XXI. PER TE

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Dante era ancora scosso per quella notizia: La sua amata Louane si era suicidata, forse iniettandosi aria in una vena.

Troppo il dolore della malattia per poterlo sopportare.

LUCYFIA: "Ma che muso lungo, Dantuccio! Successo qualcosa?"
DANTE: "Non è... il momento guarda..."

Non sapeva nulla.
O almeno, non ancora.

O almeno, non ancora

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LUCYFIA: "Di un po'... ti ho mai detto una cosa?"
DANTE: "Ti ripeto... adesso non è aria! Va a sgranchirti le ali fuori o qualche altra roba da demonio..."

Ella conosceva l'afflizione del suo prescelto, quindi giocò immediatamente le sue oscure carte contro di lui.

LUCYFIA: "Ti ho mai detto che... chi si toglie la vita viene da me?"

Dante, ebbe un sussulto.
La sua mente processò velocemente quella frase, comprendendo dove volesse andare a parare.

Subito la prese per il collo, sbattendola con violenza contro il muro.

DANTE: "Non... OSARE!!!"
LUCYFIA: "Eheh!! Cosa vuoi fare? Strozzarmi con le tue mani?? FALLO! Izayoi Dante!!! Su, uccidimi!!"

Ed effettivamente, Dante strinse la sua presa sul collo di Lucyfia, in un impeto di rabbia ed ira.

Ma non sorti nessun effetto.

LUCYFIA: "Uno scambio, Izayoi Dante!! Lei in cambio di tu sai cosa!"
DANTE: "FOTTITI!!"
LUCYFIA: "Ah è così? Va bene! Allora... lascia che io ti mostri il significato di TERRORE!!!"

Come durante il loro primo incontro, la casa del ragazzo venne avviluppata dal fuoco.

Non vi era caldo, ma solo urla strazianti da ogni dove.

Ma soprattutto, oscurità.

Dante perse conoscenza.

***

Al suo risveglio, comprese di non trovarsi più in quella che poteva definire "casa": Intorno a lui solo alberi rinsecchiti, erba bruciata ed una marea di anime in pena.

Tutti con lo sguardo vitreo verso l'alto, alla disperata ricerca di una luce che non era loro concessa.

Era il Limbo.
Il girone dei suicidi.

Il girone di chi ha rinunciato alla vita.

DANTE: "..."

E subito riconobbe, appoggiata ad uno degli arbusti poiché incapace di stare in piedi, la sua amata Louane.

DANTE: "L-Louane... LOUANE!!!"

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