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«vivi qui da solo?» chiese, passandosi un asciugamano tra i capelli ancora gocciolanti, facendolo annuire

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«vivi qui da solo?» chiese, passandosi un asciugamano tra i capelli ancora gocciolanti, facendolo annuire.

il ragazzo che si era presentato come jungkook si guardò attorno, i suoi occhi furono attratti da una grande vetrata che dava su un autofficina. erano esposte decine di macchine e si avvicinò per osservarle meglio.

«non sapevo fossi un meccanico.» disse, avvicinandosi al letto dov'era seduto il maggiore.

«è l'azienda di famiglia.» rispose soltanto, battendo la mano sul materasso al suo fianco. «siediti.»

jungkook lo fece, prendendo posto e continuando a guardarsi attorno curioso. l'asciugamano tra le sue mani fu preso da taehyung e si voltò a guardarlo.

«te li asciugo io, girati.» gli rivolse un sorrisetto, prima di cominciare a sfregare le ciocche tra di loro per asciugarle.

«anche tu gareggi?» jungkook socchiuse gli occhi rilassato.

«sì, ma non questa sera. devo sistemare un problema alla moto.» poi si fece più vicino, fino a premere le proprie ginocchia sulla schiena del minore. «come hai fatto a intrufolarti qui?»

«ho un amico qui che partiperà alla gara ma non sono riuscito ad ottenere un permesso, così sono riuscito ad entrare di nascosto.»

«è vietato.» gli ricordò taehyung e jungkook annuì soltanto ancora ad occhi chiusi.

pochi istanti dopo, il maggiore smise di asciugare i suoi capelli e con occhi accattivanti, si avvicinò fino a respirare contro la sua pelle. lasciò un caldo bacio sotto al suo orecchio, facendolo sobbalzare.

«che diavolo fai.» quasi urlò jungkook, toccandosi la parte appena baciata.

taehyung si inumidì le labbra con la lingua e lo tirò dal braccio, facendolo distendere sul letto. si mise sopra di lui, sorreggendosi con le braccia dalle vene sporgenti ai lati della sua testa.

«hai detto che mi avresti ripagato.» respirò aria calda contro il suo collo, prima di chinarsi a baciarlo.

jungkook sentì il petto abbassarsi e alzarsi e cercò di spingerlo via dalle spalle. «sono ricco, ti pagherò quanto vorrai.»

«non ho mai parlato di soldi.» gli fece presente taehyung, prendendo un lembo di pelle per mordicchiarlo.

«non toccarmi.» insistette il minore, continuando a spingere sulle sue spalle. ma nulla sembrava davvero smuoverlo da quella posizione.

taehyung aveva cominciato a lasciare baci languidi e bagnati lungo tutto il suo collo e le sue gambe avevano cominciato a tremare. quello era il suo punto debole e che fosse un ragazzo a farlo poco gli importava, il suo corpo reagiva da solo.

«hyung, per caso sei gay?» chiese con l'affanno e taehyung si tirò su per guardarlo.

«direi più che sono bisessuale. in realtà mi porto a letto soltanto chi è davvero interessante.»

jungkook strinse le sue spalle con lo sguardo nervoso, non era venuto a casa sua per quello ma soltanto per farsi una doccia calda.

«non fermarmi, sei stato tu il primo a provocarmi.» rise sottovoce, avvicinandosi nuovamente al suo viso. «mi hai preso la mano prima, e non mi toglievi gli occhi di dosso.»

«volevo soltanto scusarmi.» disse ma l'altro non lo stava neanche ascoltando.

taehyung si avvicinò alla sua bocca e gli strinse con una mano le guance, rendendole più carnose. le accarezzò col pollice e quando jungkook si rese conto che fosse davvero serio nell'intento di portarselo a letto, si agitò spingendolo ancora dalle spalle.

«non toccarmi. hyung, non voglio.» continuava a sbuffare e a innervosirsi, scalciando per aria.

«smettila di muoverti e lasciami fare. » mugolò taehyung, spingendo il suo collo di lato per baciarlo vicino al pomo d'adamo.

jungkook sentì un brivido attraversargli il corpo e fu in quel momento che trovò la forza di spingerlo via e alzarsi.

i suoi capelli erano un casino ma non se ne preoccupó, piuttosto afferrò un cuscino e glielo puntò contro.

«non avvicinarti o te lo tiro contro.»

taehyung sorrise e si morse le labbra, scendendo dal letto e avvicinandosi a lui. con una mano gli tolse il cuscino dalle mani, gettandolo via. «è questo tutto quello che sai fare, mh?»

jungkook indietreggiò e taehyung continuò ad avanzare, fino a bloccarlo contro il muro. poi si avvicinò e soffiò contro i suoi capelli. «avevi della polvere.» lo derise, tornando sul letto.

«sei proprio divertente, ragazzino.» commentò e lanciò il cuscino sul divano. «puoi dormire lì stanotte.»

«voglio tornare a casa.» disse guardandosi attorno, ma taehyung scosse il capo.

«è tardi, non posso lasciarti tornare da solo. è se qualcuno volesse rapirti e farti qualcosa?»

«sei tu quello che vuole farmi qualcosa.» borbottò il minore sottovoce facendolo ridere.

«va a dormire o finirò per cambiare idea.» taehyung si distese sotto le coperte e lo guardò sistemarsi sul piccolo divano. «se sei scomodo puoi dormire qua con me.»

«scordatelo.» continuò a borbottare, prima di voltarsi di spalle e rannicchiarsi.

«dormi bene ragazzino.» in cambio ricevette un dito medio e taehyung spense la luce, ridendo.

thirty days | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora