36 - La Strillettera

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Hogwarts. Dicembre 1976

Un cielo nero come inchiostro ammanta Hogwarts e i suoi confini, annunciando così l'arrivo della notte. Nonostante l'ora tarda e gli sbadigli che mi tormentano insistenti, mi costringo a restare sveglia, seduta al mio tavolino preferito in sala comune, intenta a terminare il lungo tema che la professoressa McGonagall ci ha assegnato come compito durante l'ultima lezione di Trasfigurazione. Le mie amiche si sono arrese praticamente subito, ritirandosi veloci nella nostra stanza in dormitorio dopo aver scritto a malapena un paragrafo.

Ma, al contrario loro, io non ho nessuna intenzione di procrastinare oltre questo tema, perciò resto qui da sola, armata di tutta la mia determinazione, tentando di lottare contro una stanchezza che diventa sempre più opprimente man man che trascorrono i minuti.

La sala comune di Grifondoro è pressoché deserta al momento, a farmi compagnia ci sono soltanto lo scoppiettio allegro del fuoco e il vociare sommesso di un gruppetto di ragazzine del quarto anno, accoccolate sulle poltrone vicine al camino.

Tento invano di rimanere concentrata sul mio compito, ma ben presto la mia attenzione viene catturata dalla miriade di bisbigli e risatine ansiose che riempiono la stanza.

«Sentite un po' qua!»

«Pare che uno dei nostri compagni sia in realta un lupo mannaro»

«Chi?»

«Remus Lupin!»

«L'ha detto quel Piton...»

«Ma sarà vero?»

«Se lo fosse, sarebbe una cosa spaventosa!»

Indignata, balzo in piedi.

«È tardi, è meglio se ve ne andate a dormire adesso. Domani c'è lezione.» annuncio perentoria, cogliendo alla sprovvista le ragazzine chiacchierine del quarto anno, le quali ammutoliscono di colpo.

Fortunatamente, obbediscono al mio suggerimento - o, forse, sarebbe più corretto definirlo ordine - senza protestare vista la mia carica di Prefetto, ritirandosi in silenzio nella loro stanza in dormitorio. Tuttavia, nel mentre che salgono le scale, mi scoccano in tralice occhiate sdegnose, indispettite per essere state interrotte così bruscamente.

Indifferente ai loro sguardi carichi di malcontento, le ignoro. Dopo essermi accertata che nessun altro sia rimasto a bighellonare in sala comune, raccolgo frettolosamente i miei libri e le mie pergamene fitte di appunti dal tavolo e mi dirigo a mia volta verso il dormitorio femminile.

Entro furtiva in camera e, attenta a non svegliare le mie compagne che già dormono saporitamente, mi infilo silenziosamente tra le coperte del mio letto, chiudo gli occhi e aspetto di addormentarmi.

Tuttavia, il sonno tarda ad arrivare. La mia mente è ancora sveglia e attiva, lavora febbrile, assillata da mille pensieri e domande.

Cos'è successo la notte scorsa tra Severus, Potter e Black?

Perché Severus si trovava nei pressi del Salice Schiaffeggiante? Cosa stava cercando? E cosa ha visto veramente là sotto?

Ciò che è accaduto in quella fatidica notte rimane avvolto da una coltre di mistero, resa ancora più inscalfibile dalla miriade di pettegolezzi e sciocche ipotesi che si stanno diffondendo qui a Hogwarts.

Remus Lupin è un lupo mannaro.

È questa l'assurda voce che circola da ore per i corridoi della scuola, nata proprio dalla bocca di quel ragazzo che un tempo consideravo il mio migliore amico.

Conosco molto bene la teoria di Severus su Lupin. Per anni ho ascoltato paziente le sue continue illazioni sulla presunta licantropia del mio compagno di Casa. Ed è esattamente questo che Severus proclama, senza alcun riserbo, di aver visto la notte scorsa, sotto al Salice Schiaffeggiante: Remus Lupin trasformato in un lupo mannaro, pronto ad aggredirlo.

I was Lily EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora