso-
arrivata in cortile mi siedo su una delle panchine che ci sono e subito dopo si siede anche Lorenzo, prende una gigaretta e la mette fra le sue labbra, io seguo ogni suo movimento con gli occhi e lui se ne accorge  -Quasi me, o la sigaretta?- chiede con uno scuardo malizio -Nessuna delle due opsioni- dico prendendomi la sigaretta e facendo il tanto aspettato tiro, sbuffo il fumo facendo quei cerchi che mi piacciono tanto e Lorenzo si riprende la sigaretta i faccio il broncio e lui ricambia con uno di quei sorrisi che mi piacciono tanto.

Parla Lorenzo:

È buffissima quando fa quei cerchi con il fumo, ma ha detto solo un tiro e poi mi piace troppo stuzzicarla, quindi gli frego la sigaretta e me la porto alle labbra e lei fa il broncio, io provo a reprimere un sorriso, ma con scarsi risultati.
Butto fuori il fumo e comincia a parlare rompendo il silenzio -Questa sera scendiamo?-
io annuisco e lei si ferma, come se pensasse a qualcosa, poi riprende -Ti dispiace se viene anche Fede?-
io quel Federico non lo sopporto proprio, non sono geloso, ma non mi piace "Nooo, non sei geloso, per niente" e tu chi saresti "Il tuo subconscio, stupido" nessuno ti a interpellato o a chiesto il tuo parere quindi zitto e sparisci "Non puoi zittirmi stupito, io sono te" ci mancava solo questo, adesso parlo pure da solo -Dai, per favoreee- dice facendo gli occhi dolci.
Io  quando parla così non la sopportò, non riesco a dirgli di no.
-D'accordo, ma ricorda, il venerdì è la nostra serata-
dico serio, e non è per finta sono veramente serio, e da quando avevamo 9 anni che tutti i venerdì li passiamo in sieme.

DRIIIIIIN.

Parla Alice:

Il resto della giornata è corso, mi è volato non mi ero nemmeno accorta che fosse suonata l'ultima campana.
Ora sono con Lorenzo e sto camminando in giro per la mia stanza in reggiseno e mutande perché non so cosa mettermi -Ti sbrighi,...... mi sono fatto vecchio- dice mettendosi una mano sulla fronte con fare teatrale
Poi si alza dal letto dov'era comodamente sdraiato e si avvicina all'armadio prende una maglietta e me la lancia dice -Metti questa e...hmm...questi-dice lanciandomi anche un paio di jeansh io me li infilo senza neanche guardarli poi vado in bagno e metto un filo di matita nera e il mascara, mi faccio una coda alta e sono pronta.
-Federico è arrivato- dice, facendo una smorfia al nome Federico, non lo sopporta proprio.
Scendiamo io saluto mamma e andiamo in macchina, dopo neanche 10 minuti siamo arrivati.

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