È così che si sbriciola un biscotto

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Osservai il biscotto sbriciolarsi. Una strana sensazione di turbamento mi strinse la gola. Deglutii cercando di scacciarla.

-Questi bar dei Babbani non mi dispiacciono- commentò Ron. Era di ottimo umore da quando io e lui... eravamo tornati insieme.

Una, due, tre briciole. Avrebbero potuto essere pezzi del mio cuore.

-Vero, Hermione?-

-Cosa?- trasalii, presa dalla sorpresa. Non lo avevo ascoltato. Alzai lo sguardo. Ron mi fissava, i capelli rossi che gli ricadevano sul viso. Una sensazione di gelo mi chiuse lo stomaco. Possibile che dietro i suoi tratti ne intravedessi altri? Lineamenti perfetti che sembravano uscire da crepe del suo volto. E due occhi grigi come la tempesta.

-Dicevo che questo posto mi piace-

Annuii. Il volto di Draco dietro a quello di Ron. La gola mi si strinse in una morsa. Aveva provato a contattarmi e, naturalmente, avevamo litigato. Lui negava che tra lui e la ragazza che c'era nel suo appartamento ci fosse stato qualcosa.

-Cos'è quella faccia... non starai pensando agli elfi domestici... vero?-

Provai un senso di rabbia misto a stanchezza. Possibile che Ron non capisse? Ma come poteva capire se negavo anch'io? La nostra relazione era come il biscotto che avevo davanti... ne rimanevano solo briciole. Aprii la bocca per rispondere e...

Qualcuno si mosse in fondo al locale. Occhi grigi che uscivano dai miei sogni. O dai miei incubi. Non riuscivo mai a decidermi al riguardo. Il mio corpo però sapeva cosa fare. La mia gola si chiusero. Le mie gambe tremarono. Le mie mani sudarono. Senza parlare del mio cuore che faceva le capriole. Con la coda dell'occhio vidi le labbra di Ron muoversi, ma le mie orecchie non sentirono. Non potevano sentire. Ero troppo agitata. Sbattei le palpebre e lo misi a fuoco. Draco Malfoy. Era proprio lui.

Le mie labbra si mossero spontaneamente. -Devo andare in bagno-

Ron mi guardò sorpreso. -In bagno?-

Annuii e mi alzai. La sedia strisciò sul pavimento rovinato, producendo un rumore stridula. Ron disse qualcosa. Sul fatto che noi donne avessimo bisogno del bagno, cose del genere, nel suo stile. Io però avevo altro a cui pensare. Un ragazzo dagli occhi grigi, i capelli biondi e il viso di una statua antica.

Mi diressi verso il bagno e scivolai in un corridoio laterale, sentendomi intontita. Dalle cucine proveniva un forte odore di fritto. Patatine? Pesce? Forse, non lo sapevo. Non riuscivo a ragionare, non...

-Non capisco come fai a frequentarlo-

La sua voce. Artigli nella mia carne. Inspirai a fondo, presi tempo, traballai... lo affrontai. Lo guardai male. Beh, il peggio che riuscii, ma davanti allo sguardo tempestoso di Draco io diventavo cenere. Sperai che non si leggesse la verità sul mio viso.

-Cosa ci fai qua?- gli domandai, dura. Il mio tono però risultò esile.

Draco increspò le labbra carnose. La parodia di un sorriso, pensai. Era puro disprezzo. Però, mi ritrovai a pensare, non mi dispiaceva che quel sorriso fosse rivolto a me. Nessuno mi aveva mai sorriso così. Era come stare sotto il suo sguardo... lui mi fissava come ogni donna desiderava essere guardata. E mi faceva sentire viva. Una fiamma che bruciava i recessi della mia anima. Attesi la sua risposta. Mi sei mancata. Ecco cosa speravo che mi dicesse. Non fu così.

-Devo parlarti- disse, il tono secco, quasi infastidito.

Parole che non dicevano nulla. La delusione mi arse la gola.

-Possiamo uscire da qua?- continuò, il tono distaccato -Non mi piacciono questi posti da babbani-

La rabbia mi percorse, scuotendomi. Perché mi faceva quell'effetto? Eppure...

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