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 «Ma l'amore è cieco e gli amanti non possono vedere le piacevoli follie che essi commettono»WILLIAM SHAKESPEARE

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«Ma l'amore è cieco e gli amanti
non possono vedere le piacevoli follie
che essi commettono»
WILLIAM SHAKESPEARE

Picchiettai le dita sulla scrivania e rivolsi lo sguardo al display del cellulare.
Era sempre difficile scegliere la canzone adatta da ascoltare mentre lavoravo, e questa volta non deve essere di Harry Styles o Taylor Swift altrimenti non riuscirei a concentrarmi.
Finalmente trovai una playlist con canzoni soft per lo studio perché la musica era tutta la mia vita, riusciva a sovrastare il fracasso che avevo nella testa.

Continuai a scrivere sul mio computer e ogni tanto feci una pausa per distrarmi dallo studio dieci minuti. Mentre mi alzai per andare in bagno qualcuno bussò alla porta. Non mi interessa se sono vestita con il pigiama dei panda e con i capelli raccolti in una coda alta e gli occhiali. Aprii la porta e trovai la mia amica con una torta in mano e una candelina.

«Sorpresa» dice contenta e per poco non cadde la torta.
«Non è il mio compleanno oggi» dico spostandomi dalla porta per farla entrare ma prima di chiuderla, notai la porta della camera di fronte la mia aperta, vedendo Atlas sdraiato sul letto che mi stava guardando, si era soffermato soprattutto sul mio pigiama che non sembrava affatto di una ragazza di quasi vent'anni ma bensì quello di una bambina di dieci anni.

«Posso posare la torta sulla scrivania?» la voce di Megan mi fece spaventare, chiusi la porta sperando di non essermi fatta notare mentre io e Atlas ci guardavamo senza dire una parola.
«Si aspetta che sposto le mie cose» mi avvicinai alla scrivania e chiusi il computer mettendolo in un lato così da non occupare tutto lo spazio.

«Allora ho pensato molto in questi giorni per organizzare il tuo compleanno, arrivando alla conclusione di festeggiare fuori quindi andiamo tutti a ballare»
«Tutti?» chiedo non capendo chi altri oltre a noi due volesse invitare.
«Te, io, Vivien, Ansel e Rhys ho invitato anche Kaleb ma non ha ancora risposto»

Non so se essere felice per aver organizzato una festa che non pensavo neanche di festeggiare o triste perché ha deciso di farlo con persone che conosco da poco, e in discoteca invece di un luogo più tranquillo come un ristorante dove potevamo mangiare una pizza tutti insieme.

«Sei sicura di voler festeggiare?» chiesi sedendomi sul letto mentre apriva la torta. «Scherzi è il tuo compleanno» prende la candelina con il numero venti e la mette sulla torta.
«In realtà è domani, non credo di volerlo festeggiare» rispondo raggiungendo Megan che mi fece segno di alzarmi per farmi sedere davanti alla torta con la candelina accesa, come fa la mamma con la propria figlia e i suoi amici e parenti attorno che aspettano di cantare "tanti auguri".

«Perché non dovresti, domani è il tuo giorno sarai la protagonista della giornata e potrai scegliere cosa fare. Capita solo una volta all'anno»
«Non voglio festeggiarlo, odio il 22 Dicembre» Megan non risponde e tira un sospiro prima di cantare tanti auguri.
«Per favore non-» era inutile, Megan iniziò a cantare per farmi smettere di parlare e la mia mente tornò indietro di qualche anno. Era il mio diciottesimo compleanno ed ero rimasta a casa del mio ragazzo Alexander per festeggiare ma non mi aspettavo che quel giorno si fosse trasformato nel peggiore della mia vita.

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