21 - Sirius

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[Sirius' Pov]

Hogwarts. Gennaio, 1976.

Sirius apre lentamente gli occhi ritrovandosi sveglio suo malgrado.

Una luce gagliarda penetra attraverso le finestre del dormitorio, irradiando la stanza con un'intensa luminosità che Sirius giudica insolente, decisamente irrispettosa nei confronti del suo ardente desiderio di dormire.

Incapace di riprendere sonno, rotola pigro su di un lato e controlla l'ora sul quadrante della sua sveglia. Le lancette segnano le undici; Sirius si lascia sfuggire uno sbuffo contrariato. La mattina è già iniziata da un pezzo. Anzi, già si appresta a volgere al termine, conviene il ragazzo con rassegnazione.

Con un grugnito assai poco elegante, Sirius si solleva a sedere, mentre ripensa divertito alla scorribanda compiuta insieme ai suoi amici all'interno della Foresta Proibita quella notte, nonché la vera causa della pesante stanchezza che ancora non lo abbandona.

Per istinto, scocca un'occhiata affettuosa al letto a baldacchino alla sua sinistra. Le tende di velluto rosso sono accuratamente chiuse, segno che Remus sta dormendo ancora della grossa, ghermito da un sonno profondo. Sirius non si sorprende. È stata un'intensa notte di luna piena, dopotutto; Remus, più di tutti, ci avrebbe impiegato un po' prima di rimettersi completamente in sesto.

Sirius trattiene un secondo il fiato, le orecchie tese, in ascolto. Al respiro lieve e regolare di Remus si mescola un secondo ronfare, più pesante, guarnito di tanto in tanto da buffi rantolii. Sirius sghignazza sommessamente; a quanto pare, pure Peter è ancora ben lungi dall'essere sveglio e pimpante. Dormiglione di natura, solo il fragore di una cannonata sarebbe stato in grado di destarlo.

Infine, il volto assonnato di Sirius scivola rapido verso il lato opposto della stanza, in direzione del quarto letto presente nel dormitorio, ovvero quello occupato da James Potter.

Sirius sgrana gli occhi, stupendosi nel trovare la postazione del suo migliore amico vuota, le tende tirate da una parte, le coperte e le lenzuola arrotolate insieme in un groviglio scomposto di stoffa bianca e rossa, miseramente abbandonato sul bordo del materasso sgualcito.

Il giovane Black non può fare a meno di chiedersi dove James abbia trovato le energie e il coraggio di alzarsi così presto la mattina, nonostante la notte insonne appena trascorsa. Individua la risposta l'istante successivo, trascritta in poche frasi frettolose su un frammento di pergamena, lasciato appositamente in bella vista sul cuscino dell'amico.

Seppur riluttante a lasciare il confortevole tepore delle coperte, Sirius sguscia fuori dal letto, si avvicina per agguantare il biglietto e ne osserva curioso gli arabeschi disordinati impressi sulla carta:

Sono andato in campo per gli allenamenti. Cercate di non poltrire tutta la mattina, pelandroni!
Vi aspetto fuori dallo stadio.

Prongs

Un sorrisetto obliquo balugina sul volto di Sirius, considerando quanto radicata debba essere la passione di James per il Quidditch per spronarlo a lasciare il letto senza nemmeno aver dormito. Una passione ben nutrita anche dalla perenne voglia di mettersi in mostra, grazie a quel suo innato talento per il volo.

Sirius adagia il biglietto di nuovo sul cuscino, dopodiché si spoglia del pigiama e dell'aspetto trasandato tipico di chi ha trascorso un'intera notte senza sonno a bighellonare fuori dal castello, e, in poche mosse silenziose, si rende presentabile al resto del mondo. Esce di soppiatto dalla stanza, senza curarsi di svegliare i due amici ancora profondamente addormentati. Una svista premurosa, volta a concedere a Peter e, soprattutto a Remus, qualche ulteriore momento di riposo.

I was Lily EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora