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Selene scende lentamente le scale ancora assonnata, la casa è immersa nel calmo silenzio mattutino, interrotto solo dal crepitio del focolare in cucina. La giovane si gratta il capo sbadigliando, i capelli biondi della ragazza sono spettinati ed indosso ha la lunga veste da notte. giunta in cucina nota l'unica persona presente in casa oltre a lei. Samuel sta cucinando qualcosa sul fuoco, il cui profumo risveglia la fame della ragazza.

-buongiorno bell'addormentata, siedi pure, ti preparo la colazione

Samuel le parla senza voltarsi e la giovane prende posto a tavola stropicciandosi gli occhi. Davanti al suo posto è già pronto un boccale di latte ed un piatto ancora da riempire.

-buongiorno, Sir Weissadler...

-ti prego, chiamami zio Sammy

L'uomo si volta sorridendole e le fa scivolare nel piatto la pietanza che stava cuocendo su una pentola molto larga e bassa. La giovane guarda il cibo nel piatto: un misto di materiale giallo come il tuorlo d'uovo. Dopo un istante ne saggia una forchettata, immediatamente le si spalancano gli occhi ed inizia a divorare il piatto.

-è buonissimo Zio!

L'altro ridacchia.

-sapevo ti sarebbe piaciuto! Allora... dormito bene?

La ragazza annuisce e trangugia mezza tazza di latte.

-a proposito, Zio, dov'è andato papà?

L'uomo le risponde da voltato, mentre sciacqua nel lavello quattro piatti e la strana pentola bassa.

-è uscito questa mattina molto presto, il sole non era neanche sorto, ha detto che sarebbe tornato il pomeriggio... dopo avermi fatto promettere di vegliare su di te.

L'uomo ridacchia e sussurra pensoso.

-... è proprio cambiato...

Selene termina il latte e fissa per un po' il fondo del boccale.

-tu e papà... non eravate solo amici vero?

L'altro smette di strofinare il piatto e risponde sempre da girato.

-siamo come fratelli Selene, per questo ti ho chiesto di chiamarmi "zio"

La ragazza scuote la testa.

-non intendo quello... sei l'unica persona di cui mio padre mi abbia mai raccontato riguardante il suo passato... e tu quando lo guardi hai una luce strana negli occhi... sollevata e triste allo stesso tempo.

Samuel tace.

-... tu amavi papà?

Nella stanza cala un silenzio corroborato dalla fresca mattina d'autunno ed interrotto solo dallo sciabordare del lavabo pieno d'acqua. L'uomo fa un sospiro e si volta, mettendosi a sedere vicino alla giovane.

-si, Selene... amavo tuo padre. All'inizio, quando ero più giovane di te credevo fosse amore fraterno... ma man mano che crescevo compresi di sbagliarmi. C'era qualcosa in lui che mi attirava come una calamita. Forse lo sguardo enigmatico, o forse le sue strane ma adorabili abitudini... lo compresi troppo tardi...

-quando lui aveva già incontrato la mamma?

Samuel aggrotta un secondo la fronte, poi comprende di chi sta parlando la ragazza e fa un sorriso mesto.

-esatto. Quando tuo padre incontrò Diana cambiò... un po' come con te. Il suo sguardo si era fatto più brillante e vivo, quando parlava di lei aveva una meravigliosa luce negli occhi... ho provato con tutto me stesso ad odiare la ragazza che me l'aveva portato via... ma non ce l'ho mai fatta. Diana era un raggio di sole fatto donna, ovunque andasse pareva che migliorasse la giornata a chiunque... soprattutto a tuo padre...

Moondance (Wintersaga)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora