tredici

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ventuno giorni al termine

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ventuno giorni al termine.

[...]

jungkook sentì qualcuno bussare alla sua porta e poi ancora, finchè non fu costretto ad alzarsi dal letto per controllare chi fosse.

si passò una mano sul volto stanco e la aprì, e quasi la saliva non gli andò di traverso.

taehyung era poggiato alla porta ed indossava una tuta che ricopriva l'intero corpo. nera in pelle, aderiva alla perfezione alle curve dei suoi fianchi e delle cosce piene.

«buongiorno piccoletto.» entrò in casa, guardandosi attorno.

quando jungkook si voltò per chiedergli cosa ci facesse li così presto, si accorse che l'altro lo stava già fissando.

era in piedi, con le braccia strette al petto e lo guardava come se volesse saltargli addosso da un momento all'altro. poi si avvicinò e d'istinto jungkook indietreggiò, finendo contro il tavolo.

taehyung portò un braccio al lato del suo corpo e l'altro lo sollevò in aria, sistemando una ciocca in disordine e portandola dietro all'orecchio.

«cosa fai?» domandò il minore, ritrovandosi a deglutire più volte.

taehyung si avvicinò e sfiorò appena le labbra con le sue, portando il viso nell'incavo del suo collo. annusò il suo profumo e poi si tirò indietro. «indossiamo lo stesso profumo.»

gli fece presente, mentre si allontanava divertito dalla sua espressione frastornata. jungkook gli tirò contro un cuscino. era prima mattina eppure la sua presenza lo stava già infastidendo.

«perchè sei qui?» gli chiese ancora, seguendolo mentre si sedeva sul morbido letto.

«voglio portarti in un posto questa sera.» rispose il maggiore, portando le mani sui suoi fianchi per farlo ricadere su di se.

lasciò che si sedesse sulle sue ginocchia e con sua gran sorpresa, l'altro non si oppose. anzi, jungkook continuava a fissargli la bocca carnosa e questo spinse taehyung ad avvicinarsi per lasciargli un bacio proprio all'angolo delle labbra.

il minore restò fermo, socchiudendo per un attimo gli occhi. nonostante indossassero la stessa fragranza, il corpo di taehyung emanava un odore così eccitante da fargli venire la voglia di divorarlo.

jungkook accarezzò spontaneamente la sua guancia e lo spinse contro, come a volerlo baciare. poggiò la fronte contro la sua ma quando si accorse che l'altro stesse sorridendo al suo piccolo giochetto, si alzò in fretta dalle sue gambe.

«non farti strane idee, stavo soltanto cercando di sedurti. per la scommessa.»

taehyung si morse il labbro sotto il suo sguardo e si alzò, stringendolo da dietro. «mh, parli tanto di questa scommessa eppure te lo leggo negli occhi che mi desideri.»

lasciò un bacio sul suo collo e si allontanò, riprendendo a camminare per l'appartamento. «stasera ho una gara, vorrei che venissi a vedermi.»

jungkook annuì distrattamente e taehyung si avvicinò afferrandogli il viso, affinchè lo guardasse dritto negli occhi. «ti lascerò venire soltanto se starai buono e non andrai a curiosare in giro.»

il minore continuò ad acconsentire col capo ma senza davvero ascoltarlo e taehyung si fece serio in viso. «voglio che mi guardi.» quando ottenne il contatto visivo continuò. «se dovessero beccarti ancora, non potrò essere li a salvarti il culo. ho rinunciato ad un gara l'ultima volta a causa tua.»

«so badare a me stesso.» il maggiore scosse il capo alla sua testardaggine.

«stai soltanto fermo in un punto e aspettami lì finchè non avrò finito il giro.»

[...]

jungkook abbassò il finestrino per sporgere il viso fuori. guardò le moto esposte e le decine di ragazzi li davanti, a scattare foto ai modelli.

taehyung distolse per un istante lo sguardo dalla strada per poterlo guardare. sembrava davvero un ragazzino, con gli occhi che gli brillavano e la curiosità alle stelle.

alla fine parcheggiò li vicino e prese la mano del minore nella sua, facendolo voltare. «ricordati cosa ti ho detto, stai fer-»

«fermo in un punto ad aspettarti, lo so.» jungkook sbuffò e scese dal veicolo, facendosi strada tra la folla.

taehyung lo raggiunse poco dopo e lo rimproverò con lo sguardo, camminava troppo velocemente e avrebbe finito per perdersi li dentro. quindi tenne stretto il suo polso per tutto il tempo, trascinandolo poi al suo capanno.

«lui è con me.» disse alle guardie che annuirono, poi si voltò verso namjoon che piegato sulle ginocchia, stava controllando che tutto funzionasse prima della gara.

«assicurati che non si allontani dal capanno.» namjoon guardò prima lui e poi il moro, sorridendo e alzandosi.

gli porse la mano sporca di grasso di motore. poi accorgendosene, la pulì sulla tuta e gliela porse di nuovo. «sono namjoon. tu sei il tipo che ha causato problemi l'ultima volta, non è così?»

jungkook sbuffò e la strinse, presentandosi a sua volta. «non sapevo fosse illegale stare qui senza un permesso.»

taehyung indossò il casco di protezione, sollevò la zip della tuta fino alla base del collo e poi salì sul bolide, posizionandosi sul punto di partenza. guardò lo sfidante al suo fianco con un sorrisetto furbo e poi si voltò a guardare jungkook.

alzò la visiera e gli mimò con le labbra: «vincerò per te, tesoro.»

jungkook sollevò un dito medio in risposta e si mise dietro la linea bianca, facendo il conto alla rovescia ad alta voce, assieme agli presenti. 

quando entrambi partirono una nube di fumo di sollevò in aria e jungkook guardò taehyung sfrecciare via veloce e prendere la curva, inclinando il proprio bolide di un rosso intenso.

sorrise per tutto il giro e alla conclusione del primo, lo sfidante superò taehyung, così jungkook si portò le mani davanti la bocca e urlò a tutto fiato: «vai hyung, fagli vedere cosa sai fare!»

namjoon lo raggiunse ridendo e portò una mano sulla sua spalla, stringendola appena. «vedrai, gli farà il culo. è il migliore nel campo.»

[...]

thirty days | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora