Ciocche mogano

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Alexandra pov

Ero a disegnare sotto il salice in giardino sulla solita panchina. Il segno della matita scorreva fluido sul foglio di carta, come i miei pensieri.

Al mio fianco in un religioso silenzio giaceva Taehyung. Stava guardando il cielo e un raggio di Sole illuminava il lato destro del suo volto.

Non mi stava guardando, ma io guardavo lui.

Delle volte Tae era come un enigma che non sarei mai riuscita a risolvere: poteva sorridere e il secondo dopo sembrare la persona più sconsolata del mondo, alternava le risate al pianto, il fracasso alla quiete.

Oggi indossava una semplice camicia bianca in lino che lo faceva sembrare più giovane della sua età. I capelli erano spazzolati all'indietro esponendo la fronte, anche se qualche ricciolo mogano era riuscito a scappare dalle costrizioni e poggiava dolcemente su di essa.

Tutto d'un tratto parlò.
"La vita delle volte non ti sembra che scorre troppo velocemente? Fino a ieri eravamo solo te ed io. Non avevamo bisogno di nessun altro."

"I tempi cambiano Tae. Ora sono l'imperatrice e non più la piccola principessa, delle volte troppo ingenua per il suo bene. Non potremo mai più essere solo io e te, anche se me ne dispiaccio molto, perché mi piaceva molto la mia vita quando era così."

Adesso mi guardava. Il petrolio si fondeva con l'oro.

"Ma potremmo ancora esserlo, solo io e te non ti suona bene? Io ho bisogno solo di te."

"Anche io vorrei tanto dire che ho solo bisogno di te, ma non è vero. Questo impero deve prosperare, io ho il dovere di portare avanti le gesta di mio padre e non ne sono capace da sola."

Un sorriso triste adesso adornava il suo viso.
"Sei troppo buona per il tuo bene, fin da piccola hai sempre messo davanti il bene dello Stato e non il tuo."
"Ne sono consapevole, ma per tua sfortuna è la mia natura."

"Vedremo."
Una risatina sgorgò dalle mie labbra.
"Come vedremo!? Scusami?"
Scoppiammo tutti e due a ridere e l'atmosfera pesante che si era creata si dissipò come se nulla di angosciante fosse stato detto.

"Vuoi venire a rubare un po' di cibo dalle cucine con me? Come ai vecchi tempi, nessuno ci scoprirà."
"Mi piace l'idea, ma non voglio più mangiare quei dolcetti alla fragola, facevano schifo."
"Cosa dice sua maestà è legge."
" Si si, dai scemo ora andiamo. Stai dietro di me e non fare cadere niente per terra, perché sennò ci scoprono di sicuro."

Dopo un accenno con il capo e un suo brillante sorriso quadrato ci incamminammo verso il tortuoso percorso alla ricerca di cibo.

Io e lui conoscevamo i corridoi e i cunicoli del castello come le nostre tasche. Da piccoli eravamo soliti giocare a nascondino per ore ed una volta, ricordo, Tae pensava che mi avesse perso per sempre, perché non era riuscito a trovarmi, anche se io stavo tranquillamente cenando in quel momento; stanca di rimanere nascosta.

Mano nella mano percorrevamo i sentieri tanto conosciuti.
Appesi alle pareti c'erano i ritratti dei miei antenati uno più bello dell'altro: io in confronto loro ero orribile.

I loro capelli acconciati, i gioielli maestosi, i vestiti pieni di fronzoli e ricami facevano impallidire anche il più affascinante degli uomini e loro lo sapevano bene.

La mia prozia Coraline, affascinate ed intelligente, era riuscita a trarre nel suo incantesimo il duca più gettonato dell'epoca. Lui se ne innamorò subito e per non correre rischi le chiese subito la sua mano. Il matrimonio si festeggiò un mese dopo il loro incontro.

~~~

Finalmente eravamo arrivati davanti all'enorme arco che ci separava dalla nostra missione.

Il profumo di dolci appena sfornati e di arrosto inebriava i miei sensi, come l'odore di muschio e cannella di Taehyung, il quale precedentemente aveva appoggiato senza pensarci il suo petto alla mia schiena per vedere meglio la cucina.

L'imperatrice (BTS reverse harem)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora