Hogwarts. Maggio, 1976.
Lily
È sabato mattina e una concitata allegria permea le antiche mura di Hogwarts.
Quando Hestia, Mary ed io ci rechiamo in Sala Grande, siamo immediatamente travolte da un brusio agitato. L'intera sala è in gran fermento, persino i professori sembrano su di giri. Specialmente la McGonagall, la quale è impegnata in una fitta e animata conversazione con il professor Flitwick, seduto accanto a lei.
Tuttavia, né io né le mie compagne ne rimaniamo minimamente stupite; è una situazione del tutto normale, considerando il fatto che, da qui a una manciata di minuti, avrà luogo una delle partite di Quidditch più attese di quest'anno. Uno scontro che vedrà come squadre protagoniste quelle di Grifondoro e di Serpeverde, due Case la cui rivalità si estende ben oltre i confini del campo sportivo.
Nell'ultima settimana, l'attesa del match è trascorsa in un'atmosfera elettrica, raggiungendo picchi pazzeschi di tensione. Frequenti sono state le risse esplose nei corridoi tra i componenti delle due Case avversarie, durante il passaggio da una lezione all'altra. Per non parlare dei reciproci agguati perpetrati ai danni dei giocatori di entrambe le squadre. Marlene, conosciuta per essere una formidabile Cacciatrice, ha rischiato di essere affatturata almeno cinque volte in una sola giornata, tanto da indurre me e le altre mie compagne a scortarla ovunque per il castello, rifiutandoci di lasciarla da sola pure per andare al bagno, per evitare che i subdoli Serpeverde le giocassero qualche brutto scherzo, in un momento di distrazione.
È un miracolo che i giocatori siano arrivati ad oggi incolumi, o che nessuno studente sia stato sospeso, o estromesso dal proprio team, per cattiva condotta.
Siamo già a metà colazione quando la squadra di Grifondoro al completo fa il suo ingresso in Sala Grande, salutata da un fragoroso applauso, che si leva all'istante dal nostro tavolo. Non posso fare a meno di sorridere nel notare che alle nostre grida di incitamento si sono aggiunte anche quelle dei Corvonero e dei Tassorosso. Al contrario, i Serpeverde contrattaccano con fischi acuti, pieni di sdegno, i quali sono opportunamente ricambiati, in triplice dose, al passaggio in sala della squadra verde-argento.
Stamattina, Marlene non si siede insieme a noi, ma rimane con il resto del suo team, in modo da ripassare le tattiche di gioco da attuare in campo. Io, Hestia e Mary sghignazziamo sotto i baffi, mentre osserviamo Frank Longbottom, il capitano di Grifondoro, camminare agitato su e giù lungo il tavolo, esortando i suoi compagni a mangiare in fretta, così da finire prima degli altri e correre fuori ad accertarsi delle condizioni in cui giocheranno.
I giocatori dalle divise rosso-dorate divorano la loro colazione rapidamente e, in quattro e quattr'otto, sono di nuovo in piedi, pronti ad uscire. Un secondo applauso di incoraggiamento li accompagna, mentre sfilano compatti in mezzo ai tavoli.
Allungo il collo per dedicare un affettuoso saluto a Marlene e per augurarle buona fortuna, ma prima che io possa intercettare lo sguardo della mia amica, una figura scarmigliata, fin troppo familiare, mi si piazza davanti all'improvviso, facendomi sobbalzare sulla panca.
«Tifa per me, Evans, e ti dedicherò la vittoria!» esclama borioso James Potter, rivolgendomi uno dei suoi soliti sorrisetti sghembi.
Indispettita, nemmeno gli rispondo, limitandomi ad alzare gli occhi al soffitto e ad arricciare le labbra in una smorfia di fastidio.
Potter è sul punto di replicare qualcosa, ma non fa in tempo nemmeno ad aprire la bocca che, fortuitamente, interviene Frank, che lo agguanta per il colletto della divisa e lo trascina di peso verso il portone della sala Grande.
«Avanti Romeo! Ai corteggiamenti penserai dopo che avrai acchiappato quello stramaledetto Boccino!» lo redarguisce severamente, con stampato in volto lo stesso cipiglio inflessibile di un caporale dell'esercito.
STAI LEGGENDO
I was Lily Evans
Fiksi PenggemarÈ un giorno come tanti, nella lontana estate del 1971, quando l'undicenne Lily Evans vede comparire nel salotto di casa sua l'uomo più bizzarro che abbia mai incontrato. Si tratta di Albus Silente, l'anziano preside di una scuola molto antica, quant...