XIV. TRISTEZZA

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Una volta tornati a casa dal viaggio, Dante si "oscurò" improvvisamente: Persino i suoi amici se ne accorsero durante il ritorno, ma non proferirono parola, anzi, si unirono a lui in quella tristezza.

Come se già sapessero qualcosa.

LUCYFIA: "Ok, non posso più far finta di nulla! Che è quella faccia appesa??"
DANTE: "Uh? Bhe... preferirei non parlarne onestamente! Ed oggi non andrò a scuola... tu fa ciò che vuoi!"

L'atmosfera era così triste, che la signora infernale mise un freno alle sue assilanti seduzioni.

A quel punto, non poteva più fare finta di nulla.

LUCYFIA: "Preferisce non parlare il signorino Dante, eh? Ma la cosa mi fastidio! Forza su, sputa il rospo!"
DANTE: "Non è affare tuo! Sei il demonio no? Non dovresti essere onnisciente o cose del genere? Allora non rompere le palle!"

Fu una risposta audace ed inaspettata, tanto che Lucyfia sgranò gli occhi per la somma sorpresa.

Tanto da far intervenire Nuny, anche lei molto infastidita dallo strano atteggiamento di Dante.

NUNY: "Dante-sama! Devo chiederle un certo contegno dinnanzi alla mia padrona!"
LUCYFIA: "No! Fallo sfogare! Oggi è un pelo ribelle, vero?"

Ma ignoravano i veri motivi dietro quello strano comportamento.

DANTE: "Bah... io ho da fare!"
LUCYFIA: "Hey! Dove credi di andare?? Io non ho finito con te! Già mi stai facendo perdere tempo prezioso con la tua assurda resilienza!"
DANTE: "Non è un problema mio!"

Il ragazzo si incamminò verso la porta di casa, ma Lucyfia gli sbarrò la strada con un balzo innaturale.

LUCYFIA: "Sai vero... che io ho una pazienza molto limitata?"
DANTE: "Allora uccidimi! Ah... già! Tu non puoi farlo, vero? L'equilibrio e cose del genere vero? Ora levati di torno... che ho cose più importanti da fare OGGI!"
LUCYFIA: "Importanti? Non dirmi che ti sei fatto qualche amichetta dietro le mie sp..."

Fu improvviso.

Nuny rimase carica di meraviglia.

Mentre Lucyfia, il cui corpo non potrebbe mai subire danni, si teneva il labbro con un rigagnolo di sangue.

Gli occhi di nuovo sgranati a causa di quello schiaffo di Dante.

NUNY: "MA COME OSI???"
LUCYFIA: "Ferma! Non un solo passo..."
DANTE: "..."

Scuro in volto, il ragazzo se ne uscì di casa eludendo il demonio, nel più completo dei silenzi.

LUCYFIA: "Mi ha... ferita..."
NUNY: "Mia signora!! Non possiamo affatto accettare questa umiliazione da un mero umano! Anche se si tratta del prescelto!"

Un dito di Lucyfia fermò le labbra della sua segretaria.

LUCYFIA: "Oppure... questa potrebbe essere la nostra occasione per scoprire qualcosa di interessante!"
NUNY: "In che modo, se permette?"
LUCYFIA: "Appare chiaro che qualcosa è successo tra ieri ed oggi! Ed anche i suoi cari amici erano scuri in volto! Quindi, andremo. scuola e chiederemo a loro!"

L'assenza di Dante potrebbe essere un buon pretesto per intavolare la discussione sulla sua improvvisa tristezza.

E Lucyfia voleva vederci chiaro.

***

MARIEL: "Quindi... ancora non te l'ha detto, vero?"

Li trovò tutti li, con la stessa espressione triste e sconsolata.

LUCYFIA: "No! In fondo stiamo insieme da poco e comprendo se non vuole raccontarmi qualcosa del suo passato... ma stamattina era davvero "diverso"..."

Loro conoscevano la verità, ma non erano sicuri di volerla rivelare a Lucyfia, anche se sa essere convincente con le parole.

LUCYFIA: "È tutto ok! Preferisco conoscere anche la vostra versione dei fatti e poi la sua, semmai ne avrà voglia..."
MINORI: "Uhm... ecco..."
RISAKO: "Lui... Dantecchi..."
SATOSHI: "Era un'altra persona quando è arrivato in classe..."

Si girarono verso il loro compagno, che a quanto pare si decise a vuotare il sacco.

E mestamente, iniziarono a raccontare di quando conobbero Dante...

***

Due anni fa

SENSEI: "Vi presento Izayoi Dante! Lui sarà il vostro nuovo compagno..."

Gelo glaciale.
Quel nuovo arrivato aveva uno sguardo a dir poco minaccioso, senza contare il fisico imponente e massiccio.

Dante era diverso da oggi; alla stregua di un delinquente ribelle, poiché i suoi genitori non facevano altro che cambiare città di anno in anno.

Non aveva mai avuto il tempo di farsi degli amici, rendendo il suo carattere scontroso e poco socievole.

Avvicinarlo, era una vera impresa.

MARIEL: "Uhm... c-ciao! Sono la capoclasse e se vuoi posso..."
DANTE: "Non mi serve nulla! Lasciami in pace..."

Avevano tutti paura di lui.

SATOSHI: "Ouch! Scusami! Non ti avevo visto e..."
DANTE: "Guarda dove metti i piedi, stupido quattr'occhi!!"
SATOSHI: "Urgh... s-scusami!"

E persino chi provava a farsi coraggio, non aveva molte chance.

RISAKO: "O-Ohi! Ti ha chiesto scusa no?? Che problemi hai??"
MINORI: "Non l'ha... fatto apposta..."
DANTE: "E voi chi siete? I suoi avvocati difensori? Smammate!"

E se ne andava sul tetto per stare da solo o per mangiare il suo pranzo.

DANTE: "Maledetti rompiballe!"

Odiava il mondo e qualsiasi cosa gli dava fastidio, con il risultato che tutti lo isolarono senza appello.

E forse, è esattamente ciò che voleva: Si gustava la tranquillità dall'ultimo banco, osservando il panorama fuori la finestra.

E mai nessuno osava rivolgergli la parola.

Finché, un giorno...

SENSEI: "Uhm.... potrà sembrarvi strano, ma abbiamo una nuova arrivata oggi tra noi!"

Tutti parlottarono a bassa voce, poiché era davvero bizzarro che qualche alunno possa trasferirsi in questo periodo dell'anno.

A Dante invece non poteva fregargliene di meno, in quando non avrebbe mai e poi mai rivolto la parola a chichessia.

SENSEI: "Vorrei comunque che aiutaste la nuova compagna ad integrarsi! E tra poco scoprirete anche il perché di questa mia richiesta... prego, entre pure!"

Si avvertì un cigolio, simile alle ruote di una bicicletta.

Quel giorno, arrivò Louane...

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