«ehi tu.» taehyung picchiettò la spalla di un ragazzo dall'uniforme blu, doveva essere del secondo anno. «posso chiederti una mano?»
quando l'altro annuì, taehyung gli disse che stava cercando un ragazzino dai capelli corvini e poco più basso di lui.
«nient'altro? l'istituto è pieno di gente come lui.» chiese il ragazzo, guardandosi attorno. «non sai che corsi frequenta?»
«se lo sapessi non sarei qui a chiedertelo.» rispose a tono il biondo, poi si passò frustrato una mano tra i capelli.
quel dannato ragazzo era così difficile da trovare. che ricordasse, non indossava nulla di particolare ne aveva strani segni o tatuaggi che potessero contraddistinguerlo.
poi qualcosa di balenò in mente. «jungkook, è il suo nome.»
il viso del ragazzo di fronte a lui si rilassò e gli sorrise cordiale. «sì, è un mio amico.»
«dimmi dove posso trovarlo.» parlò in fretta taehyung, notando l'altro che indicava proprio dietro le sue spalle.
quando si voltò, jungkook stava facendo ingresso nel corridoio. di fianco a lui, un ragazzo poco più basso che sembrava avere origini giapponesi. parlavano animatamente, talmente tanto che il minore non si accorse della sua presenza.
soltanto quando l'amico al fianco di taehyung lo richiamò a voce alta, lui si girò e lo notò.
le sue iridi si ingrandirono e si ritrovò a deglutire rumorosamente. che diavolo ci faceva lui lì?
«giusto in tempo amico.» gli disse indicando il biondo. «qualcuno ti stava cercando.»
«doyoung*, shotaro, voi andate. vi raggiungo tra poco.» jungkook fece un gesto con la mano verso la sua direzione ma gli amici non si mossero.
*[ doyoung e shotaro degli nct. ]
«che diavolo ci fai qui.» sibilò il moro a denti stretti facendo sollevare gli angoli delle labbra di taehyung.
«pensavo che dopo ieri notte volevi rivedermi.» rispose a voce alta, portando un braccio attorno alle sue spalle per avvicinarselo.
«dopo quello che ho toccat-» prima che potesse finire di parlare, si ritrovò la mano ossuta di jungkook premuta contro la bocca, il che lo fece ridere ancora di più.
la sua espressione era assurda in quel momento, si notava quanto fosse furioso e la cosa lo divertiva come non mai.
«vieni con me.» gli ringhiò contro il minore, afferrandolo per un polso e trascinandolo lontano da lì.
entrati in bagno, si assicurò che non ci fosse nessuno e chiuse la porta. «sei impazzito?»
taehyung rise, giocando con il proprio labbro inferiore. si fece più vicino e posizionò poi le braccia a lato del lavandino, bloccandolo contro di esso. «dovevo vendicarmi. ti ricordo che non mi hai ancora ripagato.»
«e a me non piacciono i ritardatari.» pronunciò contro le sue labbra, spostando lo sguardo dai suoi occhi sgranati alla sua bocca invitante.
«possiedo tanti soldi, posso pagarti quanto vuoi.»
«mi sembra di averti già detto di non aver mai parlato di soldi.» avvicinò il viso nell'incavo del suo collo, annusando il suo profumo. «ricordi? non mi piacciono i ragazzini maleducati.»
«non lo sono.» cercò di dire con pugno fermo jungkook, ma la sua voce traballante lo tradì.
prima ancora che potesse dire altro, sentì dei passi e poi la porta aprirsi, così di getto afferrò il polso di taehyung e lo trascinò fin dentro la cabina del bagno.
il posto stretto costrinse i due a stare petto contro petto, il che a taehyung non dispiaceva affatto. anzi, ne aveva approfittato per portare una sua ciocca dietro i capelli, osservandogli bramoso le labbra.
poi si era abbassato e aveva cominciato a lasciare morbidi e caldi baci lungo tutto il suo collo.
«lasciami andare.» disse il minore che si ritrovò una mano a tappargli la bocca.
«vuoi forse che ci scoprano?» poi i suoi occhi caddero di nuovo in quella pelle candida che sembrava chiamarlo.
con una mano tenne ferma la sua testa e con la lingua tracciò da sotto l'orecchio fino al pomo d'adamo, che mordicchiò.
nonostante il corpo di jungkook era rigido e cercava di non rispondere a quelle provocazioni, la sua mente gli diceva ben altro. con gli occhi socchiusi e le labbra anche difatti, sembrava si stesse godendo della situazione.
taehyung sorrise contro la sua pelle e risalì per baciargli la mascella. «dì taehyung non sarò più un ragazzo maleducato con te.»
«fallo.» insistette e jungkook cedette molto prima di quanto si aspettasse.
inebriato dai suoi baci esperti sul suo punto più sensibile, si inumidì le labbra e pronunciò: «taehyung.. non sarò più un ragazzo maleducato con te.»
il biondo sorrise soddisfatto e si staccò dalla sua pelle oramai arrossata. rimase li in piedi a fissarlo con quel suo sorriso furbo, mentre l'altro - talmente assorto dalla situazione - non si era neanche accorto che avesse smesso.
«puoi uscire, sono andati via.» disse vicino al suo orecchio, facendogli aprire gli occhi e trasalire.
jungkook aprì in fretta la porta e si gettò contro il lavandino, dandosi dello stupido mentalmente per aver ceduto in maniera cosi facile a quelle provocazioni.
«ricordati che non sarò più così buono se sarai di nuovo maleducato con me.» gli accarezzò una guancia. «non farmi diventare cattivo, ragazzino.»
gli diede un ultima occhiata, andando via. nel farlo si scontrò con shotaro che corse subito dall'amico.
«chi è quello? e perchè ti cercava così tanto?» nel non ricevere risposta, porse una mano al minore. «dai alzati.»
jungkook però si guardò in mezzo alle gambe e si coprì con entrambe le mani. «ho già qualcos'altro di alzato..»
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thirty days | taekook ✓
Fanfictioncompleta | ispirato al bl "love in the air ❝ dove taehyung è un motociclista senza regole e jungkook ha trenta giorni per farlo innamorare di se. ❞ @sannieung completed on 2022.