23 - Se cade il cielo

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Jungkook passò a destra la lunga ciocca nera di sinistra, in modo da intrecciarla alle altre due

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Jungkook passò a destra la lunga ciocca nera di sinistra, in modo da intrecciarla alle altre due. Ripeté il movimento ancora per un paio di volte, fece un passo indietro per assicurarsi che le sezioni della treccia fossero tutte uguali e legò all'estremità l'elastico. «Ecco, Jieunnie: una è andata.»

La sorella gli sorrise, mentre faceva saltellare sul materasso il pupazzetto di un elefante. Gli lisciò la peluria blu sulle orecchie. Con la coda dell'occhio, vide qualcosa muoversi nello spazio che suo fratello aveva lasciato libero e, quando si girò per controllare, i suoi occhietti si allargarono a dismisura. Sventolò la mano in direzione della finestra della cameretta.

Jungkook, intento a non far aggrovigliare le ciocche attorno alle sue dita, le donò una rapida occhiata. Tirò su un angolo delle labbra. «Che c'è, Jieun? È tornata la tua amichetta immaginaria?»

Lei lo guardò indignata. «ShiShì la scoiattolina non era immaginaria!» Con l'elefantino stretto forte al petto, gli fece una linguaccia.

«Hmm, giusto.» Jungkook rispose con un occhiolino.

«E poi, è tornata in Europa dalla sua famiglia. Lo scambio di scoiattoli era finito» borbottò Jieun, tirando un calcetto allo stinco del fratello.

Lui rise e, mantenendo la treccia con una mano, portò l'altra dove era stato colpito. Mise su una finta espressione sofferente.

La bimba tornò a concentrarsi sulla finestra e, poco dopo, ridacchiò. Abbandonò il peluche accanto a sé e portò le manine all'altezza degli occhi, sbirciando tra le dita.

Jungkook dovette ammetterlo: iniziava a sentirsi a disagio. «Allora è un'altra amichetta?»

Jieun sollevò lo sguardo, senza allontanare le manine. Scosse la testa.

Il fratello legò la treccia con un gioco rapido di dita e, lanciando un ultimo sguardo incerto a Jieun, si avvicinò alla finestra. Quando aprì i battenti, un'espressione compiaciuta gli illuminò il viso. La settimana precedente aveva oliato i cardini a dovere e, a quanto pare, aveva fatto un ottimo lavoro: non cigolavano più.

Il profumo di pioggia nell'aria pervase la stanza.

Jieun si avvicinò, restando qualche passo più indietro.

Con le mani appoggiate sul davanzale, Jungkook era sul punto di sporgersi quando una figura si sollevò rendendosi visibile. Lo fulminò un gelo che gli tolse il respiro. D'istinto, strinse la mano destra in un pugno, pronto a colpire chiunque fosse il malintenzionato. Questo, però, prima di riconoscere in quel malintenzionato lo sguardo dolce e intelligente, i capelli scuri, e le labbra che, solo la sera prima, aveva baciato. «Oh, per tutti gli alberi!»

Taehyung, che era stato colpito dallo spavento più o meno allo stesso modo, sgranò gli occhi nel ritrovarsi la faccia di Jungkook a un soffio dalla propria. Per indietreggiare, incespicò e cadde a terra.

Mono No Aware | TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora