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Jin parcheggió l'auto nel parcheggio di un locale, un locale che Jimin conosceva benissimo.
Sapeva appartenere alla famiglia di Jin ed era strano che avesse deciso di parcheggiare e di conseguenza pranzare li, dopo quello che Nam gli aveva detto.
Il fatto che volessero trasferirsi cosi presto da Busan a Seoul era proprio il fatto che Jin avesse avuto una brutta litigata con i genitori.
Probabilmente Jin lesse la sua confusione soltanto nel guardarlo in faccia.
- Purtroppo stasera dovró lavorare al locale, quindi per questo preferisco essere qui a quest'ora, cosi poi posso iniziare senza problemi, proprio per evitare di arrivare tardi e discutere di nuovo con i miei. E poi anche perchè sono troppo curioso di quello che ora tu mi racconterai.. -
- Che vuoi che ti racconti? -
- Oh andiamo.. Sai quanto amo i pettegolezzi sulle storie d'amore.. -
- E tu sai quanto invece a me non piaccia parlare della mia vita amorosa, che poi.. Non sono nemmeno sicuro di cosa ci sia tra me e Jungkook.
È cosi riservato..
E non lo só, non sembra nemmeno accorgersi di quanto mi piaccia.
Sembra cadere dalle nuvole ogni volta.. -
Jin annuì lentamente aprendo lo sportello e uscendo dall'auto cosi Jimin lo seguì a ruota, sbattendo piano la portiera perchè sapeva quanto Jin amasse la sua adorata auto.
Raggiungendolo poi verso l'entrata.
Una volta all'interno del locale Jin salutó tutti con un sorriso e un cenno del capo, mentre alcuni di loro nemmeno salutarono Jimin, ma a lui poco importava insomma non era nemmeno uno a cui piaceva attirare l'attenzione sù di sè.
Ma fù proprio la madre del maggiore che invece accorgendosi della sua presenza fece il giro del bancone per raggiungerli, abbracciandolo li in mezzo alla sala.
Jimin arrossì leggermente, guardando la madre di Jin e sorridendo ampiamente.
Per quanto fosse in imbarazzo non poteva darlo a vedere a lei. Era sempre stata una donna gentile, soprattutto con lui.
Per questo gli sembrava cosi strano che dopo tutto avesse litigato con Jin.
- Jimin caro, da quanto tempo.. Perchè non passi mai a salutare? -
- Andiamo mamma, lascialo in pace.. Non vedi quant è imbarazzato? -
Jimin scosse appena la testa per tranquillizzare Jin e soprattutto sua madre che a quelle parole del figlio sembrava dispiaciuta.
- No, davvero. Non c'è problema.. A dire il vero dovrei chiedere scusa per non essere passato più spesso, ma ultimamente con lo studio è un casino... Ma passeró più spesso, promesso.. -
La donna si illuminó subito, battendo più volte le mani per quanto quella notizia l'avesse resa felice.
- Accomodatevi pure dove volete, offre la casa.. -
Jimin stava per protestare, ma Jin portó la mano sul suo braccio per bloccare la protesta e spingerlo lungo la sala, verso un tavolo vicino alle finestre.
- Jin.. -
- Sè rifiuti, mamma si offenderà e poi, stasera dovró subirmi io il suo malumore. Lo sai quanto ci tiene a te, per quanto la riguarda potrebbe pure desiderare un figlio come te.. Sei decisamente un figlio piccolo per lei.
Quindi, accetta il fatto che oggi offrirá il pasto.. D'accordo? -
Jimin emise una risata per poi annuire, non voleva di certo che Jin passasse le sue ore in quel locale con sua madre che teneva il broncio per tutta la
Serata.
Raggiunto il tavolo Jimin si addossó alla vetrata, guardando prima la sala e poi Jin.
- Sei riuscito a parlare con tua madre e risolvere quella discussione che avete avuto? -
- Mamma non nè vuole parlare e tanto meno io. Sè a lei stà bene cosi, anche per me stà bene.
Non voglio discutere di nuovo.. E tu non cambiare discorso.
Voglio sapere del bacio che vi siete dato tu e Jungkook.. -
Jimin arrossì di nuovo portando le mani al volto per coprirsi dalla sguardo del maggiore.
- Perchè non lo urli più forte? Quella coppia laggiù non ti ha sentito bene.. -
Jin scoppió a ridere, colpendolo affettuosamente sul braccio.
- Oh andiamo, solo solo curioso.. -
- Diciamo che.. È venuto a casa mia.. In un momento sbagliato della serata.
Papá che sè n era appena andato e mamma strafatta in cucina.
Ho avuto un attacco di panico. -
- Di nuovo? E.. Jimin, perchè non vuoi che Jungkook conosca la tua situazione famigliare? Potrebbe aiutarti no? Magari finalmente potrebbe liberarti di quel peso che ti porti addosso da 19 anni.. -
Jimin lo guardó attentamente negli occhi, battendo più volte le dita sul tavolo.
- Perchè non voglio che entri a far parte di quel mondo. Dove ho un padre che sparisce per settimane con l'amante e una madre che invece di badare a me o alla casa preferisce legarsi alle bottiglie d'alcool.
Non voglio nemmeno che.. Sappiano della mia cotta per Jungkook.
Papà non capirebbe e mamma potrebbe risultare offensiva.
Sai com è.. Ha sempre cercato di far scappare chiunque cercasse di avvicinarsi a me.
Non só nemmeno sè siano al corrente che sono Gay.
Per quanto mi riguarda fino a quando questo discorso non uscirá da loro per me vá più che bene.
Per questo motivo non voglio che Jungkook entri a far parte della mia vita famigliare.
Più nè stà lontano meglio è.
Anche perchè rischierei di perderlo del tutto e mi ci sono voluti due anni per riuscire ad avere un qualche dialogo con lui.
Per me è già tanto che stia iniziando a girarmi intorno.
O che dimostra addirittura di essere geloso. -
Jin accennó un sorriso, portando lo sguardo dalla cameriera che ci stava portando l'ordinazione che ovviamente aveva fatto la madre di Jin per poi tornare a guardare me.
- Geloso? -
- Si, c'è questo ragazzo nuovo nella nostra scuola e il nostro insegnante mi ha dato il compito di mostrargli la scuola e di passargli gli appunti.
Ma dovresti vedere come a Jungkook dia fastidio questa cosa, eppure in due anni ho già avuto compiti di questo tipo e non ha mai mostrato alcuna emozione. -
- Forse finalmente si è svegliato, oppure già sapeva della tua cotta e fino a quando non avevo nessun altro che girava attorno era tranquillo e a lui andava bene cosi. -
- Non credo che Jungkook sia quel tipo di ragazzo.. -
Disse Jimin convinto, era certo che Jungkook nemmeno sapeva fino ad allora che Jimin avesse una vera e propria cotta per lui.
Era totalmente nel suo mondo.
E questa cosa aveva sempre incuriosito Jimin.
- Hey bello addormentato.. Allora non dovresti cambiare discorso. Com è stato baciarlo dopo due anni di attesa? -
Jimin arrossì leggermente al ricordo, non tanto per il primo bacio che a quanto pare era stato dato dal moro soltanto per bloccare l'attacco di panico, ma quello dopo, nella propria camera da letto. Quello si che era stato un bacio da ricordare.
Non si era opposto a quel secondo bacio, si era letteralmente incollato al suo corpo, rispondendo a quel bacio, alle sue labbra che con dolcezza si muovevono contro le proprie, facendolo più volte sospirare nella bocca dell'altro.
Sapeva anche quanto il moro avesse cercato di toccarlo il più possibile ma Jimin, non era ancora del tutto pronto ad andare oltre quel bacio.
Non fino a quando non fosse stato sicuro che la vicinanza improvvisa di Jungkook fosse del tutto vera e non perchè fosse una scommessa con i suoi amici.
- Conosco quello sguardo.. Non dirmi che ti sei fermato! -
Jimin prese il bicchiere bevendo un sorso d'acqua, annuendo poi piano.
- Perchè? Dopo due anni hai l'occasione di poter avere la persona che ti piace a.. disposizione.. e tu la sprechi cosi? -
- in realtà è stato apprezzato.. Lo volevo e l'ho baciato.. ho risposto a quel bacio.
Ma non potevo andare oltre.. Non subito.. -
- Subito? Jimin parliamo di due anni.. -
- Si, in cui Jungkook nemmeno sapeva della mia esistenza.. -
Disse tutto d'un fiato Jimin, appoggiando il bicchiere sul tavolo e distogliendo lo sguardo dal maggiore che lo scrutava attentamente.
- Tu hai paura.. -
- Si, è cosi.. -
- Di cos hai paura Jimin-ah? -
- Che sia tutto uno scherzo.. Che.. Io mi lasci andare e che il giorno dopo mi ritrovi deriso dai miei compagni.. Non sarebbe impossibile, no? -
Jin lo guardó, addossandosi contro lo schienale della sedia.
- Pensi davvero che Jungkook potrebbe farti questo? -
- No, penso davvero che Jungkook non potrebbe mai.. Farmi una cosa cosi terribile.
Per quanto non mi abbia mai considerato in due anni, non mi ha mai nemmeno deriso e nemmeno picchiato.. Ma sono stati due anni d'inferno Jin e anche le cose belle a me spaventano, ma dio.. Non puoi nemmeno immaginare quanto avrei voluto toccarlo e stringermi a lui.
È stato il miglior bacio di tutta la mia vita.. -
- E bravo Jungkook, almeno è stato al di sopra delle tue aspettative e fantasie.. -
- Fantasie? -
Jimin lo guardó, mentre Jin scoppió a ridere.
- Dai, non puoi dirmi che non hai mai fantasticato sù come fosse baciarlo.
Nam mi ha detto dei sogni che hai fatto sù Jungkook.. -
- Avevo detto a Nam di non dirti niente. Sapevo che non dovevo fidarmi.. a Nam piace troppo spettegolare.. -
- In realtà sapevo che avevate parlato e lui non voleva dirmelo ma.. Conosco i suoi punto deboli e ha ceduto al mio fascino.. -
- Giusto dimenticavo che sei tu quello che ama spettegolare sulla mia vita privata. -
Jin scoppió a ridere e Jimin lo seguì a ruota, tirandogli un pezzetto di carta addosso.
- Ora mi dici come mai, tu e Nam partite per seoul cosi presto? -
Jin si schiarì la gola, tornando serio guardando Jimin negli occhi.
- Per quanto oggi io sia qui, perchè devo lavorare.
Anche per me e difficile vivere con i miei. Non sopportano Nam e tanto meno il fatto che io e lui siamo una coppia, sai com è mia madre. Probabilmente ti vuole bene perchè non sá che sei Gay.
Sono stanco di subire insulti e di litigare con loro e Nam per quanto la sua famiglia sia più aperta di mentalitá, probabilmente non vado a genio nemmeno a loro.
Per questo motivo avevo deciso io, di partire prima per seoul.
Nam avrebbe dovuto raggiungermi quando anche tu avresti preso la borsa di studio e saresti venuto a seoul, com era da programma, ma sai com è Nam.
È irremovibile, non vuole darmi ascolto e vuole partire con me.
Non posso continuare a convincerlo a rimare qui e partire più avanti, non posso permettermi di litigarci o di perderlo, per questo motivo accetto il fatto che partirá con me e mi dispiace sè questa decisione ferisce te Jimin.
Perchè só, sappiamo quanto hai bisogno di noi.
Sappiamo che anche tu non vedi l'ora di scappare da qui e ricostruirti una vita tua.
Ma non posso più andare avanti cosi.
Ho bisogno di partire e andarmene il prima possibile, per questo motivo abbiamo deciso di partire settimana prossima. -
Jimin scosse appena la testa allungando la mano e prendendo quella del maggiore.
- Non devi scusarti, probabilmente anche io avrei fatto la tua stessa decisione, sè avessi avuto modo di farlo..
Ho solo paura di non riuscire più a sentirvi o che cambiate idea e non mi vorrete più a seoul con voi.
Io ho davvero bisogno di te e Nam nella mia vita.
Siete i miei migliori amici e sè partire settimana prossima è per il tuo bene, allora lo capisco.. -
- Sapevo che il mio piccolo Mochi avrebbe capito.. -
- Hyung.. Perchè continui a chiamarmi piccolo mochi? -
- Perchè lo sei Jimin e lo resterai sempre.. Non mi farai cambiare idea.. -
Jimin sorrise scuotendo ancora la testa e iniziando finalmente a pranzare.
- Approposito, perchè oggi che sei libero non scrivi a Jungkook e lo inviti fuori?
Io tra poco inizio il turno e non voglio che tu stia da solo.
Jungkook potrebbe tenerti compagnia.. Chissà, magari cosi puoi conoscerlo meglio di come lo conosci.. -
- Di che stai parlando? Lo conosco.. -
- Due anni ad osservarlo da lontano non è conoscere una persona.. Sù sù.. scrivigli.. -
- Lo faró dopo pranzo.. Sono qui con te, ora.. -
- Jimin-ah.. Scrivigli ora.. -
Jimin sbuffó piano prendendo il proprio cellulare, tenendolo sul tavolo per mostrare a Jin che gli stava davvero scrivendo.
Jin gli suggerì cosa scrivere.
- Devo invitarlo per una cena non per un incontro hot Hyung.. -
Jin rise, cosi Jimin scrisse quello che aveva giá deciso.
"Da Jimin
A Jungkook:
Hey.. Ti và di uscire?"
Jimin a quel punto guardó Jin.
- Sarà già impegnato con quel branco di capre con cui và in giro di solito.. -
Un bip fece spostare lo sguardo di entrambi sul cellulare.
- Dicevi? -
- Potrebbe essere un no.. -
- Zitto e leggi.. -
Jimin aprì il messaggio.
"Da Jungkook:
Dimmi dove sei e ti raggiungo.."
Jin alla risposta del messaggio rise sotto i baffi.
- Dicevi? -
- Piantala Hyung.. -

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