𝐅𝐀𝐋𝐋𝐈𝐍𝐆, hope mikaelson.

05.

𝐅𝐀𝐋𝐋𝐈𝐍𝐆.
CAPITOLO CINQUE.

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𝗝𝗔𝗫𝗢𝗡 𝗛𝗔 𝗚𝗨𝗔𝗥𝗗𝗔𝗧𝗢 𝗛𝗢𝗣𝗘 mentre lei e Landon ballavano mentre si scambiavano discorsi, sorrisi e risate. Ha stretto la mascella— perché era arrabbiato?

Dovrebbe smettere di guardarli, lo sapeva ma non poteva. Voleva vedere cos'altro sarebbe successo.

Con l'essere un mezzo dio ne sono venuti migliaia di vantaggi, uno dei quali era essere in grado di spiare le persone da lontano. Aveva gli occhi chiusi mentre fissava i due dalla sua stanza, era come una sorta di visione davanti a lui.

"Questa è la parte in cui me ne vado". Hope disse a Landon che annuì: "sì, lo so. Non ricorderò niente, non è vero?"

"Probabilmente no" Hope scosse la testa, "No".

"Beh, in questo caso—" Landon si fece avanti, ma si bloccò.

Jaxon guardò la scena mentre le sue labbra si avvicinavano alle sue, ma non poteva permettere che ciò accadesse. Qualcosa in lui era scattato e prima che se ne rendessse conto, Landon si allontanò dalla sua faccia e fece uscire un colpo di tosse.

Hope ha alzato le sopracciglia a Landon, "Stai bene?"

"Sì. . ." Landon tossì di nuovo: "Sto bene. Penso che sia solo la. . . "Ha tossito di nuovo ". . .Polvere."

Jaxon sorrise nel suo letto. L'ha fatto. Ha impedito loro di baciarsi, era un'altra delle sue capacità, fare ammalare le persone. Poteva farlo e poi far riprendere qualcuno in meno di un secondo se lo desiderava. Non sapeva perché l'aveva fatto, ma era contento di averlo fatto.

Alzandosi dal letto, andò in bagno: aveva la sua stanza personale che era grande, con il suo camino, divani, bagno e altre cose.

È entrato nella doccia e ha lasciato che l'acqua fredda cadesse su di lui. La sua mente tornò a Hope e Landon. Perché ha impedito loro di baciarsi? Qual era il suo problema? Era geloso?

Come quel pensiro si fece strada nella sua testa, lo rimosse subito via, volendo ridere della follia di tale possibilità. Non poteva essere geloso. Perché dovrebbe esserlo? Non gli piaceva Hope in quel modo. Direbbe che non gli piaceva affatto, ma sarebbe una bugia perché gli piaceva molto la sua compagnia. Si conoscevano da quando avevano sette anni ed è stato da allora che sono iniziate le loro litigate.

Jaxon sentiva che Hope era l'unica che poteva capirlo, era l'unica che sapeva come ci si sentiva ad essere l'unica del proprio genere: ci si sentiva incredibilmente soli e faceva schifo. Ma aveva i suo vantaggi. Hope sapeva come ci si sentiva ad essere soli, ma Jaxon lo sapeva meglio, sì Caroline lo aveva adottato ma non sentiva di appartenere a lei come lo facevano Josette ed Elizabeth.

Anche se Hope e Jaxon discutevano quotidianamente, non hanno mai usato i loro poteri l'uno sull'altro per ferirsi in maniera seria. Era una sorta di accordo tra loro. . . avrebbero usato i loro poteri l'uno sull'altro solo quando si starebbero allenando, non per ferirsi seriamente.

Quando finì di lavarsi uscì dalla stanza, indossando una camicia nera, per poi nell'ufficio di Alaric perché aveva la sensazione che qualcosa stesse per andare storto e il suo istinto gli diceva di essere nell'ufficio del preside.

Fedele al suo istinto, aprì la porta e trovò Landon seduto lì con Alaric. Chiuse la porta dietro di lui e andò a sedersi sul tavolo, di fronte a Landon mentre la sua schiena era rivolta verso Alaric.

"Sei pronto per il secondo round?" Alaric chiese a Landon che si morse il labbro, "A dire il vero. . . mi chiedevo se potessi restare."

"No." Jaxon si è affrettato a negare mentre Alaric sospirò: "Posso metterti in contatto con qualcuno che ti aiuti con i tuoi problemi a casa—"

"Non ho una casa." Landon lo ha tagliato fuori, "Non più. Posso lavorare. Lavare i piatti e aiutare facendo l'inserviente, cucinare—"

"Mi piace l'idea della roba da pulizie". Jaxon ha detto, sorridendo quando Alaric gli ha dato un'occhiata prima di rivolgersi a Landon, "Mi dispiace Landon, ma non è questo il tuo posto".

"Allora qual'è il mio posto?" Landon chiese: "Mi dica dove dovrei andare. Lei non ha idea di come sia là fuori".

"Smettila di dirlo!" Jaxon esclamò: "Continui a dire che sei senzatetto eccetera, come scusa per trovare un posto dove stare. Sai come sembri in questo momento? Un fottuto mendicante. Abbiamo capito, va bene? Sei senzatetto, solo e qualsiasi altra cosa. Fai sembrare che là fuori ci sia una terza guerra mondiale. È fastidioso."

Un'ondata di silenzio ha colpito l'ufficio mentre le parole di Jaxon suonavano tra le loro orecchie. Alaric ha dovuto ammettere che Jaxon aveva ragione. Anche Landon si rese conto che aveva esagerato, ma era disperato.

"Io— io non voglio creare problemi", ha detto Landon, "Voglio solamente una via d'uscita".

Alarico sospirò: "So che sembra crudele, ma ti prego di capire, che questa scuola è stata creata affinchè potessimo forgiare le menti di esseri soprannaturali, per proteggere il loro segretp e poi mandarli nel mondo degli umani perfettamente ecquipaggiati. Siamo qui per impedire che questi ragazzi cedano ai loro più oscuri impulsi. Non fraintendermi, queste sono creature predatrici. I vampiri sono spinti dal bisogno di nutrirsi e uccidere. I lupi non controllano il loro stato primordiale. E le streghe. . ." Alaric ridacchiò dolcemente, "Le streghe, se provocate, sono responsabili di alcune delle peggiori atrocità della storia. Semplicemente qui non è sicuro per te. Mi dispiace."

"Ma non tutti i lupi mannari. . . "Landon guardò Jaxon in modo suggestivo, "Sai. . ."

"Tu piccola cosa delirante". Jaxon ha riso: "A cosa stai pensando? Che ti proteggerò quando ti rimbalzeranno tutti per mangiarti? No." Ha fatto uscire una risata senza umorismo, "Se mai, sarò io a dire loro che c'è carne fresca indifesa che va in giro per la scuola".

"Jax", ha avvertito Alaric, "È già stressato così". Alaric ha poi parlato al citofono, "Fai entrare MG, per favore". Proprio in quel momento, MG entrò e guardò Landon: "Mi dispiace per ieri. Ma il tuo amico starà bene qui. Ci ocuperemo noi di lui. Ora andare a casa. Dimentica tutto quello che hai visto o sentito da ieri sera. Quello che devi ricordare è Raffael ha trovato una casa dove può vivere una vita migliore. . ."