23 dicembre - Dai, esprimi un desiderio (MV)

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Le calde e lampeggianti luci ad intermittenza, i fiocchi dai toni del rosso e dell'oro, le ghirlande di vischio e aghi di pino. Il caldo delle confortevoli sciarpe create da intrecci di fili di lana grezza, con le loro frange che penzolano sui soffici cappotti dai lucidi bottoni. E per finire, decine e decine di metri di carta regalo modellati su scatole di mille forme e misure, pacchi morbidi o rigidi, contenenti i più calorosi doni.

Ovunque avrebbe fantasticato su una veduta del genere, Danielle, fuorché una sudicia stazione ferroviaria. Eppure quell'anno la notte tra il ventiquattro e il venticinque dicembre, che di certo avrebbe gradito passare a vantarsi di non credere più alla leggenda del vecchio Santa Claus con i cugini più piccoli, si ritrova relegata insieme ai suoi genitori ad attendere l'arrivo dello zio Michael da Bruxelles.

Sia mai che dopo essersi separato dalla moglie neanche due giorni prima dell'Immacolata a sua madre non venisse in mente di decidere di invitarlo a passare le feste a casa loro come atto di ineguagliabile carità e bontà d'animo. Altrimenti cosa avrebbe raccontato alle amiche della parrocchia alla messa del mattino seguente?

Per fortuna, ad offrirsi di tenere compagnia ai suoi è stata Sophie, vicina di casa nonché più intima amica, portando con se anche Max, primogenito e fidato compagno di giochi di Danielle sin dai tempi della culla.

Generalmente quest'ultimo passa le festività insieme al padre data la separazione dei genitori, ma quell'anno Victoria, sua sorella minore, ha deciso di voler andare al posto suo, così lui ha potuto allietare la noia in cui Danielle sarebbe sprofondata durante tutta quell'attesa.

Nonostante i dodici anni di entrambi e un mese in più di Max, guardandoli ci si trova di fronte al perfetto ritratto della differenza tra maschi e femmine nel periodo della pre-adolescenza, ovvero l'impressione che si passino l'un l'altro più anni di quanto li separino realmente. Max, a confronto di Danielle che incomincia già a delineare i suoi primi tratti da giovane adulta, sembra infinitamente più piccolo, più bambino.

Malgrado tutto, il cuore e la mente di Danielle sono ancora quelle di una spensierata fanciulla, ai quali istinti non pone chissà quale freno, nonostante la madre la idolatri elogiandola ai quattro venti come la figlia più giudiziosa e responsabile che potesse mai desiderare.

Contraddicendo in pieno il suo decantarla a quella maniera, tediata ai limiti della sonnolenza e mossa dall'eccessiva curiosità di scoprire in lungo e in largo quel luogo che mai le era parso tanto fascinoso come in quell'improvviso momento, afferra la mano di Max alle spalle degli adulti impegnati a conversare del più e del meno, e con uno sguardo furbo in contrapposizione ad un mezzo sorrisetto innocente lo incita a seguirla portandosi un dito al centro delle labbra per intimargli di non fare rumore.

<<Si può sapere dove stiamo andando?>>. La domanda di Max è del tutto lecita visto che appena dieci falcate più tardi si ritrovano a girare un angolo che nessuno dei due ha la più pallida idea di dove conduca.

<<Facciamo solo un giro, torniamo subito, promesso>> lo rassicura lei con aria un po' altezzosa, facendolo sentire un lattante in confronto alla sua emergente spavalderia tirata fuori all'improvviso.

Esattamente, lo stesso Max Verstappen che sulla pista di kart sembra non avere rivali se non Charles Leclerc, affrontandolo solo come uno sfrontato senza vergogna né alcun timore farebbe, è intimidito da una ragazzina con i capelli a caschetto.

Colpito nell'orgoglio il biondo gonfia il petto, mimando un'incurante e dinoccolata alzata di spalle. <<Per me possiamo anche rimanere qui per tutta la notte>>. Infila le mani nelle tasche dei jeans curvandosi di poco in avanti ingobbendosi leggermente, <<e poi tu non eri la figlia modello che non farebbe mai nulla per dar dispiacere ai suoi genitori?>> Chiede ironicamente, sbeffeggiandola con fare saccente.

Jingle drivers' bells (vol.3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora