Jimin a quel punto rimase del tutto in silenzio, tenendo lo sguardo sù Chan, che con tutta probabilità aveva ascoltato quello che lui e Jungkook si erano detti poco prima in classe.
Si ricompose, schiarendosi la gola e scrollando appena le spalle.
- Cosa te lo fá pensare scusa? -
- Al fatto che poco prima in classe, tu e Jungkook.. -
- Io e Jungkook non abbiamo fatto nulla in quella classe.. Quindi? A cosa ti riferisci esattamente? -
Chan a quel punto accennó un sorriso, spostandosi dalla ringhiera per avvicinarsi a lui.
Jimin a quel punto fece un passo indietro, lo metteva a disagio avere attorno e cosi vicino persone con cui non aveva famigliaritá.
Sè era Nam o Jin.. Andava bene, ma non di certo uno come Chan.
- Hai paura? -
- Non ho paura di te.. Nemmeno quando mi picchiavate dietro la scuola, ho avuto paura di voi.
Il fatto è che non capisco cosa tu voglia dalla mia vita esattamente.
Prima fai tutto il carino e vuoi che venga a quel ballo e ora, pretendi di sputare sentenze sulla mia vita privata. -
Chan a quel punto annuì piano, puntando lo sguardo nel suo.
- Sono solo curioso.. A dire il vero sono più curioso di sapere come mai, Jungkook si comporti cosi con te.. Sembra quasi che a lui tu piaccia..
E non è da lui.. -
- Perchè allora non lo chiedi a lui? Sbaglio o siete migliori amici? Oh.. Giusto, Jungkook ha smesso di dirti molte cose no? Ti senti escluso ora.
Beh, succede.. Non sempre gira tutto attorno a te, ci sono momenti in cui le persone preferiscono non esternare i propri pensieri, soprattutto con uno che trova strano sè al proprio migliore amico possa piacere un altro ragazzo. -
- A te lui piace? -
- Chan.. -
Inizió Jimin e a quel punto il ragazzo era li di fronte a lui, voglio di sapere la veritá. Ma Jimin non era assolutamente pronto per dirla, e di certo non l'avrebbe mai ammesso davanti a lui.
- Si? -
- Fatti gli affari tuoi.. -
In quel momento mentre il biondo cercó di parlare, dalla porta uscì Jungkook, era evidente che avesse usato le docce della palestra, alcune ciocche dei suoi capelli ancora gocciolavano, cosi, il moro strofinó l'asciugamano che teneva avvolto alle spalle sulle proprie punte, evitando cosi di bagnarsi completamente la maglia.
- Che succede qui? -
- Succede che dovresti tenere a bada i tuoi amici e dire loro che non devono intromettersi sulla mia vita, sui miei sentimenti e sù di me in generale.
Dovresti dire loro che non dovrebbero mettersi ad origliare le conversazioni altrue.. Il tuo amico qui, ci ha ascoltati prima. -
- Hey.. Hey io non ho mai detto che vi ho ascoltati.. -
Inizió Chan, a quel punto Jimin si voltó a guardarlo.
- Ah no? Dall'argomento che hai espresso, direi che hai ascoltato benissimo.. Allora sè non hai ascoltato come mai eri cosi convinto che mi piacesse Jungkook?
Certo, Jungkook mi piace.. Come amico.
Cosa ci sarebbe di strano? -
A quel punto Chan, alzó le mani in segno di resa, portando lo sguardo sù Jungkook.
- Va bene va bene, sentite.. Lascio perdere quello che ho sentito e ci vediamo direttamente al ballo sabato.. Va bene? -
Detto questo Chan si dileguó, sorpassando Jungkook e rientrando in palestra. A quel punto Jimin potè rilasciare il proprio respiro, voltandosi a guardare Jungkook.
Il moro lo stava fissando, ma con uno sguardo quasi assente.
- Come amico? -
Disse soltanto. Jimin lo guardó attentamente, davvero pensava che avrebbe detto di fronte a Chan cosa provava realmente per lui? Nemmeno aveva il coraggio di dirlo a lui, figurati agli altri.
- Jungkook, ascolta.. -
- Ci vediamo al ballo.. -
Il moro a quel punto lo sorpassó, ma Jimin avvolse la mano attorno al suo polso, tenendolo ben stretto.
Jungkook non oppose resistenza, si fermó ma non spostó lo sguardo nel suo.
- Pensi davvero, che avrei potuto dire a Chan cosa.. Sento realmente?
Jungkook, tu non hai idea.. Non hai la minima idea di cosa si prova a desiderare qualcuno per anni e questo qualcuno ti ignora completamente.
Ora che cosa vuoi che faccia?
Non mi hai mai.. Mai dato un solo segnale.. Cosa pretendi ora, mmh?
Pretendi addirittura che io lo dica a lui? La stessa persona che fino a settimana scorsa mi picchiava dietro la scuola con gli altri suoi amici perchè pensano che io sia Gay?
Te lo devo ripetere che quello a soffrirne non saresti tu?
Tu sei popolare, anche ammesso che esca che tu sei Gay.. Pensi davvero che loro ti picchierebbero per questo?
Sei Jungkook.. Mentre io sono.. -
- Sei Jimin.. Per me sei sempre stato Jimin. -
- Già... Ma non sono popolare. Non sono quel tipo di persona che verrebbe difesa dagli altri.
Nessuno ha mai mosso un dito per difendermi da loro.. Nemmeno tu Jungkook. -
Jungkook a quel punto spostó lo sguardo nel suo.
Jimin sospiró appena, lasciando andare il suo polso.
Stava per parlare quando la voce di Nam, lo fece voltare.
- JIMIN-AH.. -
- Nam? Che ci fai qui? Pensavo fossi giá tornato a casa.. -
Disse vedendo il maggiore avvicinarsi a loro, Jungkook a quel punto salutó Nam con un cenno della testa, rivolgendosi poi a Jimin.
- Ci vediamo sabato al ballo.. -
Detto questo, prese e sè nè andó.
Jimin lo seguì con lo sguardo, fino a quando il moro non sparì oltre il cancello della scuola, Nam si schiarì la gola attirando cosi l'attenzione sù di sè.
- Come mai esci adesso da scuola? -
- Beh ecco... Mi hanno messo in detenzione.. -
Nam lo guardó confuso, in effetti non era da Jimin finire in detenzione.
Solitamente scampava a questo genere di cose.
- A mia discolpa posso dire che non avrei dovuto esserci li.. Ma a quanto pare il professore di ginnastica non l'ha pensata cosi. Tu piuttosto, come mai ancora qui? -
Nam lo prese sottobraccio attirandolo verso il cortile, dove aveva parcheggiato l'auto, Jimin lo seguì senza far storie.
- Ti accompagno a casa, ti vá? Cosi ti spiego come mai sono ancora qui oggi.. -
- È successo qualcosa? -
- Saliamo in macchina e te nè parlo Chim. in effetti cercavo proprio te e quando sono andato nella tua classe, convinto che tu fossi giá andato via, mi hanno detto che ti avrei trovato qui con Jungkook e Chan.. -
Arrivati alla macchina Jimin ci salì richiudendo lo sportello e tenendo lo sguardo sul maggiore, Nam richiuso lo sportello rilasciando un lungo respiro prima di portare lo sguardo nel suo.
- Jimin.. Volevo che fossi il primo a saperlo, perchè mi sembra giusto cosi.
Ci conosciamo da anni e per me sei come un fratellino minore.
Io e Jin ci trasferiremo settimana prossima.. -
Jimin guardó il maggiore negli occhi, non riuscendo a subito a capire cosa gli stesse dicendo in quel momento, sapeva che Nam e Jin volevano andare a vivire e insieme e che si sarebbero trasferito a fine anno a seoul dove anche lui, avrebbe fatto meta il prima possibile, anzi, dovevano partire insieme per quell'avventura.
Quindi perchè trasferirsi ora, sè poi dovevano ripartire e ritrovare un altra casa, in un altro paese.
- Vi trasferite?.. Non ha più senso aspettare e andare a seoul come deciso? -
- Chim.. Ci trasferiamo a seoul settimana prossima.. -
- Aspetta.. Che stai dicendo? -
Nam lo guardó attentamente, mentre Jimin cercava di elaborare la notizia.
Non era possibile vero? Gli unici amici che aveva a Busan si sarebbero trasferito da li a una settimana a Seoul, non avrebbe più avuto una spalla sù cui piangere quando nè aveva più bisogno.
Avrebbe passato altri
Mesi d'inferno, e tutto questo da solo.
Mentre Nam e Jin sarebbero stati a seoul, lontani da lui.
Aveva sicuramente capito male.. Non poteva essere vero.
- Nam.. Che stai dicendo? -
- Jimin-ah.. Jin ha avuto una forte lite con i suoi genitori, non posso lasciare che soffra cosi tanto e l'unica maniera per aiutarlo è portarlo lontano da qui, lontano dai suoi genitori, lontano da Busan.
Só che avevamo scelto di partire tutti insieme.. Ma noi appena partirai e verrai a Seoul, saremo li per te. -
Jimin, distolse lo sguardo portando la mano alla maniglia.
- Jimin-ah.. -
- Ho bisogno di stare da solo.. Ti richiamo più tardi.. -
Mormora aprendo la portiera e scendendo dall'auto.
Decise cosi di raggiungere la propria casa a piedi.
Li avrebbe cercato di non pensarci troppo, magari rimanendo da solo per un pó le lacrime che cercavano di uscire in quel momento, avrebbero fatto marcia indietro e avrebbe come sempre mandato giù tutto, Nam e Jin erano sempre stati li per lui.
Lo avevano aiutato quando stava male, quando veniva bullizzato e picchiato da quei ragazzi.
Lo avevano consolato quando pensava che tutti c'è l'avessero con lui.
Erano li, quando si lamentava che Jungkook non lo degnava di un solo sguardo.
E adesso?
Adesso non avrebbe più avuto i suoi migliore amici con sè.
Sarebbe stato solo, contro tutto e tutti. Contro quei compagni odiosi e contro la propria famiglia.
Mentre scalciava alcuni sassolini per strada, qualcuno si affiancó a lui, facendolo sospirare piano.
- Nam davvero.. Ho bisogno di stare da solo! -
Sollevó lo sguardo verso quella persona che pensava fosse Nam, ma in realtá non era il maggiore, cosa che effettivamente Jimin si aspettava, ma era Jungkook.
Che camminava tranquillo al suo fianco, senza proferire alcuna parola.
Jimin a quel punto si guardó attorno, sicuro che fosse qualche scherzo ideato dal moro e i suoi amici, ma a parte loro due e il traffico della giornata non c'era nessun altro li attorno.
- Quando smetterai di pensare che sè sono qui è solo per farti uno stupido scherzo? -
- Non penserei ad uno scherzo sè tu, molto tempo prima mi avessi almeno degnato di uno sguardo.
Tutto questo per me è.. Nuovo.
Parlare con te due volte in una giornata? Quando mai? -
- Ero nei paraggi e.. Ti ho visto in auto con il tuo amico.
Dalla tua espressione sembravi piuttosto ferito e non volevo lasciarti solo.
Ti posso accompagnare a casa? -
- Jungkook.. Perchè fai cosi? -
- Cosi come? -
- Come sè t'importasse davvero di me.. -
Mormoró sottovoce, ma il moro riuscì a sentirlo benissimo.
Avvicinandosi a lui, mentre Jimin a quel movimento fece un passo indietro.
- Perchè non dovrebbe importarmi di te? -
- Perchè in tre anni non l'hai mai fatto.. Mi confondi.. Ho già i miei problemi a cui pensare. -
Mormoró esausto, ma Jungkook non voleva chiudere quel discorso, rimanendo vicino a lui.
Gli occhi incollati ai suoi, mentre Jimin non sapeva sè comtinuare a guardarlo o distogliere lo sguardo per primo, ma non era da lui cedere cosi facilmente.
- Perchè sei cosi ferito? -
- Oh vediamo!
Vengo picchiato da quando mi sono iscritto a quel liceo.. Ho una cotta per un ragazzo che non mi degna di uno sguardo.
Ho dei genitori che non mi vogliono.
I miei migliori amici si trasferiranno a seoul senza di me.
Devo aggiungere altro? -
- Hai una cotta per un ragazzo che non ti degna di uno sguardo? -
- Giá.. Ora gentilmente, posso restare da solo? -
- No.. Non ho alcuna intenzione di lasciar cadere il discorso.
Chi ti piace davvero Jimin? -
- Sei incredibile.. -
Mormoró, tornando a camminare lungo il marciapiede.
Tenendo lo sguardo di fronte a sè, mentre Jungkook gli camminava dietro, con le mani in tasca e lo sguardo rivolto alla sua schiena.
- Verrai al ballo? -
- Non lo só.. Vedremo.. -
- Perchè no? -
- Perchè non mi sono mai piaciuti i balli.. -
- Non è vero.. Só per certo che tu balli.. -
Jimin si bloccó, facendo un mezzo giro sù sè stesso bloccando cosi anche il moro.
- Come sai che ballo? -
Jungkook accennó un sorriso, scrollando appena le spalle.
- Sei tu a dire che non ti degnavo di uno sguardo.. -
Mormoró, sorpassandolo e continuando a camminare.
- Non vieni? -
Jimin si voltó per guardarlo, camminando alle sue spalle.
Quindi Jungkook sapeva?
- Quindi.. Ci verrai al ballo, sabato? -
Richiese, voltando appena la testa per poterlo guardare, mentre Jimin pensava e ripensava a tutte le volte che si erano incrociato in classe o nei corridoi o durante il sagge di ballo, eppure non ricordava una sola volta lo sguardo di Jungkook sù di lui.
Allora come sapeva?
- Jimin? -
Jimin era talmente assorto nei propri pensieri che andó a sbattere contro Jungkook che per richiamarlo si era fermato in mezzo al marciapiede.
- Ahi! -
Mormoró passandosi la mano sulla fronte.
Sollevando cosi lo sguardo in quello divertito del moro.
- Come? -
- Ci verrai o no al ballo? -
- Tu ci sarai? -
- Non ti hanno insegnato che non si risponde ad una domanda con un altra domanda? -
Jimin emise una risata, scrollando le spalle e rimanendo con lo sguardo nel suo.
Spostandolo solo poco dopo, sulle labbra del moro.
Che nel notarlo accennó un sorriso.
Jimin a quel punto arrossì.
- Sè mi assicuri al 100% che ci sarai anche tu.. Allora probabilmente, ci saró anche io.. -

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REMEMBER YOU..
Jugendliteratur-Attento!- Furono le uniche parole che riusci a pronunciare. Poi l'inferno, fari di un auto che piombava sù di loro, il rumore forte di uno scontro violento. Suoni delle sirene che risuonavano in lontananza, il rumore della pioggia che batteva incen...