❛when i'm away from you,
i'm happier than ever
wish i could explain it better
i wish it wasn't true
give me a day or two,
to think of something clever
to write myself a letter,
to tell me what to do❜
«Senti, Lem...
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LONG ISLAND, CAMPO MEZZOSANGUE | 20:29, 27 SETTEMBRE 2007 | CHADIA REID
WILL LE AVEVA parlato del falò. Non c'era molto da dire. La sera, prima di andare a dormire, si mettevano tutti in cerchio e cantavano canzoni o altro. Era un'attività da campo estivo, se non fosse stato che i colori delle fiamme a quanto pare riflettevano le emozioni generali. Sembrava carino. Nessuno le aveva mai parlato di fantasmi, però.
Iniziò bene. Si era messa vicino a Percy, e prima aveva parlato un po' con Will. Lui le aveva detto che, se durante la serata ne aveva voglia, sarebbe potuta venire a sedersi a fianco a lui — a quanto pareva, la Cabina di Apollo era la principale fonte di musica, quindi sarebbe stato carino stare vicino a loro. Chadia aveva preferito rifiutare — per quello che ne sapeva, i fratelli di Will avrebbero potuto odiarla a causa della brutta storia tra Achille e Apollo. Il fatto che lui non sembrasse farci caso non voleva dire nulla.
Comunque fosse, erano davvero molto bravi a cantare e suonare. La figlia di Teti sapeva suonare solo uno strumento — l'arpa. Aveva imparato a suonarla solo per far felice sua madre, anche se alla fine era diventato uno strumento che le piaceva davvero. Dopo magari avrebbe potuto chiedere a Will se ne aveva una da prestarle.
Dopo che la prima canzone fu finita, Chirone batté le mani per attirare l'attenzione di tutti e si posizionò vicino al falò. «Eccellenti come al solito!» si complimentò con i ragazzi di Apollo. «È stato un ottimo regalo di benvenuto per la nostra arrivata.» indicò Chadia e le rivolse un sorriso. «Lei è Chadia Reid, e temo che non abbia bisogno di presentazioni.» ci fu una risata generale, «Dopo anni di ricerche, sono felice di dirvi che può finalmente essere qui con noi.»
Chadia si stupì quando tutti applaudirono. Cioè, dalle occhiate che le davano a cena non avrebbe mai pensato che fossero addirittura felici che lei fosse lì. Qualcuno addirittura si avvicinò per darle una pacca sulla spalla o darle il cinque. Percy la guardava con un piccolo sorriso, ma tra tutti sembrava il più triste. «Che hai?» gli chiese, anche se tra gli applausi la voce suonava attutita. Lui scosse la testa, come per riprendersi. «Niente. Non ti preoccupare, sto bene. Sono felice che tu sia salva da tua madre.»
Sarà, si disse Chadia. Chirone continuò a parlare principalmente delle attività — disse che quella settimana Caccia alla Bandiera, qualsiasi cosa fosse, sarebbe stata al mercoledì e al venerdì, poi qualcosa su quelli nuovi che dovevano stare attenti al muro di lava perchè qualcuno aveva rischiato di perdere un braccio o due.
Era facile seguire Chirone — dopo millenni di allenamento, di sicuro sapeva come mantenere l'attenzione di una marea di semidei con ADHD, il che non era da poco. I problemi a stare attenti iniziarono quando il fantasma si fece vedere.
Inizialmente sembrava solo una strana ombra tra le fiamme, ma poi la sagoma divenne più distinta e i connotati più nitidi. Le pupille, talmente lattiginose da sembrare bianche, sembravano scrutare tra la folla degli spalti per cercare una vittima. I capelli scuri erano uno strano contrasto con il resto della sua figura, tra la pelle pallida e la tunica bianca. Poi, improvvisamente, alzò il braccio e con un dito indicò Chadia.