v. andare al mare a fine settembre non è mai una buona idea

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NEW YORK, MANHATTAN | 10:57, 27 SETTEMBRE 2007 | CHADIA REID

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NEW YORK, MANHATTAN | 10:57, 27 SETTEMBRE 2007 | CHADIA REID

CHADIA DETESTAVA CC, però doveva ammettere che quando ne aveva voglia era utile. Non le piaceva affatto mentire a sua madre, ma cosa poteva dire? La Matrona aveva fatto cose decisamente peggiori di dire un paio di bugie.

Il sabato si ritrovò quindi alle stalle, a pettinare Xanthos, così che lui la potesse portare a Manhattan Beach, un quartiere bagnato dal mare di Brooklyn — spiaggia consigliata da CC, perchè "Non hai la minima idea di quante Oceanine si trovino lì intorno". Come previsto dalla maga, sua madre non aveva fatto troppe domande. Le aveva soltanto detto che di recente stava saltando un po' troppi allenamenti, e che avrebbe dovuto recuperare la settimana successiva.

Xanthos le avrebbe ridotto il viaggio di più di quaranta minuti. Era figlio di Zefiro, ed era in grado di camminare sui venti. Quindi, con lui, il percorso fino alla costa sarebbe stato una passeggiata.

Chadia stava per montare sul cavallo quando Lemo entrò nelle stalle, con una mano poggiata sul manico della spada che aveva al fianco. Appena la vide, sgranò gli occhi.

La raggiunse, confuso. «Dove vai?»

Lei alzò le spalle, cercando di fare la vaga. «Sto andando al mare.»

«A fine settembre?»

«Non c'è nulla di male. E comunque, se la Matrona ha detto sì non puoi dirmi nulla.»

Lui sospirò, grattandosi la nuca. Sembrava nervoso. «Senti, Chadia,» cominciò. «non ti sembra si star saltando troppi allenamenti?»

Ora fu il turno della ragazza di alzare il sopracciglio. «Ah, sì?» fece. «Li ho saltati solo ieri, e oggi salterò solo quelli del mattino. Non è una grande perdita.»

«Ora che vai a scuola, cinque giorni su sette gli allenamenti del mattino non li fai,» obbiettò lui. «quindi, almeno quelli del pomeriggio, vedi di non saltarli. L'ultima cosa che voglio è che tu perda la preparazione a lunghi periodi in movimento.»

La bionda iniziava ad essere irritata. Ancora non l'aveva perdonato del tutto — era andata da lui a confidarsi, mettendo nelle sue mani tutta la fiducia che possedeva nei suoi confronti, e lui l'aveva buttata fuori dalla finestra. E poi, anche lui era sembrato sorpreso quando la Matrona le aveva dato il permesso di andare a scuola — quindi, di sicuro aveva pensato, o addirittura sperato, che la Nereide si sarebbe arrabbiata con Chadia.

«Senti,» gli rispose, «è da quando so camminare che mi alleno. Un paio di allenamenti in meno non cambieranno nulla — anzi, meno tempo sto con te, meglio è.»

Lui storse il naso. «Non ti rivolgere a me in questo modo, Chadia. Lo sappiamo entrambi che non siamo sullo stesso piano.»

Ma lei ormai non lo stava nemmeno più ascoltando. «Lemo,» disse, guardandolo male. «forse non l'hai capito, ma io non ci voglio parlare con te. E apprezzerei davvero tanto se tu lo accettassi.»

𝐇𝐀𝐏𝐏𝐈𝐄𝐑 𝐓𝐇𝐀𝐍 𝐄𝐕𝐄𝐑¹ - pjo sagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora