Non sono un robot

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Ansia, stress, lacrime, disperazione. Cosa sono queste? Sono delle parole direte voi. Ma vi starete chiedendo... perché la hai scritte? Beh, forse dobbiamo fare un salto indietro

La scuola, un luogo peggiore non credo possa esistere. Mettiamo subito in chiaro che ognuno può pensarla come vuole e che questo è solo un mio pensiero.

Vorrei raccontare a tutti voi la mia pessima esperienza scolastica. Voglio raccontare a tutti voi il luogo dove ha avuto inizio la mia insicurezza e dove ha trionfato la rabbia.

Ormai sono in quarta liceo scientifico. Non mi sarei mai aspettata di arrivare fino a qui, soprattutto con delle persone che non ho il coraggio di definire "amici" o "compagni di classe". Li definirei "conoscenti" anche se a malapena so chi siano o che cosa vogliano fare nella vita.

Nella mia classe siamo tutti divisi. Nessuno si fida ciecamente di qualcuno e sempre c'è competizione.

Io ho l'abitudine, ogni mattina che entro in classe, di sedermi al banco con le cuffie nelle orecchie. Non parlo con nessuno, non guardo nessuno e soprattutto non penso a niente.

Quelli non sono miei amici, quella non è la mia famiglia, quello non è il mio posto!

In quel luogo, mi sono capitate tante di quelle cose orrende che spesso mi viene voglia di sparire.

Prese in giro, scherzi di cattivo gusto, divisione e niente fiducia reciproca. Questa non si potrebbe nemmeno definire una classe, ma una gabbia per animali impazziti.

Per fortuna, i miei amici veri sono al di fuori delle mura scolastiche. Loro si che sono la mia seconda famiglia. Mi rispettano, mi aiutano, mi consigliano, mi sostengono e mi capiscono.

Quando tutte le mattine entro da quella maledetta porta... il mio sorriso scompare.

Una cupa sensazione mi assale e i miei passi si fanno sempre più forti. L'ansia comincia ad impossessarsi di me e le lacrime tentano in tutti i modi di scendere nonostante i mille sforzi. 

Non c'è un giorno che io non passi senza quel terrificante pensiero. Non c'è un giorno intero che possa passare senza dare uno sguardo all'orologio per vedere quanto tempo manca alla fine di questa condanna. Una condanna che si ripete 5 giorni a settimana... 5 giorni a dir poco infernali.

E pensare, che tutti dicono che questi sono i migliori anni della mia vita. Ora vorrei chiedere a queste persone... MA DOVE?! COSA C'È DI BELLO IN UN LUOGO CHE NON MI PROVOCA ALTRO CHE DOLORE E RABBIA?!

È così... per me la scuola è questo. Spesso mi metto le mani nei capelli dal tanto che sono al limite delle mie forze. Sono un'umana, non un robot. Voglio vivere la mia vita e sicuramente la compagnia di questo gruppo di stronzi non mi aiuta.

Mi auguro che almeno voi stiate vivendo un periodo più piacevole del mio.

Che dite? Vi piace la vostra compagnia scuolastica oppure no?

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