quattordici

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al termine del terzo giro, l'ansia era palpabile per chiunque. c'erano un gruppo di ragazzi che tenevano in alto uno striscione con su il nome di taehyung, acclamandolo a gran voce.

jungkook essendo poco più basso di loro si fece spazio tra la gente, cercando di ottenere la visuale migliore. guardandosi indietro si accorse che namjoon fosse distratto in una chiamata e così ne approfittò per allontanarsi soltanto un altro po'.

quando trovò la visuale migliore che dava sull'intera pista, si appostò lì. giusto in tempo per vedere taehyung sfrecciare e superare l'avversario, arrivando così per primo al punto destinato.

i ragazzi al suo fianco cominciarono a saltare dalla gioia e ad urlare il suo nome per intero e jungkook si annuì a loro.

taehyung scese dalla vettura, si tolse il casco e scosse il capo per sistemare i capelli. poi strinse la mano all'avversario e cercò con lo sguardo jungkook, trovandolo sorridente e li ad aspettarlo.

fece per avvicinarsi ma alcune ragazze si avvicinarono a lui per congratularsi, così lo perse di vista.

jungkook sbuffò a quella vista e si allontanò per tornare al capanno, gli avrebbe fatto le sue congratulazioni più tardi, quando tutti avrebbero smesso di saltargli addosso.

lanciò uno sguardo al capanno di fronte a lui e vide namjoon lucidare la propria moto. così cambiò direzione e andò in fondo alla strada, dove stavano dei piccoli allestimenti con del cibo. il suo stomaco brontolava da inizio serata e non resisteva più.

avrebbe preso soltanto un pezzo di carne e poi sarebbe tornato da namjoon.

si avvicinò e venne inebriato dal profumo invitante. «vuoi qualcosa?»

un ragazzo poco più alto di lui gli si presentò davanti. indossava un piercing sul labbro inferiore ed uno sul sopracciglio. aveva un enorme sorriso stampato sulle labbra e i suoi occhi erano ricoperti da un leggero strato di matita nera, rendendoli più profondi e sottili.

«un pezzo di questo.» jungkook gli segnò col dito della carne ancora fumante e lo ringraziò a bassa voce.

gli diede un morso e si guardò attorno, cercando con lo sguardo il capanno che aveva perso di vista. erano tutti dello stesso colore e della stessa grandezza, era impossibile ritrovarlo subito.

«stai cercando qualcuno?» gli chiese il ragazzo, facendosi avanti per guardare nel punto in cui stesse guardando il minore.

«mh, sto cercando un capanno. ci sono delle persone che mi aspettano.» rispose distratto, continuando a guardare la strada nel tentativo di individuare taehyung o namjoon tra la folla.

«qui è pieno di capanni, bellezza.» rise il ragazzo, facendolo voltare verso di se.

jungkook annuì e si grattò la nuca imbarazzato. «beh si, hai ragione.»

«con chi sei? magari lo conosco e posso aiutarti a ritrov-»

«è con me.» taehyung gli si presentò davanti, afferrando il polso di jungkook e portandolo dietro la sua schiena. 

«kim taehyung.» pronunciò il ragazzo con una certa aria di sfida, guardando prima lui e poi il minore alle sue spalle. «non sapevo fosse con te.»

«è il mio ragazzo.» rispose con tono duro, fronteggiandolo. lo guardò da capo a piedi e poi strinse la mano di jungkook nella sua, portandolo via da li.

il minore però strattonò la sua presa. «smettila di trattarmi come un bambino e di trascinarmi in giro.»

«lo sei.» disse facendosi serio. «ti avevo detto di aspettarmi al capanno, perchè vuoi sempre cacciarti nei guai?»

«avevo fame, mi sono soltanto allontanato qualche minuto per prendere qualcosa da mangiare.» si difese il minore, allontanandosi per andare verso namjoon.

«devi stagli alla larga.» riprese quando lo raggiunse, lasciando che lo guardasse. «non è buono come pensi.»

«e tu lo sei?» rispose a tono jungkook, fronteggiandolo. «non fai altro che darmi dello stupido moccioso e trascinarmi qua e la a tuo piacimento.»

taehyung sospirò e namjoon gli strinse il braccio, sussurrandogli di non discutere lì perchè tutti li stavano guardando. ma al maggiore non importava.

non tollerava affatto quel tipo di comportamento e come gli aveva detto più volte, detestava i ragazzini maleducati.

«lo faccio per proteggerti, dovresti soltanto ringraziarmi.» poi afferrò il suo polso e nonostante le sue lamentele, riuscì a trascinarlo fino a casa sua.

si richiuse la porta alle spalle e si avvicinò, afferrandolo dalla nuca per spingerselo contro. premette le labbra sulle sue in un bacio bagnato e si staccò poco dopo senza fiato.

jungkook lo stava fissando senza battere ciglio. «devi dimostrarmi che sei in grado di essere maturo. quando lo capirai, vieni da me.»

poi si allontanò e si avvicinò alla porta. «dove vai?» gli chiese il minore, guardandolo. 

«vado a farmi una doccia. tu vai, torna da me soltanto quando ti sarai reso conto di essere abbastanza maturo per farmi innamorare.»

thirty days | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora