Capitolo 3

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"Lucinda siediti, dobbiamo parlare"
Sono seriamente agitata. Mamma ha detto che lei è felice per la notizia che mio padre mi darà, ma lui mi sembra tutt'altro.
"Papà che succede?"
"Lucy..." ok mi sto tranquillizzando.
"Papà..."
"Sai che lavoro nell'esercito e mi è stato detto che dobbiamo trasferirci. Ci hanno già preso una casa che però stanno ancora ristrutturando e  ti abbiamo già iscritta in una nuova scuola"
"No aspetta cosa?! Non può essere!! Io qui ho i miei amici, ho Marika non posso lasciarla. Proprio quest'anno quando avevo trovato una prof simpaticissima! Quando dovremno partire e dove?"
Sono incavolata nera! Non posso abbandonare Marika, la scuola. In questa casa c'è tutta la mia vita. I miei libri.
"Lo so che in questo momento sei sconvolta ma devi capire che a Campofiore potrai iniziare una nuova vita. Avremmo una casa più bella di questa. Ti farai nuovi amici. Potresti trovarti anche un ragazzo."
"Campofiore e dove si trova? Io non voglio abbandonare Ika! Non posso e non voglio! Quando dovremmo partire papà? Quando?"
Mi padre si scambia una breve occhiata con mia madre e poi mi guarda negli occhi " tra due giorni dobbiamo essere fuori da questa casa, a scuola sono andato oggi proprio per avvertire la preside del nostro trasferimento"
"Stai scherzando vero?! MAI!!!! IO NON CI VENGO!!! Al diavolo tutti! Marika mi ospiterà a casa sua e ogni weekend mi verrete a trovare".
È un'idea folle lo so, ma non voglio lasciare questo posto. Adesso a parlare è mia madre "Lucy, tesoro ormai tuo padre ha accettato non si discute. Se vuoi che i tuoi libri vengano con te ti conviene metterli in una scatola subito. Domani iniziamo a fare le valige"
"Se avete già deciso cosa me lo dite a fare! Vi odio! "
"Lucinda non dire così"
"Papà stai zitto! Non ci sei mai e quando ci sei decidi di andare via da questa città! Ti odio!"
Salgo le scale e corro nella mia camera. Non li odio veramente i miei, ma non voglio andarmene. E poi dov'è Campofiore? Esiste? Forse sono stata troppo dura con i miei genitori forse dovrei scusarmi con loro. Appoggio la testa sul cuscino e sento le lascrime bagnarmi gli occhi. Non voglio piangere ma non riesco a resistere.
****

Verso le sei del pomeriggio chiamo Ika e le chiedo se posso andare a casa sua. Lei abita non molto distante da casa mia, infatti ci metto solo 10 minuti. Suono il campanello e mi apre Pamela la mamma di Marika.
"Ciao Lucy!! Come sei abbronzata. Marika è in camera sua che ti aspetta"
"Grazie Pam" le do un bacio sulla guancia e vado nella camera di Ika.
Pamela è la madre che tutti vorrebbero. Lascia libera la figlia di fare quello che vuole perché cerca di fare la moderna.
Busso alla porta di Ika e sento le molle del letto piegarsi. Si è alzata per venirmi ad aprire.
"LUCY" è sempre euforica quando mi vede.
"Marika, come va? Ho una cosa urgente da dirti"
"Oddio mi stai preoccupando. Vieni andiamo a sederci sul letto". La camera di Ika è molto grande. Ha un sacco di poster dei Beatles e di attori famosi. Ha una scrivani piena di fogli e quaderni sparsi ovunque e il suo letto è meraviglioso. È appeso al soffitto da tutte e quattro i lati e ogni volta che qualcuno ci si siede inizia a donodolare avanti e indietro.
"Vai spara, qual'è il problema?"
"Non è così facile da spiegare..."
"Tua madre è incinta?"
"No!!! E perché poi proprio mia madre? Non potrei essere io quella incinta?"
"Lucy ti conosco troppo bene. Non hai dato neanche il tuo primo bacio. Tu apri i libri non le gambe". Scoppiamo a ridere. Ika mi conosce fin troppo bene. A volte mi sorprendo ancora.
"Scema! Comunque no è una cosa diversa.... mio padre ha ricevuto un impiego in un paesino e ci dovremmo trasferire lì tra due giorni". La guardo. Ha la bocca aperta, sembra sconvolta. Anzi è sconvolta.
"Non ci posso credere! Non puoi lasciarmi da sola in questo posto! Che ne sarà della nostra amicizia?! Con chi andrò al cinema? Con chi mi confiderò? Con chi prenderò in giro Eleanor?"
"Lo so sono sconvolta anche io! Se fosse per me non partirei. I miei ormai hanno deciso senza consultarsi con me. Mi dispiace"
Marika non é un tipo che piange spesso e vederglielo fare mi meraviglia. Non pensavo tenesse così tanto a me. L'abbraccio. È l'unica cosa che mi viene da fare in un momento del genere e non parliamo per qualche minuto.
Ika rompe il momento di silenzio
"Lucy mi prometti che mi scriverai, mi telefonerai, mi penserai sempre?"
"Te lo prometto Ika. Cercherò di venire nei weekend. Mi mancherai un casino"
"Anche tu"
****

Torno a casa che ancora piango ma prima di entrare cerco in tutti i modi di non farlo vedere. Mia mamma apre la porta e mi abbraccia, senza dire niente. Poi mi guarda negli occhi e mi abbraccia di nuovo.
"Mamma... io non ti odio veramente, scusa è che non voglio trasferimi"
"Lo so amore, ma pensiamo positivo. Nuova città anzi nuovo paese, nuova vita"
"Ma dove andremo ad abitare se la nostra casa non é ancora pronta?"
"Pensavo che tuo padre te lo avesse detto. Andremo a vivere insieme ad un'altra famiglia in una piccola villetta in campagna per un breve periodo". Oh no anche questo no!
"Di male in peggio! Speriamo almeno siano simpaticie e abbiano un cane"

SPAZIO A ME♥
Sono nuova. È la mia prima storia e volevo parlasse almeno in parte di me. Come avrete capito sono una fangirl. Nel prossimo capitolo Lucy conoscerà tante nuove persone una in particolare. Spero vi piaccia ☆♣

Il capitolo lo pubblicherò quando almeno un po di persone avranno letto i primi tre :)
Ciaoooo

Un fanboy. Solo questo♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora