Capitolo 17

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Oggi ci trasferiremo nella nuova casa. Devo fare il giro di saluti prima di andarmene. Sono tutti giù in salotto che aspettano, sento le loro voci.

Scendo le scale e mi ritrovo gli occhi di tutti puntati addosso. Jj mi viene incontro saltellando insieme a Callie che gli tiene la mano.
"Mi verrai a trovare?"
"Certo!" Lui mi sorride e io mi abbasso per dargli un bacio.
"Ciao Callie"
"Mi mancherai Lucy, non troppo ma mi mancherai" le sorrido, dopotutto convivere con lei è stato migliore di quanto mi aspettassi. La abbraccio e poi mi dirigo verso Theo.
"Ehi"
"Ehi...."
"Spero di rivederti"
"Lo spero anch'io"
"Em... salutami Clarisse"
"Lo so che non vuoi. Non lo farò."
Menomale che l'ha capito.
Detto questo gli do una pacca sulla spalla e mentre me ne vado lui afferra la mia mano, mi attira a sé e.... mi bacia. Sento le così dette farfalle nello stomaco. Le sue labbra sono morbide sanno di menta fresca. Una sua mano mi accarezza la guancia e l'altra la passa in mezzo ai miei capelli. Metto le mani sulle sue spalle e lui mi avvicina di più mettendo le sue sui mie fianchi.
"Ti prego non andartene" mi sussurra tra un bacio e l'altro.
"Fino a cinque minuti fa non vedevo l'ora"
"E adesso?" Dice mentre mi bacia il collo fregandone dei nostri genitori.
"E adesso non so che fare...."
"Inizia con lo svegliarti"
"Svegl... cos..."
Mi alzo di colpo e vado a spattere contro qualcosa di pesante. La lampadina che uso per leggere.
Mi ritrovo attorcigliata in un groviglio di coperte. Mi sento appiccicosa e sudata. E pensare che è stato solo un sogno. Eppure era così reale. Quel bacio.... era così passionale. Non poteva non essere vero.
"Lucy alzati dobbiamo salutare tutti!" la voce di mia madre precede la sua entrata a sorpresa nella mia camera.
"Lucy sei tutta sudata! Hai avuto caldo stanotte? "
"Em... no...cioè...sisi"
"Vai a farti una doccia e poi vai a salutare tutti" esce dalla mia stanza e grida "lavati bene la faccia sei tutta rossa!".

Mi alzo dal letto e vedo la mia sveglia. 8:30. È domenica perché dobbiamo partire così presto?!

Mi dirigo in bagno per farmi una doccia fredda e pensare all'assurdo sogno che poco fa ho interrotto. Perché la mia coscienza mi ha fatto questo? Il sapore di menta e la morbidezza delle sue labbra le sento ancora, come se ci fossimo baciati veramente qualche istante fa.
Uscita dopo circa 20 minuti, vado in camera mia a vestirmi. Mi metto una maglietta con lo stemma dei serpeverde che avevo comprato quella sera con Theo, dei pantaloncini neri a vita alta e le mie converce. Lascio i capelli sciolti e decido di rimettermi gli occhiali. Ho messo le lenti per troppo tempo e rimetterli mi fa sentire me stessa, anche se li odio.

Ho fatto dei regali ad ognuno dei componenti della famiglia di George. Perfino a Theo, anche dopo tutto quello che mi ha fatto.

Vado alla porta di Jj e gli do il mio regalo: una spada laser. Lui mi ringrazia con un bacio sulla guancia e poi inizia a combattere con un uomo invisibile. Busso da Callie e le mi dice di entrare.
"Callie volevo salutarti e darti questo...." le consegno il regalo.
"Per me? Non dovevi" scarta la scatolina in un battito di ciglia. Quando la apre le si illuminano gli occhi. Ieri mentre ero in giro con mia madre ho visto un braccialetto con dei ciondoli con le lettere. Ho fatto comporre il nome Callie e fatto mettere due stelline ai lati.
"Wow è meraviglioso Lucy! Grazie mille ma non me lo merito!"
"No non te lo meriti " ride "però sei stata un'ottima coinquilina e ti ringrazio per avermi accompagmata alla stazione"
"Grazie di tutto Lucy"
"Grazie a te Callie. Ah un'ultima cosa.... non andare a presso a Hector tu meriti di più" lei mi sorride e mi stringe in un forte e caldo abbraccio. La prima dimostrazione d'affetto nei mei confronti. La saluto con la mano e poi esco dalla sua stanza, andando verso quella di Theo.
"Theo sono io posso entrare"
"Mm-mmh" apro la porta e lo trovo affacciato alla finestra che guarda l'orizzonte.
"Sono venuta per salutarti e darti un regalo"
"Un regalo?"
"Già...."
Mi avvicino a lui e gli metto il regalo tra le mani. Senza esitare lo scarta.
"No ti prego! John Green non lo sopporto! Lui e i suoi tumori del cavolo"
"Non è colpa delle stelle e non voglio sapere come tu faccia a conoscere il contenuto di quel libro. Comunque si chiama cercando Alaska. Ti piacerà vedrai"
"Parla di malattie?"
"No.... però...."
"Però muore qualcuno vero?"
"Leggilo poi fammi sapere semmai dovessimo incontrarci"
"Ci conto"
"Allora io vado... è stato bello per una volta non parlare con un babbano che non capisce le mie battute" lui ride e si avvicina a me. Sento il cuore cercare di uscire dal petto. E se il mio sogno si avverasse?

Theo si avvicina ancora di più.... e mi abbraccia. Anche questo piccolo e innocuo gesto mi fa sbocciare un sorriso sulle labbra. Metto la testa sul suo petto e sento il suo cuore battere forte.
"Mi mancherai Lucinda Parker"
"Mi mancherai anche tu Theo Fider" ci sciogliamo dall'abbraccio e me ne vado verso la porta lanciando un'ultima occhiata a Theo e ai suoi incredibili occhi azzurri che mi guardano. Sembra nervoso, come se volesse fare qualcosa ma fosse intrappolato. Chiudo la porta e respiro a pieni polmoni.

Scendo in salotto e do il mio ultimo regalo a George e Lauren. È un vaso che secondo mia madre corrisponde alla personalità della famiglia. È pieno di colori che formano grovigli indistinti che non hanno una forma vera e propria.
Mia mamma ha gli occhi lucidi mentre saluta Lauren mentre mio padre ride e scherza con George.
"Noi andiamo, sennò faremo tardi" dice papà
"Vi verremo a trovare spesso promettiamo" dice Lauren con le lacrime agli occhi. Non pensavo avessero legato così tanto in questi giorni. Papà e George si fanno il saluto militare poi tutti insieme ci avviamo verso la macchina. Non so perché ma continuo a sperare che da un momento all'altro Theo scenda di corsa le scale venendo verso di me per impedirmi di partire. Però queste cose accadono solo nei film. Saluto un'ultima volta la famiglia e salto in macchina, con le lacrime che mi pizzicano gli occhi. Metto le cuffiette cercando di non pensare a Theo. L'unico ragazzo che mi capiva. L'unico che mi ha fatto passare i momenti migliori della mia vita, ma anche quelli peggiori.
Anche mamma e papà salgono in macchina. Acceso il motore e per l'ultima volta guardo verso la mia finestra per scoprire poi che non c'è nessuno che mi stia fissando. La macchina parte e sento che un pezzo di me rimarrà sempre in quella casa dove ho passato i più bei giorni della mia vita.

THEO'S POV
Ho il fiatone. Ho fatto le scale di corsa per salutarla un'ultima volta e dirle tutto quello che provo. Ma lei è già andata via e vedo la sua macchina rimpicciolirsi sempre di più. Cazzo! Ma perché sono così dannatamente stupido?! Corri cazzo fai qualcosa! Il mio istinto mi dice di correre verso di lei ma il mio corpo non me lo permette perché paralizzato. È finita. Non la rivedrò mai più. L'unica ragazza che mi ha fatto provare delle emozioni a me sconosciute. È finita. Con le lacrime che cercano di uscire salgo di sopra in camera mia. E mentre passo davanti alla porta di Lucy un magone mi blocca la gola. Entro in camera sua. È vuota, non c'è niente. Solo il suo profumo che mi ha sempre fatto impazzire. Solo il suo profumo è nell'aria ed è l'unica cosa che mi rimane di lei.... apparte il libro che mi ha regalato. Corro in camera mia a prenderlo e decido di andarlo a leggere dove avevo quasi cercato di baciarla. Sull'asse di legno che aveva decorato con cuscini che adesso non ci sono più. Apro la prima pagina di cercando Alaska. Non posso credere di stare per leggere un libro di John Green. Come sempre leggo le dediche che gli autori fanno:
Alla mia famiglia Sydney Green, Mike Green e Hank Green

"Ce l'ho messa tutta per far bene"
(Le ultime parole del Presidente Grover Cleveland).
Quando sto per girare la pagina mi accorgo di una piccola dedica in basso a destra scritta a penna.
A Theo Fider. La persona più speciale che io conosca. Non ti dimenticherò mai.

"Forse sono innamorato di te, aspetto di esserne sicuro per dirtelo [..] forse sono già sicuro"
(Non sono le ultime parole di Tobias Eaton ma sicuramente sono le più appropriate, non credi?)
-Lucy.
Le lacrime che prima ero riuscito a trattenere ora mi rigano il viso e la tristezza prende il sopravvento. Come ho fatto a farmi scappare una ragazza del genere?
Lancio il libro sul muro e questo cade a terra sulla pagina che conteneva il segnalibro. Solo ora mi accorgo che Lucy mia aveva lasciato anche un segnalibro che con mia grande sorpresa scopro essere un biglietto di sola andata verso il binario 9 e 3/4. Lo raccolgo da terra e mi rendo conto che alcune lettere sono cerchiate nella pagina che é aperta. Le lettere compongono una frase:

"O..k...ay Theo Fider?" Leggo ad alta voce. Conosco questa frase. Ho visto colpa delle stelle con Callie e Clarisse è stato terribile. Però so già come rispondere.

"Okay Lucy Parker"

Un fanboy. Solo questo♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora