Inferno, Pentagram City, capodanno 2019, interno della sede di Maverick...
Sono in un piccolo bagno, una di quelle cabine che si vedono nei luoghi di decenza nei ristoranti o in altri luoghi adibiti al pubblico. Quando rivolgo lo sguardo dietro di me scopro una risposta che ormai era già divenuta ovvia.
Sono uscito da un cesso, e nemmeno troppo pulito direi...
Merda, in tutti i sensi...
Fanculo, intanto posso dire di esser riuscito ad entrare nella sede di un overlord nel giorno dello sterminio. In quanti possono dire la stessa cosa?
Adesso però la devo smettere di pensare a queste stronzate, ho del lavoro da fare...
Tendo bene le orecchie, in modo da capire se sono l'unica anima in questo posto. Sicuramente nessuno mi ha sentito, altrimenti avrei già avuto visite. Tuttavia non posso certo lasciare le cose al caso ed è meglio prevenire al più possibile i danni collaterali.
Niente, nessun rumore. Pare che io sia solo...
Lentamente, apro la porta e mi guardo attorno. Puntualmente, mi ritrovo davanti un bastardo con gli occhi strabuzzati.
Ecco, dopo tutte le premesse che mi ero fatto. Ma che cazzo Lefty...
Attraverso l'unico occhio buono che gli è rimasto, noto lo sguardo di chi si sta chiedendo come cazzo ha fatto un estraneo ad apparire letteralmente dal niente.
Penso che abbia anche paura, dato che lo sovrasto totalmente in altezza.
Lui prova ad afferrare la pistola dalla fondina che indossa sulla vita, ma io prontamente gli afferro il braccio e lo sbatto a terra.
Lui rantola, e prova a strisciare per rialzarsi, ma a quel punto ho già perso la pazienza. Gli afferro con forza i capelli e lo guardo un'ultima volta con disprezzo prima di sbattergli la testa sulla superficie dura ed incrostata del gabinetto.
Per qualche attimo affanna una sorta di grido strozzato, prima che il suo cranio risuoni nuovamente contro la ceramica, schizzandola si sangue e brandelli di carne. Ripeto il movimento più e più volte con immane violenza fino a quando, con un ultimo rantolo, il bastardo non smette di respirare.
Lascio la presa dal suo cuoio capelluto, lasciando cadere la testa dentro l'acqua del cesso, che a sua volta si tinge di rosso.
Mi guardo la mano tinta dei suoi fluidi corporei e mi allontano soddisfatto...
La sede pare essere abbastanza pulita rispetto agli edifici che adornano Pentagram City e sembra piuttosto complessa, con un'alveare di corridoi, incroci e scale che si alternano tra i vari spazi angusti.
A guardarlo bene, questo posto sembra più una matassa di cunicoli, una sorta di bunker ben rinforzato.
Maverick sa il fatto suo, glielo concedo: pochi altri qui all'inferno possono vantarsi di avere certe strutture dalla loro parte.
L'unica cosa di cui sono certo è che sono salito molto durante la mia infiltrazione nelle tubature, quindi sarebbe meglio scendere e fare attenzione a chi sta di guardia qui. Meno ne attiro su di me e meglio è, anche perché se voglio evitare un allarme generale devo fare in modo di rendere impossibilitato a darlo chiunque incontri, il che vale dire ucciderli.
Inizio a scendere le scale con passo felpato, cercando di fare meno rumore possibile e cercando di scrutare dietro agli angoli man mano che trovo un angolo. Malgrado però passi il tempo continuo a non notare nessuno, se non qualche sporadico tirapiedi che prende un'altro sbocco o che mi basta far sparire in fretta.
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Hazbin Hotel Trilogy - Dot And Lines
FanfictionFanfiction su Hazbin Hotel scritta in collaborazione con @Allan_Chartword e @Cinnamon_Zerzy. Consiglio vivamente di leggere la primissima parte dedicata alla prefazione. La storia ruota attorno ad un abitante di Pentagram City, tanto misterioso quan...