Sei ufficialmente il mio nuovo cuscino

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Braccia. Gambe. Un corpo avvinghiato al mio. Labbra calde e amorevoli. Le sue contro le mie. Era bellissimo... e poi sentii un orribile pulsare alle tempie. Dolore? Frammenti di ricordi esplosero nella mia testa. Un liquido che mi correva in gola e mi riscaldava. Il vago sapore di pomodoro. Un Bloody qualcosa. Il volto perplesso e deluso di Ginny leggermente sbiadito. Qualcuno che mi aiutava a camminare. Io che barcollavo, il mondo che mi scivolava intorno. Ancora qualcuno che... non qualcuno. Lui. Draco Malfoy. Sollevai le palpebre. Leggermente. Quel tanto che bastava per vedere un soffitto azzurro. Ero in... dov'ero? E poi sentii che c'era qualcuno vicino a me. Una presenza immobile. Spalancai completamente gli occhi.

Draco dormiva al mio fianco. Il cuore sobbalzò nel mio petto. Era bellissimo. Le luci e le ombre giocavano languidamente sul suo viso, sui suoi lineamenti appuntiti. Rimasi a fissarlo così, quasi ebbra di quel volto. E poi mi resi conto che ero nel suo letto. Questo poteva voler dire solo una cosa...

Lanciai un urlo e lo colpii sulla spalla. Draco aprì gli occhi, confuso.

-Cosa... - borbottò.

-Cosa ci faccio nel tuo letto?- gemetti. No, non potevo crederci! Cercai di mettere in ordine i ricordi, ma erano confusi, si accavallarono. Orribili scenari si facevano strada nella mia mente. Io e lui che... beh, forse così orribili non erano.

-Ehi, per quanto mi piacerebbe vederti disperata, non voglio mentire- borbottò -non è successo nulla di sconveniente tra di noi, ieri eri ubriaca e ti ho soccorsa, se non fosse stato per me... -

Sbuffai. -Sei proprio... -

-Un vero eroe, Granger, chissà, un giorno potrei combattere contro i draghi e finire in uno dei libri che ami tanto- scivolò giù, sciogliendosi dalla mia stretta e lasciandomi turbata. Non riuscivo a capire esattamente perché mi sentissi così. Era strano. E poi la situazione peggiorò ancora di più. Draco posò la testa sul mio ventre. Sentii il calore della sua guancia attraverso la stoffa del mio vestito.

-Cosa fai?- domandai turbata, un senso di calore che serpeggiava lungo la mia pelle.

-Sei ufficialmente il mio nuovo cuscino- borbottò lui.

-Io?- chiesi, sorpresa. Il cuore batteva più forte. Speravo solo che lui non se ne accorgesse.

-Un cuscino a volte scomodo e spesso saputello... ma pur sempre il mio cuscino–

-Sei insopportabile quando fai così- gemetti.

-È colpa tua- e mi posò un bacio sulla pancia. Lo sentii, nonostante la stoffa del mio vestito, e scatenò una tempesta di sentimenti che mi scosse fin nel profondo.

-Lasciami- protestai.

-Va bene, va bene... sei isterica, lo sai?- si tirò su, i capelli che gli ricadevano sugli occhi. -Vuoi una cioccolata calda?- mi chiese così, all'improvviso.

Indugiai, un senso di panico che mi strisciava dentro, artigliando ogni parte di me. Stavo sanguinando. -Io dovrei andare- e pensai a Ron. Certamente mi aspettava, certamente era preoccupato, certamente...

-Dai, Granger!- esclamò, lo sguardo luccicante di promesse e incanti.

Un vero tentatore. Veleno che ti si insinua nel sangue, che t'invade, che t'intossica. E io sentivo la testa leggera, le ginocchia tremanti, il cuore che batteva all'impazzata, superato solo dai miei respiri. -Solo una cioccolata-

Lui annuì, quindi si diresse verso la cucina. Lo seguii, la tempesta che continuava a scuotermi. Avevo la nausea e mi sentivo male. La cucina era un locale ampio, tinteggiato di colori pastello. Mi appoggiai al bancone.

Draco armeggiava con le tazzine e la macchinetta della cioccolata. Restai incantata dai suoi movimenti veloci, dal suo sguardo attento, dal tocco delicato. Deglutii, la gola secca. Pareva quasi il principe oscuro uscito da una vecchia leggenda e lanciato nella realtà, direttamente di fronte a me. Impossibile, ecco cosa mi venne in mente. Quel momento doveva essere impossibile. Stavo sognando qualcosa che mai avrebbe dovuto essere. Io e Draco non eravamo fatti per stare insieme, eravamo troppo diversi.

-Che fai, Granger?- chiese lui, senza neppure voltarsi -Temi che stia preparando un filtro d'amore? Che t'incatenerà a me per sempre? Non pensi che basti il mio fascino per questo?-

Aveva fin troppa ragione. Io ero già incatenata a lui. -Sei troppo sicuro di te, Malfoy- replicai, secca, ma il mio corpo già ricordava il calore del suo.

-Dici? A me sembra di essere solo realistico- fece spallucce, quindi versò la cioccolata nelle tazzine. A forma di cuore, mi resi conto. Perché aveva delle simili tazzine? Dissimulai la sorpresa. Con lui era meglio non mostrare troppo. Era un'eterna sfida... e la cosa mi piaceva molto. -Ecco- si voltò verso di me, le tazzine in mano, una ciocca di capelli biondi che gli ricadevano sul bel viso. Sembrava un ragazzo normale in quel momento. Un bravo ragazzo, forse.

-Dove ci accomodiamo?- chiesi, tanto per dire qualcosa. La lingua pesante, la gola secca, un senso d'inspiegabile panico che mi serrava lo stomaco. Anzi, era spiegabile... e aveva un nome e un cognome: Draco Malfoy.

Naturalmente non mi rispose, ma semplicemente andò al tavolino e appoggiò sopra il vassoio, gli occhi che continuavano a essere puntati su di me. Avrei voluto che restassero incollati alla mia pelle per sempre. Fino alla fine dei giorni. Sfortunatamente sapevo che non era possibile. Certi amori semplicemente non esistono.

-Passata la sete?- mi freddò, notando che non mi muovevo.

-Quando fai così... - iniziai.

-Lo so che sei pazza di me- replicò lui.

-Ti odio- lo corressi, ma andai a sedermi davanti a lui. Lo odiavo così tanto che...

-Sei bellissima quando ti arrabbi, Granger-

No, no, no! Non dovevo assolutamente arrossire. Abbassai lo sguardo sulla mia tazzina e vidi che c'era una montagnola di panna sopra.

-Che ne dici della panna?- domandò Malfoy.

Feci spallucce, dissimulando la tempesta che mi scuoteva il cuore. -Scenografica- commentai.

-Solo?-

Afferrai il cucchiaino e mi portai alle labbra la panna. Morbida, spumosa e...

Un bruciore m'invase la gola. Lanciai un gemito. -Cosa c'è qua dentro?-

-Peperoncino... dicono che renda tutto più piccante- disse, ridacchiando.

Oh, l'avrei preso a schiaffi!

-E hai della panna sulle labbra-

Mi portai una mano alla bocca per pulirmi... Draco fu più veloce. Balzò in piedi e posò le sue labbra sulle mie. Fui scossa da un brivido che scosse ogni parte di me. Lo fissai, lo sguardo sgranato, il corpo che quasi cedeva a quel suo leggero bacio.

-Ora sei pulita- sussurrò, contro la mia pelle. La sua lingua mi sfiorò appena, facendomi sussultare. Era folle con lui. Tremendamente folle. Eppure mi faceva sentire viva. Era come il dolore che ricorda al moribondo che è vivo, che può ancora combattere per avere qualcosa di meglio. Fui io a cercare le sue labbra. Un gesto istintivo. Le cercai come l'assetato cerca l'acqua. E mi sciolsi nel suo bacio. 

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