Maroon

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A Manuel capita spesso di sottovalutarsi.

Ad esempio, non aveva mai pensato che, in un futuro, sarebbe stato in grado di cucinare qualcosa di decente senza dover pregare Anita, quella santa di sua madre, di poter andare da lei a mangiare ogni sera.

Eppure da quando si è trasferito in un appartamento in affitto a Roma, ha scoperto quanto ami sperimentare nuove ricette.

In particolar modo, quando ha ospiti a cena gli piace osare o affinare uno dei piatti che preferisce preparare.

Cucinare per gli altri era sempre stato più piacevole che cucinare per se stesso.

È assorto nella preparazione del risotto speck e scamorza, tra l'altro uno dei suoi piatti forti. Proprio quando sta per assaggiare dal mestolo un po' di riso, però, si distrae.

«Dai su, parlami di questo famoso Simone».

Gli è sufficiente solo sentire il nome di quella persona per bloccarsi e interrompere ciò che sta facendo con il mestolo a mezz'aria.

Un lieve tremore lo pervade appena sente Daniel porgli quella domanda.

Tutti in Università sanno quanto sia riservato nel parlare della sua vita privata, ma Daniel non può fare a meno di notare una foto, posta sul mobile dell'ingresso, che ritrae Manuel insieme a Simone.

Nella foto Manuel bacia una tempia del corvino che, in tutta risposta, mostra un ampio sorriso sul volto.

È uno scatto che risale ad un loro viaggio a Disneyland: ricorda molto la copertina di uno di quei romanzi rosa - gli pare si chiamassero harmony - che la nonna di Simone amava e che Manuel, invece, leggeva di nascosto quando era certo che gli altri non potessero scoprirlo.

Manuel ricorda come se fosse ieri il giorno in cui aveva fatto quella sorpresa a Simone che, forse, era stata la più riuscita di sempre.

Aveva appositamente lasciato in cucina, precisamente sopra il tavolo, un casco di colore rosso amaranto.


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Gli era sembrata una buona idea quella di nascondere all'interno di quel casco due biglietti per Disneyland.

Era certo che Simone, vedendo un oggetto non loro, avrebbe fatto una delle sue solite scenate di gelosia e, da vera drama queen, avrebbe subito pensato all'ipotesi più catastrofica.

Così come gli era parso significativo scegliere un casco, visto che sulla moto di Manuel avevano vissuto insieme tantissime esperienze: da quelle più belle a quelle più pericolose.

«Di chi è questo casco? Si può sapere?»

A Manuel, ancora oggi, sembra quasi di risentire la voce di Simone.

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