Mi è caduto un dente

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Hermione non si trovava da nessuna parte. La cosa mi turbava e mi confondeva. L'avevo cercata dappertutto. La testa mi pulsava dolorosamente. Dove poteva essere? Non mi aveva lasciato nulla, nemmeno un biglietto. Quando mi ero svegliato semplicemente non l'avevo trovata al mio fianco.

-Dove sei, Granger?- domandai al nulla, aprendo la porta della mia camera da letto, dove mi ero rifugiato a riflettere. Non ottenni risposta. Poco male, immaginavo che non ce ne sarebbe stata nessuna. Entrai, il cuore schizzato in gola. Non poteva essere scomparsa nel nulla, no? Mi guardai intorno e... lo vidi. Era per terra, sotto il tavolo. Probabilmente era scivolato giù. Si trattava di un biglietto. Mi avvicinai, con passo indeciso. Una sensazione di timore mi stringeva la gola. Non ero certo di voler sapere cosa c'era sopra. Non potevo però nemmeno fare finta di nulla. Decisi che dovevo prenderlo. E lo feci. Mi chinai e lo afferai, tra le dita tremanti. Era la calligrafia di Hermione. L'avrei riconosciuta ovunque. Aveva perfino il suo delicato profumo. Feci un mezzo sorriso. Quasi mi sembrava di vederla mentre scriveva. I miei occhi vagarono sulle sue parole, come un viandante che si è perso nella nebbia e cerca la via di casa.

Museo Egizio, mummia della principessa egizia

Quattro parole. Aggrottai la fronte, confuso. Che cosa voleva dire? La gola mi si strinse. Stava indagando su qualcosa, compresi. Perché non mi aveva avvisato? Perché non mi aveva detto nulla? Il panico salì nonostante cercassi di controllarlo. Sentii il mio corpo diventare freddo. Posai il biglietto sul tavolo e corsi a prendere la Gazzetta del Profeta. Trovai quasi subito quello che cercavo. Un articolo che parlava di una mummia appena arrivata al museo e che faceva delle ipotesi riguardo a una maledizione dei faraoni. Ecco dov'era andata Hermione!

Afferrai la giacca, me la infilai e corsi fuori. Dovevo raggiungerla. Dovevo trovarla prima che le succedesse qualcosa. Svoltai l'angolo, perso nei miei pensieri, e...

Non lo vidi neppure arrivare. Il pugno si schiantò contro il mio labbro. Un'esplosione di dolore, fiori rossi che sbocciavano davanti ai miei occhi, il sapore metallico del sangue che mi scivolava in gola.

-E ora mi dici dov'è Hermione, altrimenti ne arriva un altro- granchiò una conosciuta voce fastidiosa.

Weasley. Alzai lo sguardo e incontrai il suo brutto muso. Feci una smorfia, il dolore mi faceva tremare, e... qualcosa mi cadde in bocca.

-Sei impazzito?- chiesi. Mi avvicinai le mani al volto... e ci vidi il mio dente. Sgranai gli occhi. Il mio dente! Me l'avrebbe pagata! -Mi è caduto un dente!- gemetti, incredulo.

-Dov'è Hermione?-

Una cosa che avrei voluto sapere anch'io. -Non è affar tuo- lo freddai. Il labbro e la gengiva mi facevano malissimo.

-Sì che è affar mio!-

Forse però Weasley poteva essermi d'aiuto. Inspirai a fondo, cercando di mantenere una calma che non avevo. -Credo che sia andata a risolvere un problema- inspirò a fondo -Dobbiamo raggiungerla... dobbiamo collaborare- quanto mi costò dire quelle parole!

-La troverò io- rispose Weasley. Brutto cocciuto che non era altro!

-Non se ne parla neppure- ingoiai l'ansia -dobbiamo collaborare- ripetei. E lo superai.

Mi rincorse. -Aspetta... va bene, collaborerò con te, ma lo faccio solo per il bene di Hermione-

Non certo per quello dei miei denti che mi facevano parecchio male. Me l'avrebbe pagata.

-Dove andiamo?-

-Seguimi- non avevo né tempo né voglia di spiegare.

Procedemmo fianco a fianco, senza parlare, senza nemmeno guardarci in faccia. Il British Museum all'improvviso si stagliò di fronte a noi.

-Sarebbe lì dentro?- chiese Weasley, il tono sospettoso.

-Dove... -

Urla. Imprecando. Là dentro stava succedendo qualcosa. -Andiamo- e mi misi a correre, entrando nel museo.

Weasley gridò qualcosa e mi seguì. I suoi passi rimbombavano insieme ai miei. Io corsi, corsi, corsi. Non mi fermai. Avevo il cuore che mi martellava all'impazzata in gola. Se le fosse successo qualcosa io...

Una figura bianca comparve davanti a me. Bende. Una mummia. Sentii il mio corpo diventare di ghiaccio. Probabilmente vedevo male. Non poteva essere davvero una mummia. Arretrai, il terrore che non mi faceva respirare. Ero quasi certo che non ci avessero insegnato come eliminare una mummia... o ricordavo male? Certamente Hermione avrebbe saputo cosa fare. La mia piccola saputella. Un pensiero orribile mi serrò la gola. Non era possibile che la mummia l'avesse presa... oppure sì? In qualsiasi caso avrebbe dovuto vedersela con me. Strinsi i pugni e mi preparai a combattere.

Sentii Weasley, al mio fianco, imprecare. Oh, almeno non ero il solo a essere stato preso di sorpresa da quella creatura. La cosa mi faceva quasi piacere.

Con la coda dell'occhio scorsi un bagliore azzurro. Weasley aveva già lanciato un incantesimo. L'aria frigolò. Non potevo permettere che sconfiggesse la mummia! Ero io il migliore. E il labbro che mi pulsava dolorosamente mi rese ancora più furioso. Presi la mia bacchetta e lanciai un incantesimo. Una luce rossa scoppiò nell'aria. Io sentii la pelle avvampare. La mummia ruggì.

-Non sai fare altro?- mi provocò Weasley, perché sono certo che fosse riferito a me. Una sfida! E io adoravo le sfide. Non mi sarei di certo tirato indietro. Lanciai un altro incantesimo contro la mummia che traballò.

-Direi che è un ottimo colpo- dichiarai.

-Guarda questo- e lui a sua volta lanciò un altro incantesimo.

La mummia traballò ancora... ma non si fermò. Sentii il cuore diventare di ghiaccio. Sospettavo che quell'essere fatto di bende e di incubi non avesse nessuna intenzione di fermare la sua avanzata.

-Sono indubbiamente più bravo di te- continuò Ron. Ormai non guardava nemmeno più la mummia, il suo sguardo era tutto rivolto a me. E mi fissava con gli occhi carichi di vendetta e superiorità. Fu per questo che non gli dissi che la mummia era accanto a lui... e che lui non si accorse quando questa gli cadde addosso. Oh, fu esilarante. Un insieme di bende, urla e lamenti. Impagabile. Feci un passo indietro e mi godetti la scena. Dubitavo che l'avrei dimenticata. Soprattutto quando la mummia morse la spalla di Weasley e questo si mise a strillare. Impagabile, davvero impagabile. Compresi, con gioia, che non aveva nessuna possibilità di toglierselo di dosso... e poi sentii un dubbio. No, non era un dubbio. Era qualcosa che grattava nel fondo della mia mente. Colpa? Un senso di colpa? No, naturalmente non poteva essere... eppure...

Sbuffai e colpii la mummia con un incantesimo. La luce esplose dalla mia bacchetta. Odiavo Weasley... ma se qualcuno doveva ferirlo, beh, dovevo essere io a farlo. La mummia divenne cenere.

Weasley si divincolò per qualche istante ancora prima di rendersi conto che il suo avversario era scomparso, quindi si alzò, traballando leggermente. Io lo fissai, truce.

-Se pensi che ti ringrazierò ti sbagli, Malfoy- borbottò.

Io mi avvicinai. -Mi devi la vita, Weasley, ricordalo- borbottai -e mi devi anche un dente- lo colpii con un pugno. Weasley ricadde indietro. E finalmente mi sentii in pari. La giornata forse aveva preso la giusta piega... anche se di Hermione non c'era traccia. Dov'era finita? E con un senso di frustrazione mi diressi verso l'uscita del museo.

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