CAPITOLO 14

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Parla Alice:

Mi sveglio con il pensiero di dover andare a scuola, guardo la sveglia e vedo che mancano due minuti prima che suoni, quindi la spengo, oggi a Lorenzo lo voglio svegliare io.
Vado in bagno nomi cambio, poi torno nella mia camere e trovo Lorenzo seduto sul letto.
-Perché sei vestita, stai uscendo?- mi domanda.
-No, dobbiamo andare a scuola-rispondo come se fosse ovvio.
-Oggi è sabato, non abbiamo scuola- dice ributtandosi sdraiato sul letto.
No, non ci credo, ma a quanto sono scema. "Meno male che trpe lo dice d sola, così mi risparmi il lavoro" comincia a rompere quella impertinente della mia vociana interiore. Ah ah ah, che ridere.
Dopo questa presa in giro della mia coscienza mi dirigo verso la cucina per fare colazione, oramai sono sveglia, non riusciieprei a riaddormentarmi nemmeno con i sonniferi.
-Buon giorno, come mai già sveglia- la voce di mia madre mi risveglia dai miei pensieri.
-Mi sono svegliata presto, pensando di dover andare a scuola-
Ottimo, mannaia a me e alla mia boccaccia grande, ora parte con le prese in giro pure lei.
-Ma se non vuoi mai andare a scuola- comincia -hai la febbre?- dice avvicinandosi e mettendomi una mano sulla fronte come per controllare, io gli sposto la mano e vado verso il frigo.
-No, non ho la febbre- rispondo prendendo mi il succo, poi vado verbo il lavandino, apro lo sportello che c'è sopra, prendo un bicchiere e mi verso il succo.
-E Lorenzo?-
-Penso stia dormendo- rispondo bevendo un sorso.
-OK!-
-Dato che non c'è scuola vado a dormire, o almeno provare- detto questo poso il bicchiere nel lavando e vado in camera, quando apro la porta vedo che Lorenzo si è riaddormentato, mi metto vicino a lui e comincio ad carezzargli i capelli.
Comincio a guardarlo ed è bellissimo, con il viso rilassato, le labbra socchiuse, da cui fuori escono dei piccoli sbuffi e i capelli arruffati, un po per i movimenti nel sonno, un po per le mie mani che ci passano ininterrottamente in mezzo.

-Ti piace?- chiede una voce.
Alzo la testa e mi ritrovo mia madre davanti -Cosa?- chiedo non sapendo a che si riferisce. -Lorenzo- risponde come fosse ovvio.
Io KO guaropdo e quasi rispondo di si, ma non posso, potrebbe essere sveglio quindi rispondo: -No- ma non penso ci abbia creduto -Come dice tu- poi mi guarda cpn uno di quei sorrisi di chi la sa lunga e se ne va.
Dopo mi accoccolo più vicino a Lorenzo e magicemente mi riaddormento.

Parla Lorenzo:

Apro gli occhi e guardo la scaglia che c'è sul comodino. Cavolo, sono le 14:00 dovevo essere a casa per ora di pranzo.
Mi alzo dal letto facendo attenzione a non svegliare Alice, mi preparo ed esco dalla sua camera, non prima di aver depositato un tenero bacio sulla sua guancia.
-Buon giorno- saluta in modo ironico la madre di Alice.
-Buon giorno- dico andando a prendere il mio giubetto.
-Alice?-
-Sta ancora dormendo, il devo scappare, puoi dirgli che ci sentiamo dopo?- chiedo.
-OK!-

Comincio a correre e dopo una ventina di minuti sono a casa.
Apro la porta così silenziosamente che nemmeno un ladro per non farmi sentire da mia madre, ma lei ha il super udito e appena mi chiudo la porta alle spalle sbuca dalla cucina.
-Alla buon'ora!- addio a tutti.
-Ciao-
-Sai che ore sono?- chiede avvicinandosi a me con un mestolo in mano. Ugh.
-Ehm..... Si...... mi ero addormentato, mi sono svegliato da poco e sono corso subito qua-
-Non ti avevo detto di tornare per l'ora di pranzo?- continua.
-Si- dico esasperato, quante polemiche per un pranzo.
-Comunque, si mamma ho dormito bene, si, ho fame, dato che non ho mangiato per correre subito qui-
-Non mi interessa, sei in punizione- dico con tono autoritario.
Non ci credo, per uno stupido pranzo.
-Ma per un pranzo?- chiedo con tono lamentoso.
-Non è la prima volta che succede, non dormi da Alice per tutta la settimana-
-Nemmeno il week-and?- chiedo anche se so che fare così peggiora solo la situazione.
-Non si discute, se no i giorni aumentano-
Io alzo gli occhi al cielo e vado in camera mia.
Controllo il celulare e trovo un messaggio da Alice.

Da Alice:
Buon giorno, com'è andato il ritardo?
Da Lorenzo:
Niente maratona di film questo venerdì
Da Alice:
Peccato, ma pazienza, facciamo un'altra volta.

A questo messaggio non rispondo, spengo il telefono e vado a farmi una doccia.
Dicono che le doccie sono un buon luogo dove schiarirsi le idee, ma con me non funziona per niente, mi si formano più domande di quando entro.

Finita la doccia vado a mangiare qualcosa.
E il resto del pomeriggio lo passo al computer e a messaggiare con Adam che mi ha fatto rincitrullire del tutto il cervello insistendo del fatto che dovrei dire ad Alice che mi piace oppure dovrei trovare un'altra con cui "testuali parole di Adam" impallarmi.

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