Tracotante

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Una giornata passata a provare i trucchi con un'amica. Teoricamente non ci sarebbe potuto essere nulla di meglio. In pratica avrei solo voluto correre via. 

-Che te ne pare di questo rossetto?- domandò Ginny, spingendo in avanti le labbra, coperte da un velo di rossetto vermiglio.

Io mi limitai ad annuire svogliatamente, poi, rendendomi conto che forse qualcosa avrei dovuto dirlo, sorrisi. -Stai molto bene-

Ginny aggrottò la fronte. -Cosa c'è che non va?-

-Perché ultimamente mi fate tutti la stessa domanda?- e mi resi conto che il mio tono era brusco. Troppo brusco. Io non volevo essere brusca, era solo che il mondo intero mi stava sfuggendo di mano e io non sapevo proprio cosa fare.

-Perché sei strana... siamo tutti preoccupati, Hermione, non immagini quanto- il viso le si contrasse in una smorfia -non vuoi proprio confidarti?-

Confidarmi di cosa? Del fatto che ormai da tempo avevo capito di non amare suo fratello? Che lo stavo ingannando in modo crudele? Inspirai a fondo, cercando di regolare il battito furioso del mio cuore. Fu inutile. Il panico mi stava divorando.

-Lo sai cosa faccio io quando mi sento giù?- mi chiese Ginny, un sorriso furbetto sulle labbra.

Scossi debolmente la testa, mordendomi la lingua prima di dirle che la mia situazione non prevedeva soluzioni.

-Vado in un posto... mi accompagni?-

Perché no?

Il posto a cui si riferiva Ginny era un fumoso locale nel centro di Londra. Non sapevo nemmeno come potesse frequentarlo. Giovanotti di ogni genere andavano avanti e indietro, incollando il loro sguardo su di noi. Io mi sentivo in imbarazzo. Anzi, avrei voluto scomparire. Dove mi aveva portata? E poi mi aveva convinta a truccarmi e mettermi un vestitino corto. Troppo corto. Una cameriera con un bel sorriso  attendeva le nostre ordinazioni.

-Io provo un Bloody Mary- mormorai. Quel nome mi piaceva. Forse poteva essere la panacea contro il mio dolore.

La ragazza segnò ciò che avevo detto e si allontanò.

-Ora mi puoi parlare di lui-

Il modo tranquillo con cui Ginny parlò, che cozzava con i suoi occhi carichi di tensione, mi fece trasalire.

-Vuoi parlare di Ron?- presi tempo.

-Non mi prendere in giro- la sua voce si era fatta bassa. Ero io che ci scorgevo un tono leggermente minaccioso? Probabilmente sì. -Sono tua amica, ma sono anche la sorella di Ron, la mia situazione è difficile-

Mai quanto la mia. -Io... tengo molto a Ron- avevo la gola secca, la lingua pesante... ma quanto ci mettevano le ordinazioni ad arrivare?

-Tieni molto... ma lo ami?- puntò i gomiti sul tavolino e si spinse in avanti. Trovai i suoi occhi minacciosi e lampeggianti su di me.

-Io... -

La cameriera arrivò proprio in quel momento, dandomi del tempo per pensare. Non molto, ma almeno qualche brandello. Mi sforzai di pensare a qualcosa. La mia mente però era annebbiata. Osservai il bicchiere con il liquido rosso che mi veniva posato davanti. Rosso come il sangue. Lo stomaco mi si annodò. Lo ignorai. Cosa potevo farci?

-Parlo di Malfoy- disse Ginny non appena la cameriera si fu allontanata.

-Non so a cosa ti riferisci- mentii.

-Non fare l'ingenua- il tono era seccato. Evitai di guardarla, afferrai il bicchiere e bevvi un lungo sorso. Il liquido rosso mi scivolò in gola. Aveva un sapore forte e riuscì a provocarmi una sensazione di calore.

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