L'amore fa male

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Nico's POV

Si asciugò il viso con la manica della maglietta e osservò l'orologio sul comodino: non vedeva una bel niente. Aspettò qualche secondo finché non distinse l'orario: || 8.15 ||
Era in tempo?
Ci pensò su un po e poi si chiese:

'Ma per fare che?'

Poggiò di nuovo la testa sul cuscino e richiuse gli occhi. Quando si rese conto di una voce nella sua testa:

'Vegliati mollaccione. Vestiti scansafatiche'

Si disse: 'Basta stupido mio cervello di gallina'

'Cervello di gallina a chi?'

Nico spalancò gli occhi e si ritrovò un viso abbastanza familiare. Purtroppo.
Era il coach.
Gli vene un colpo e aveva gia iniziato a sferrare calci e pugni a caso in aria.

'Stupido semidio, ti svegli che ci sono gli allenamenti?'

Rimase un po' a fissare gli occhi del fauno, quasi inferocito e poi disse:

'Nah'

'A chi lo dici 'Nah'? Eh, fammi sentire. A chi lo dici?'

Subito dopo lo prese per la maglietta -da disteso- e lo alzò da terra per farlo atterrare perfettamente inpiedi.

'Ragazzo, non credere che solo perché sei figlio di Plutone...

'Ade'

'Eh beh, si quello che è. Solo perchè sei figlio di 'Ade' ' disse facendogli il verso ' e perché hai salvato il campo con l'Athena Partenos e bla bla bla, non vuol dire che sei un privilegiato. Alza il culo e muoviti.'

Subito dopo uscì, sbattendo la porta.

Certo che aveva ragione. Era da parecchio che non faceva niente.
Prese la sua spada di ferro dello Stige, e si sistemò, con l'intento di andare da Chirone. E così fece.

Appena fuori dalla sua casa, lo vide in lontananza e fu reviproco. Chirone anchr lo aveva visto e con la mano lo intimò ad avvicinarsì.

'Hey! Chi non muore si rivede! Vuoi fare l'allenamento o vuoi semplicemente imboscarti nelle cabine altrui?'

Nico si fece tutto rosso. Lo aveva visto con Percy. Che vergogna!

'Voglio allenarmi. Cosa c'é come 'corso' oggi?'

'Il nuoto e la difesa sott'acqua del signorino Jackson'

Si bloccò e Nico notò il fatto che stava ripetutamente facendogli l'occhiolino (Se non avesse saputo il motivo, avrebbe pensato certamente a un tic ossessivo.)

'Il corso di medicina del figlio di Apollo Solace e, se vuoi aspettare, verso le 11 c'é tiro con l'arco di quel ragazzo romano.. Come si chiama? Ah si ... Zhang'

'Ok. Vado a medicina.'

Si diresse in infermeria e venne subito notato dal figlio di Apollo, che interruppe il discorso e, senza alcun preavviso, si lanciò addosso al gracile Nico che finì ben presto a terra.

'Ahi mi hai fatto male Wi..'

Will non lo lasciò finire e lo baciò. In quel momento Nico si sentì vivo. Aveva sempre una temperatura corporea da cadavere, infatti sei un ospedale mortale lo avesse ricoverato, lo avrebbero dato per spacciato.
Un' ondata di calore lo attraversò e si sentì trafitto da un raggio di sole.
Era una stupenda sensazione ma faceva male.
Le labbra di Nico si scostarono e con la mano si toccò la spalla e la mano era tinta di un rosso abbastanza acceso. Sangue.

'Oh, Nico. Stai sanguinando.'

'No dai ma davvero?! Mi hai scaraventato letteralmente a terra!'

Will rise e prese Nico in braccio e lo portò davanti al suo gruppo di medicina.

'Non mi hanno mozzato le gambe. Posso camminare.'

'Non puoi. Ordini del dottore.'

Lo fece sedere su una sedia e si voltò verso i ragazzi.

'Scusate per la scena sdolcinata ma c'è stato un cambio di programma. Di solito parliamo di ferite da attacchi di mostri e giganti. Oggi parliamo di sbucciature e come curare una spalla slogata.'

I ragazzi pendevano dalle sue labbra e Will parlava e parlava, usando Nico come cavia.
Il ragazzo era stupito di quanta teoria ci fosse dietro a una semplice slogatura.
Will era preciso e delicato. E faceva tutto con grande cura e amore.
Finita la lezione -per così dire- tutti se ne andarono lasciando i due, da soli.

'Adesso devo andare. Grazie Will. Sei un amore.'

' Ah Ah Ah dove credi di andare. Io non ho finito con te.'

'Cosa ho fatto?'

'Tu niente. Devo fare una cosa'

Nico era ancor più perplesso.

'Che cosa?'

'Non ho finito prima.'

Will gli prese il viso e continuò a baciarlo. Con sempre più enfasi come se volesse abbattere i muri che li dividevano. Voleva infonderli in una sola persona.
Nico si staccò di botto e gli occhi dell'altro erano perplessi e gridavano:'ANCORA'.

'Ho fatto qualcosa?' chiese Will.

'Ti amo, raggio di sole.' disse, prima di prendere il viso di Will e continuare quel che avevano lasciato in sospeso.

Weeeeeeeeeeee,
Solangelo*-*
Spero vi piaccia.
-Charlie ❤

Maybe, it's not the end |Pernico-Solangelo|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora