-"Niall, sei Gay?"

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Era sabato pomeriggio, il sabato della festa.
Ero uscito con Katherine verso le tre e adesso eravamo alla ricerca di qualcosa di carino da poter indossare quella sera.

"Allora, cosa hai intenzione di fare con Zayn?"

Mi chiese lei, mentre spulciava fra i vestiti, alla ricerca di qualcosa che catturasse la sua attenzione fino al punto da farle esclamare 'Oddio guarda che carino!'.
Alla sua inaspettata domanda sussultai, abbassando lentamente lo sguardo in seguito, mordendomi l'interno guancia.
A dire il vero nemmeno io sapevo cosa avevo intenzione di fare.
Dovevo davvero fare qualcosa?
Infondo, se lui mi aveva detto quelle cose era perché sentiva quello ed io non potevo costringerlo a cambiare idea.

"Cosa dovrei fare? Lui la pensa così."

Dissi con tono un po' apatico, cominciando a sfiorare i tessuti dei vestiti con le dita, camminando e facendoli scorrere contro il palmo della mano.

"Uhm, ne sei sicuro?"

Disse lei, sorridendo furba sotto ai baffi.
A quella sua domanda aggrottai le sopracciglia.
Cosa significava?
Alzai lo sguardo su di lei, fissandola leggermente confuso.
Doveva essersene accorta, perché prima sorrise quasi divertita, poi alzò lo sguardo su di me affilandolo nel mio.
Quasi mi sentii intimorito da quello sguardo e io voltai i mio, avviandomi verso il reparto maschile di quel negozio.

"Non è questione di esserne sicuri o meno, lo ha detto lui."

Dissi, infilando le mani nelle tasche.
Lei mi seguì.

"Dai Niall, sveglia.
Sei stato con lui per una settimana e credimi: una settimana basta per conoscere Zayn.
Lui non si è mai, e dico mai, comportato così: con nessuno.
Nemmeno con la persona più odiosa di questo mondo.
Perché Zayn è fatto così, è un ragazzo buono.
Non si comporterebbe mai con nessuno in questo modo, riflettici.
Mi hai raccontato di un paradiso in Grecia, come può una persona cambiare in un modo così radicale in così poco tempo?"

Detto questo, la mora mi mise in mano un paio di skinny jeans di un azzurro chiaro leggermente sfumato di bianco.
Non somigliava affatto al cielo di quel giorno che era scuro.
Scuro e ombroso, misterioso ed intrigante.
Un po' come Zayn.
Si guardò intorno ed in seguito corse ad afferrare un maglione bianco con righe blu scuro di dimensioni medie ad un intervallo di circa due o tre centimetri, con il colletto fatto a camicia, bianco.

"Hai una giacca di jeans che sia di un colore simile a quello dei pantaloni e delle scarpe blu scuro o anche nere?"

Mi chiese.
Io ancora stavo riflettendo su ciò che aveva detto in precedenza, non ero sul pianeta terrestre.
Cosa voleva dire?
Che ero un caso talmente disperato che avevo fatto comportare Zayn in un modo in cui non si era mai comportato prima d'ora?
O che Zayn stava passando un brutto periodo?
O che io ero una persona più odiosa della persona più odiosa de mondo.

"Niall!"

Il suo piccolo urlo mi riportò alla velocità di una stella cometa sulla terra e scossi il capo stringendo gli occhi, dandomi una svegliata e guardandola.

"Mh? Cosa?"

Dissi un po' stordito.

"Sei sordo?"

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