diciotto

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quindici giorni al termine

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quindici giorni al termine.

[...]

«grazie hyung.» jungkook alzò una mano in aria per salutarlo e fece per aprire la portiera, ma l'altro lo trattenne dal braccio.

«dimentichi nulla?» il minore si guardò attorno, controllò di avere lo zaino e scosse il capo.

a quel punto taehyung mise le labbra unite e jungkook capì. «non se ne parla, siamo a scuola.»

«non ci vedrà nessuno piccoletto, sono già tutti a lezione.» ribadì il maggiore, ma jungkook non era ancora affatto convinto.

così taehyung prese l'iniziativa. si slacciò la cintura e si sporse in avanti, baciandogli le labbra. fu un semplice contatto a stampo che però gli bastò. vederlo imbarazzato a causa sua era la cosa migliore che potesse vedere quel giorno.

«sei un idiota.» sospirò il minore, guardandosi attorno. non sembrava esserci nessuno lì intorno, quindi stavolta fu lui a sporgersi per afferrare la sua bocca tra i denti e morderla.

«è meglio che vai.» respirò taehyung labbra contro labbra. «non so se riuscirei a controllarmi ancora per molto.»

«hai costantemente un erezione per caso?» lo derise jungkook ottenendo un consenso col capo.

«colpa tua.» taehyung alzò le mani in segno di resa e lo lasciò scendere dall'auto, seguendolo con lo sguardo fin dentro la scuola. poi sfrecciò via.

jungkook si sistemò meglio lo zaino sulle spalle e distratto da quelle continue provocazioni da parte del maggiore, non si accorse che yoongi e shotaro erano all'entrata ad aspettarlo.

«da quando sei vicino a quello?» yoongi segnò col dito l'auto di taehyung che era appena sfrecciata via, aveva un sopracciglio sollevato e l'aria indagatrice.

jungkook inventò una scusa senza guardarli. «abitiamo vicini e così lascio che mi accompagni a scuola.»

shotaro e yoongi si guardarono l'un l'altro, sapevano che stesse mentendo eppure non aggiunsero nient'altro. strinsero soltanto un braccio attorno alle sue spalle e lo trascinarono verso l'aula.

[...]

al termine delle lezioni, jungkook fu il primo a raccogliere le proprie cose e ad andare via. doyoung lo seguì correndo e così anche gli altri due amici.

«dove stai andando?» gli chiese una volta raggiunto e jungkook li guardò di sfuggita.

«ho un impegno.» disse ma fu trattenuto da yoongi che gli si parò davanti.

«abbiamo il progetto da fare in gruppo, ricordi?» all'espressione confusa del minore yoongi sospirò e continuò. «eravamo rimasti che questo pomeriggio passavate da casa mia per fare la ricerca assieme.»

«oh.. giá. la ricerca.» borbottò jungkook, ricevendo un'occhiata da doyoung.

«non è da te dimenticare un progetto. dove hai la testa? ti ho visto distratto per tutta l'ora di chimica.»

jungkook scosse le spalle in risposta. «nulla. a che ora dobbiamo vederci?»

[...]

doyoung stirò le braccia in aria, stanco. shotaro al suo fianco stava già sonnecchiando da qualche minuto mentre yoongi era curvo sulla schiena intento a finire la propria parte della ricerca.

jungkook era l'unico a non aver terminato neanche la metà, per quasi tutto il tempo non aveva fatto altro che messaggiare al telefono e mordersi il labbro.

«jungkook-ah muoviti, voglio tornare a casa.» lo rimproverò doyoung, chiudendo il proprio quaderno.

il minore annuì distrattamente senza ascoltarlo e continuò a digitare sullo schermo. yoongi sospirò spazientito dal suo comportamento e gli prese il cellulare, controllando con chi stesse chattando.

«kim taehyung?» chiese stupito, attirando anche l'attenzione di shotaro che alzò di scatto la testa verso di loro.

«te l'ho detto, siamo vicini e ci siamo scambiati il numero. perchè, è così strano?»

«è strano il fatto che tu sia stato eletto rappresentante del nostro istituto. non fai altro che distrarti, come puoi pretendere che ti prendano sul serio?» continuò yoongi, zittendolo.

poi doyoung prese il telefono al posto suo e salì sulla chat, leggendola sottovoce. quindi si voltò verso jungkook. «cosa c'è tra di voi?»

«cosa? niente.» jungkook si alzò e cercò di riprenderlo ma doyoung era più alto di qualche centimetro.

«ridammelo.» insistette.

«siamo i tuoi migliori amici. da quando ci nascondi questo genere di cose?»

jungkook si morse il labbro affranto e si gettò a peso morto sulla sedia, confessando. «siamo andati a letto assieme un paio di volte, nulla di più.»

«nulla di più?» quasi si strozzò shotaro, con gli occhi fuori dalle orbite.

«non sapevo ti piacessero i ragazzi.» commentò yoongi e il minore scosse il capo.

«non mi piacciono. cioè, mi trovo bene con taehyung, tutto qui.»

«quindi ti piacciono i ragazzi.» disse infine doyoung, prendendolo in giro.

jungkook urlò disperato da quelle continue derisioni e poi si fece serio. «non siete arrabbiati con me, vero?»

«no, sapevamo che ci fosse qualcosa ma aspettavamo soltanto che fossi tu a parlarcene.» shotaro gli strinse una spalla sorridendogli.

«avanti, raccontaci tutto. voglio anche i dettagli.» aggiunse yoongi, facendosi più vicino con la sedia.

thirty days | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora