VII. PICCOLI SEGRETI

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La sera, Lucyfia è solita sparire per qualche minuto senza dare spiegazioni.

DANTE: "Come? Se ne va... sul tetto??"
NUNY: "Esatto, Dante-sama!"

Incuriosito, chiese lumi alla segretaria; in fondo, bastava aprire qualche cassetto per trovarla.

NUNY: "Deve sapere che la mia padrona deve tenere le sue ali costantemente ripiegate sulla schiena! Uno sforzo non da poco oltre che una vera scocciatura!"

Motivo per cui si mette sul tetto per aprirle in tutta la loro interezza, sgranchiendosi di conseguenza.

Tanto non sono visibili da occhi umani.

DANTE: "Un momento! Le... ALI?"
NUNY: "Si! Ma le consiglio di non mettere in mezzo l'argomento! Lucyfia-sama non vuole assolutamente che se ne parli!!"
LUCYFIA: "Uh? Parlare di cosa?"

Rientrò proprio in quel momento, con il volto di chi aveva ascoltato il dialogo tra i due.

DANTE: "Parlavamo delle... tue ali!"
LUCYFIA: ".............AH? Che hai detto?"
NUNY: "DANTE-SAMA!!!"
DANTE: "Si, ho capito! Non vuole parlarne! Ma sono un po' curioso adesso e..."

Ma il demonio, non fu dello stesso avviso.

LUCYFIA: "Questa conversazione termina qui! Non un'altra parola su ali ed affini!!"

Era davvero infastidita dall'argomento.
Addirittura, quella serata non tentò una benché minima seduzione con Dante.

Anzi, preferì starsene ancora sul tetto.

NUNY: "L'avevo avvisata! Lei è stato molto insensibile, Dante-sama!"
DANTE: "V-Volevo solo vederle!"
NUNY: "Dovrà rinunciarvi allora!"

Non ne comprendeva il motivo.
Tuttavia, questa situazione gli diede un po' di respiro dalle solite provocazioni a suon di lingerie e pose sexy.

Ma provò anche disagio ad avere la Padrona degli Inferi "imbronciata": Decise quindi che le avrebbe chiesfo scusa la mattina successiva, giusto per andare sul sicuro.

Anche perché di solito se la ritrova nel letto appena sveglio, cosa non successa oggi.

DANTE: "Oooook! Mi sa che devo chiederti scusa per ieri! Non avrei dovuto insistere..."
LUCYFIA: "..."

La ragazza sbuffò.

LUCYFIA: "Sei pregato di non mettere più in mezzo questa discussione... INTESI?"
DANTE: "Va bene, va bene!!"

Aveva lo sguardo ancora incattivito, segno che l'arrabbiatura non era passata.

Forse avrebbe sbollito quel malcontento nel giro di qualche ora, ma il destino decise di metterci ancora una volta lo zampino.

DANTE: "Uh? La porta? Ma non aspettavo nessuno..."

Il campanello della porta interruppe subito i pensieri del ragazzo, il quale andò ad aprire.

Per sua sorpresa, era Toshio: Un ragazzino che vive nei dintorni ed è solito frequentare il negozio in cui Dante lavora con Satoshi.

DANTE: "Toshio-kun? Che ci fai qui?"
TOSHIO: "Dante-san... ti prego... devo vedere il tuo ANGELO!"
DANTE: "Eh??? H-Hey??? Ma dove vai??"

Come una furia, sgattaiolò dentro casa per cercare qualcosa che subito riuscì a trovare.

TOSHIO: "E-Eccoti! Ti ho... trovata!"
LUCYFIA: "Ah?? E tu chi saresti?"

Il ragazzino aveva il fiatone, ma era anche colmo di gioia; per nulla attratto dalla gran bellezza della donna, Toshio ammirava ben oltre il lato fisico.

TOSHIO: "S-Signorina angelo!! La prego!! Salvi mia madre! La scongiuro!!"
LUCYFIA: "Aaaaahhh??? Cosa??"
DANTE: "Signorina... ANGELO???"

Entrambi rimasero meravigliati, anche in virtù del fatto che Toshio si mise pure in ginocchio ai piedi di Lucyfia, pregandola di fare una specie di "miracolo".

TOSHIO: "Io ti... vedo ogni sera!! Ti metto sul tetto e... e cacci fuori dalla tua schiena due bellissime ali d'angelo!!"
LUCYFIA: "C-Cosa...?"

E questo stupì il demonio ancor di più.

Perché nessun essere umano sarebbe in grado di vedere le sue ali; evidentemente, il cuore puro di un ragazzino può valicare il confine tra naturale e sovrannaturale.

TOSHIO: "La prego! La scongiuro! La mia povera mamma è molto malata! Hanno detto che... non le resta molto... ma lei è un angelo! Sicuramente potrà fare qualc..."

Ma venne bruscamente interrotto.

LUCYFIA: "SMETTILA DI CHIAMARMI COSÌ MOCCIOSO!"
TOSHIO: "M-Ma io..."
DANTE: "Ohi! N-Non arrabbiarti! È solo un bambino!"
LUCYFIA: "Sapessi quanto me ne frega! Anzi, sparisci dalla mia vista! E no, non aiuterò ne te ne tua madre!! FUORI DI QUI!"

Non l'aveva mai vista così incazzata.

Dante indietreggiò di qualche passo, a causa di un secondo di paura che imperversò con violenza nella sua mente.

Mentre Toshio, come logico che sia, pianse.

TOSHIO: "C-Capisco... io... mi spiace... non... volevo..."
DANTE: "Toshio-kun! Aspetta!"

Ma il povero ragazzino fuggì via di corsa dal cospetto di Lucyfia.

DANTE: "Ohi!! Hai esagerato!! Porca vacca è solo un ragazzino! Non potevi rifiutarti in un altro modo???"

Ma Lucyfia, per nulla pentita del suo gesto, guardò con severità Dante negli occhi.

LUCYFIA: "Tu... non puoi capire! Non potrai MAI comprendere! MAI!"
DANTE: "Ah si?? E allora provaci! Come puoi dirmi una cosa del genere, se nemmeno so cosa cazzo c'è dietro, eh???"

In quel momento, Lucyfia comprese che la sua "scelta" non fu frutto della casualità: Il "prescelto" non si lasciava intimorire dalla presenza minacciosa del demonio, anzi, si faceva avanti per sfidarlo.

In un certo senso, provava rispetto.

LUCYFIA: "Vuoi... comprendere? E va bene... Izayoi Dante! Io ti farò comprendere se è ciò che desideri!!"
DANTE: "Uh?"

 Izayoi Dante! Io ti farò comprendere se è ciò che desideri!!"DANTE: "Uh?"

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L'aria si fece fredda.

Con passo sempre seducente, la ragazza si avvicinò a Dante ma ponendo un dito sulla fronte di egli.

LUCYFIA: "Ora... OSSERVA!"
DANTE: "Ma cos... AH!!"

Il ragazzo vide arrivare dei ricordi nella sua testa: Ricordi non suoi ma di Lucyfia stessa.

Anzi, di Lucifer.

LUCYFIA: "Questo è successo... quando voi uomini nemmeno esistavate..."
DANTE: "Uuuughhh!"

Il contraccolpo fu abbastanza possente per la testa del prescelto, ciò nonostante, cercò di far sue più informazioni possibili.

Sul demonio.

Sulla sua storia...

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