-Niall fai la valigia.

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Ero ancora perfettamente nascosto sotto le calde coperte del mio letto quando sentii la porta aprirsi di botto senza avviso. Non poteva che essere una persona: Mia madre. Non ci volle molto prima di sentire la sua voce come conferma. "Niall alzati immediatamente dal letto, rifallo poi vestiti e scendi a pranzare!" Quasi gridò lei mentre apriva le tapparelle delle finestre, facendo entrare fastidiosi raggi di luce che però io riuscivo a percepire minimamente essendo ben protetto dallo strato delle coperte. Trattenni una risatina per poi mugugnare un 'ancora cinque minuti mamma'. Il silenzio piombò sulla mia stanza. Sapevo cosa stava facendo, era di sicuro ferma davanti al mio letto a guardarmi con occhi e bocca spalancati per la mia precedente affermazione. E sapevo anche che avrebbe cominciato ad urlare fra 3.. 2.. 1.. "NIALL!" La sentii gridare talmente forte da farmi spalancare gli occhi e rannicchiare con le gambe al petto. "SAI CHE ORE SONO?!" Sentii i suo passi arrabbiati venirmi in contro. Oh no. "Mamma non farlo!" Non feci in tempo a finire la frase che afferrò saldamente la coperta, che era l'ultima cosa che mi proteggeva dalla luce, e la strattonò via, provocando un'ondata d'aria fredda, per me che ero stato fino ad ora al caldo sotto di essa, che mi fece rabbrividire mentre la pelle d'oca si faceva spazio su quella originale. Ma il problema più grande non era quello. Come in una reazione a catena, la luce che trapassava i vetri delle finestre finì per abbagliarmi gli occhi anche se strizzati. Non potei fare a meno di mugolare versi di dolore e portare le mani sulla faccia mentre le pupille non sapevano più se restringersi o allargarsi, venendo sballottate dal buio più totale alla luce più accecante. Imprecai mentalmente contro mia madre.
"Mamma! Porco il bue! Ma cosa fai?!" Gridai come una femminuccia afferrando un cuscino e spiaccicandomelo in faccia.
"Con le buone non ti alzi! Fai sempre così Niall! Adesso muoviti! Fuori dal letto!!!" Urlò mia madre prima di sparire dietro il ciglio della porta di camera mia.
Sbuffai pesantemente e lanciai il cuscino che avevo sulla faccia contro la parete. "Che palle." Non dissi altro. Restai per un po' a fissare il soffitto, indeciso fra l'alzarmi e il restare a crogiolarmi su quel materasso così morbido. Ma un 'Niall' urlato dal piano di sotto mi fece alzare "Va bene! Va bene! Mi alzo!" Sbuffai nuovamente trovando le forze, non so dove, per alzarmi e una volta in piedi mi stiracchiai. L'azione fu seguita da uno sbadiglio e una grattata di nuca. Rifeci velocemente e distrattamente il letto, lanciandoci letteralmente sopra le lenzuola e le coperte. Mi avviai in bagno e girai la levetta del rubinetto verso il bollino azzurro. Avevo bisogno di svegliarmi, così feci una smorfia di terrore prima di immergere le mani sotto la cascata di acqua fredda. Rabbrividii. Lanciai un grosso respiro guardando il mio riflesso allo specchio e dissi qualcosa come 'Dio aiutami.' Prima di mettere le mani a ciotolina e trasportare l'acqua sul mio viso. Strizzai gli occhi una volta a contatto e poggiai le mani sul lavandino saltellando per ragioni a me ancora sconosciute, forse per il cambio di temperatura, so solo che cominciai a risucchiare respiri e alcune goccioline d'acqua che erano scivolate sulle mie labbra. Afferrai velocemente l'asciugamano per asciugarmi. Dopo ciò tornai in camera e mi infilai un paio di pantaloni neri della tuta e una maglietta a maniche corte bianca con scritte nere sulla parte posteriore. Scesi dal resto della famiglia. Vidi mio padre seduto su una sedia a leggere il giornale mentre attendeva che il pranzo fosse intavolato e mia madre ai fornelli, ma non vidi Greg. Mi avvicinai per sedermi.
"Greg dov'è?" Dissi sedendomi e afferrando un pezzo di pane per poi portarlo alla bocca e addentarlo.
Mio padre era troppo concentrato sul giornale per rispondermi. Così mia madre, sentendo silenzio, si decise ad interromperlo. "È passato un attimo da Gaz, oggi non sarà a casa e resterà fuori fino a tarda sera. Tuo fratello voleva salutarlo prima di partire, quindi è andato adesso. Ma dovrebbe tornare tra poco."
Quasi dimenticavo che domani saremo partiti per una lunga e noiosa vacanza in famiglia. Dov'è che andavamo? Beh, a dire il vero non me lo avevano ancora detto.. "Mamma, dov'è che andiamo?" Si voltò con una pentola in mano e si avvicinò lasciando un po' della pasta contenuta in ogni piatto tranne che in quello di Greg, voleva di sicuro aspettare che tornasse per impiattarla anche a lui, per evitare che si freddasse. "Ce ne andiamo in Grecia, a Creta!" Disse lei tutta euforica quasi saltellando. Poggiai il gomito sul tavolo e la mano sotto al mento sostenendo la testa. Sbuffai cominciando ad armeggiare la forchetta dentro la pasta. Io volevo andare in Italia. "ah.. Quindi una cosa tutta sabbia, musei, sabbia, caldo, sabbia, escursioni, sabbia e.. Ah, forse anche sabbia?" Non amavo la sabbia delle spiagge della Grecia, erano.. Polverose. La polvere si attaccava al corpo delle persone e se aggiungiamo l'acqua salata più del sale puro abbiamo la combinazione perfetta.
Mia madre sbuffò e mio padre scosse la testa ridacchiando sotto ai baffi, pensando di non essere notato. Sorrisi per un attimo vedendolo per poi riportare lo sguardo sulla pasta.
"Oh avanti Niall!" Disse mia madre "ci divertiremo!" Sorrise queste parole.
Assecondai il suo sorriso quasi sarcasticamente per poi sentire la porta di casa aprirsi. "Eccomiiii!" Urlò Greg.
"Finalmente! Ma quanto tempo ci hai messo?" Disse mia madre seguendo con lo sguardo Greg. "Scusa mamma ma volevo stare un po' con lui, è pur sempre il mio migliore amico!" Si giustificò lui. Mia madre sospirò quasi a far intendere che accettava le sue giustificazioni. Quando tutti fummo seduti cominciammo a mangiare e mentre io pensavo solo al cibo, i miei e mio fratello cominciarono ad organizzare il programma per questo fatidico viaggio. A volte alzavo lo sguardo verso di loro per capirne qualcosa, ma ogni volta che lo facevo incappavano in discorsi come musei storici o lunghe passeggiate sulle spiagge, e allora mi tiravo indietro continuando a mangiare. Finito il pranzo mi pulii la bocca e mi alzai seguito a ruota da Greg che si allontanò saltellando e canzonando la frase 'vado a finire di sistemare la valigia' eliminando la vocale finale dei verbi 'finire' e 'sistemare'. Era quasi irritante. Ma.. Fermi tutti. Valiga?! Cazzo! Me ne ero dimenticato! "ehm.. Mamma.." Lei si girò, ma il suo sguardo mi fece riflettere. Come avrebbe reagito se le avessi detto che non avevo fatto la valigia? Beh, dopo stamattina non credo bene.. L'idea di dirglielo scomparì totalmente quando anche mio padre voltò lo sguardo verso di me alzandosi e avvicinandosi "tutto okay Niall?" Disse lui. Entrai nel panico "ehm.. Si! Sisi!" Dissi velocemente "volevo solo.. Ehm.. Dire che.." Cominciai a guardarmi intorno alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarmi quando notai la tavola ancora apparecchiata. "che il pranzo era buonissimo! Complimenti! Brava mamma! Vado a sistemare a valigia! Ciao!" Dissi più veloce di Eminem in Rap God. Detto questo corsi su per le scale. 'Sistemare'.. Io la dovevo ancora fare!

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