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Sono passati due giorni da quando c'è stata quella festa, e da due giorni che evito tutti, di nuovo, non vado in mensa, in caffetteria, non rispondo ai messaggi, è capitato anche che saltassi delle lezioni per non incrociare gli altri. Chloe è venuta anche sotto al mio palazzo, e ha iniziato a urlare il mio nome, tutto invano, ho fatto finta che non ci fossi.

Perché sto evitando gli altri? Perché non voglio rispondere a nessuna domanda, e Chloe ne ha tante. Non ho dato spiegazioni a nessuno, pure se dovrei, io stessa, fare delle domande ad Ansel e Jared.

Pensavo che loro gliela avessero detto, a quel tempo mi avevano chiesto se potessero dirlo loro, essendo che erano i suoi migliori amici, non ho ben capito il motivo vero e proprio, ma volevano parlagli da soli.

Cosa c'entra Jared? È stato lui a vederci, e si sentiva troppo in colpa per non riferirlo, è stato per puro caso.

Io sapevo che loro dovevano dirlo, e poi si scopre che lui dopo anni ancora non sa niente.

Sbatto la testa contro il tavolo della caffetteria, e faccio dei lamenti soffocati. Sta notte come le ultime due, non ho dormito, quindi mi ritrovo qui, la mattina presto, a bermi un cappuccino prima di andare a lezione.

Qualcuno fa un colpo di tosse, alzando la testa mi ritrovo Chloe, Jared e Ansel che mi osservano. "Oh non vi preoccupate non sto uscendo pazza" faccio un sorriso tirato. Accendo il telefono e vedo l'orario. "Mamma mia che che sbadata non ho fatto caso all'orario, devo proprio scappare" "Stai ferma dove sei, manca mezz'ora per entrare dentro la classe" mi ferma Jared. Si siedono. "Cos'è mi volete interrogare per un crimine?, ve lo giuro non ho ucciso nessuno, parola di lupetto" tiro fuori il mignolo. "Fai la seria" mi richiama il ragazzo tatuato con un espressione seria, sbuffo. "Aaron non ci parla da due giorni, come te" incrocio le braccia. "E cosa dovrei fare io, voi dovevate avvisarlo, se la mia memoria non mente" rispondo ovvia. "Sì hai ragione, però poi pensandoci, abbiamo deciso di non dirglielo più perché poi si alzavano polveroni inutili" Ansel abbassa la testa. "E perché non me l'avete detto? In tutta questa storia c'entro anche io" mi sto innervosendo. "Aspettate un attimo, l'unica che ancora non ha capito niente, sono io, quindi siete pregati di darmi una spiegazione" Da come vedo si sta innervosendo anche Chloe. " È stato quando noi avevamo l'età di 14 anni, e io mi stavo sentendo con Aaron. Ansel stava iniziando a capire il suo orientamento sessuale, però voleva essere certo che non gli piacessero le ragazze. Poi in quel periodo, io e Aaron litigavamo spesso. Quando ci siamo baciati stavamo ad una festa, io ero incazza con Aaron perché si era baciato una tipa davanti ai miei occhi. E quando Ansel vicino a me mi chiese di baciarlo per appunto accettarsi di questa cosa lo baciai. Poi mi disse, per scherzare, che voleva un mio parere di come baciasse, così è stato, noi l'abbiamo preso sul ridere, non era una cosa seria. Ma comunque è successo una sola volta e non significava niente per noi" Chloe mi guarda come se fossi un alieno.

"Ora di domande no ho il doppio, una che mi assilla la mente è, tu e Aaron siete stati insieme?!" Mi guarda stra lunata, ecco perché in questi giorni li ho evitati.

"Non è questo il punto, voi due mi dovevate avvisare che non avevate più intenzione di dirlo" li indico. "Un'altra domanda, come fa a saperlo Jared e non Aaron?" Presto l'attenzione sulla ragazza bionda. "Ci ha visti accidentalmente" sussurra un 'ohh'.

"E quindi ora che facciamo? Noi gliel'abbiamo spiegato come sono successi i fatti, però poi non ha voluto saperne di più." mi chiede Ansel. So che sto facendo una cazzata madornale però ne vale la pena provare. Uhh ho fatto rima, mi batto il cinque mentalmente. "Gli vado a parlare io, cercherò di convincerlo."

Prendo lo zaino e vado nell'unico posto dove posso trovarlo.

Salgo l'ultimo scalino e apro la porta che conduce all'esterno. Mi guardo attorno ma non vedo traccia di lui, io e la mia sfiga. "Mi stavi cercando?" Faccio un balzo dallo spavento. "Dio se devi arrivare alle spalle non farmi prendere questi infarti" Però dal sorrisetto che fa capisco che l'ha fatto apposta. "Quale buon dolce vento ti porta fino a qui?" mi chiede inarcando il sopracciglio. "Con questo tono sembri un assassino psicopatico."

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