CAPITOLO UNO: IL VICOLO

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Inferno, Pentagram City, da qualche parte in un vicolo buio...

È a terra esanime, nel buio...

Il corpo della puttana se ne sta lì a terrà in un lago di sangue, completamente fatto a pezzi e col volto talmente sminuzzato da essere praticamente irriconoscibile, anche se si può notare il cratere che era la sua bocca, dalla quale un paio di mosche continuano a danzare in una sorta di entra ed esci.

Ironico: un tempo erano i suoi clienti a fare entra ed esci con lei. Pare che adesso le siano rimasti solo due inutili insetti, probabilmente non troppo più sporchi di lei

Gli occhi invece non ci sono proprio. Malgrado glieli abbiano strappati via con violenza, in quelle orbite vuote posso ancora vedere con chiarezza l'espressione terrorizzata che aveva prima di morire. È come se fossero ancora lì...

Il corpo ha ancora tagli gocciolanti dappertutto e a momenti le stavano per fare lo scalpo. Dall'esperienza che ho maturato da quando sono finito qui sotto, posso dire con una certa precisione che questa stronzetta si trova qui da meno di un giorno.

Sembra un quadro cubista...

Attorno al cadavere ci sono alcuni pezzetti di carne che se ne stanno a marcire sul terreno sudicio di questo vicolo. È una prostituta, più precisamente una succube e quasi sicuramente lavorava nei porn studios di quel cazzone di Valentino. Non è la prima che trovo uno scenario simile e la cosa inizia a farmi innervosire. I miei superiori sono già stati molto chiari a riguardo: devo trovare il demone che sta causando tutto questo scompiglio a Pentagram City.

Ormai è quasi un secolo che lavoro in questo buco di merda e di informazioni a quei bastardi ne ho date, ma ogni volta trovano un compito creativo da assegnarmi, in modo da farmi incazzare per i loro bisogni. L'inferno non è esattamente come mi aspettavo, ma non sono mai stato in condizione di potermi lamentare: merito di starmene qui.

Il pavimento di cemento sudicio è umidiccio e su di esso noto una curiosa scia di sangue che parte da quel piccolo ammasso di carne disfatta. È talmente lunga da svoltare da questa viuzza per andare direttamente in un'altra. Certo che quella ne aveva di sangue all'interno...

È stata spostata...ma dall'assassino o da qualcun altro? Forse da lui: a Valentino non è mai fregato un cazzo dell'incolumità delle sue dipendenti, se non in funzione del profitto.

E, a proposito di profitti, a quest'ora starà di nuovo impazzendo nel suo ufficio per la morte di una sua dipendente.

Mi guardo attorno per vedere se qualcuno mi sta osservando, ma la massa di dannati si sposta per le strade principali e in pochi vengono da queste parti, soprattutto quando c'è un'altra vittima di Jack lo squartatore.

È strano. Di solito i demoni non temono i cadaveri, anzi...spesso ci giocano: chi li stacca la testa per giocarci a palla, chi si prende un arto per fare qualche disegnino rosso scuro sui muri e chi invece continua a picchiarlo o peggio, giusto per il puro gusto di farlo. Per quanto le trovi azioni insensate anche per gli inferi, ho sempre ignorato i motivi che li spinge a farlo. Ho notato però che quando viene ritrovata una dipendente di Valentino morta per le strade, stranamente gli abitanti di questa città evitano i resti. Forse perché non vogliono essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato, anche perché la cosa sta facendo girare le palle all'overlord, e quello non si fa problemi a far saltare la testa a chiunque veda in un momento di ira.

Mi prendo una piccola pausa riflessione.

Tanto non credo che la succube qua a terra vada da qualche parte...

Dalla tasca interna del mio trench coat sfilo una scatoletta di alluminio con dentro i miei amati sigari. Una sezione della placca metallica che ho sulla bocca si apre, consentendomi di imboccare il mio ambito articolo da fumo. Sollevo l'indice e me lo avvicino alla faccia. Mi concentro un attimo e sul dito appare una fiammella.

Hazbin Hotel Trilogy - Dot And LinesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora