Ieri, mentre svolgevamo i nostri lavori, ho avuto l'occasione di scambiare due parole con alcuni miei compagni. Uno di loro aveva paura di come i Tedeschi si sarebbero comportati con noi, dopo il "tradimento" (così lo chiamò lui) dell'8 settembre. 'Questi, appena non gli serviamo più, c'ammazzano', aveva iniziato, 've lo dico io! Per i tedeschi siamo diventati nemici il momento che hanno saputo dell'armistizio!', e sembrava davvero preoccupato. Allora l'avevo tranquillizzato: 'I Tedeschi sono svegli, l'hanno capito che l'armistizio l'abbiamo firmato soltanto perché siamo stanchi di 'sta guerra. E poi hai dimenticato il Duce: pensi ci possa lasciare qui per molto?'. E dopo un po' di silenzio, avevo detto: 'boia chi molla', e mi era sembrato stesse meglio. "Boia chi molla" significherà pur qualcosa.
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Pagine perdute di una scelta
Historical FictionElaborato scritto vincitore del concorso della provincia di Roma "70 anni Resistenza. Una storia senza fine". Il testo racconta di uno degli ottocentomila militari italiani internati nei campi di concentramento nazisti dopo l'armistizio dell'8 sette...