-teatro

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Il mondo sembrò fermarsi, sentii gli incitamenti della gente vicino a me e qualche mano calda sfiorarmi leggermente.

Una mano fredda mi porse il giubbotto, mi prese per un fianco e mi riportò all'interno del capanno assieme agli altri. Avevo freddo e vedevo a malapena, continuavo a tremare e sentivo come se il corpo mi si stesse frantumando in mano.

Possiamo dire che fare stronzate è il mio forte.

La serata finì verso le due e con James tornammo davanti al cancello di casa mia, ero stanchissima e volevo buttarmi a letto subito. Salii in camera, misi il pigiama e nel momento in cui stavo per buttarmi a letto mi venne la malsana idea di uscire di casa.

Sono quelle solite idee che ti vengono senza motivo e vuoi fare per forza.

Sentivo come il bisogno compulsivo di uscire,avevo il bisogno di buttarmi,lanciarmi nella fredda sensazione della vita,per la seconda volta..

Decisi di aprire l'armadio, prendere un cappotto pesante e dirigermi in cucina, per mettere delle scarpe; successivamente uscii di casa e mi sedetti sul prato, guardando le stelle.

Era una serata bellissima, tutto il cielo era illuminato e nessuna luce rovinava il paesaggio, era un posto incantevole e sembrai dimenticarmi del freddo.

Qualche minuto dopo decisi di fare una passeggiata, per farmi venire sonno, andai avanti ed indietro per la mia via di casa, quando improvvisamente cominciò a piovere, così tirai su il cappuccio del giubbotto e cercai di avvicinarmi ad un lampione.

Ero a guardare le stelle quando sentii qualcosa di caldo sulla spalla, la pioggia sopra di me cessò e vidi un ombra dietro la mia schiena; spaventata mi girai di colpo e non credetti ai miei occhi, forse per colpa del sonno.

Ero lì, impalata dal freddo, a meno di un metro dal mio professore, con le guance gelate e la bocca screpolata, mentre lo fissavo incredula.

Lui mi guardò confuso, effettivamente, non è da tutti essere senza ombrello mentre piove...ALLE DUE DI NOTTE.

Mi chiese dove abitassi e mi riaccompagnò al cancello di casa mia, per poi pormi delle domande.

<<Che cosa ci fai in giro alle due di notte? Soprattutto senza ombrello...e da sola>>

<<Non lo so nemmeno io, l'ho fatto e basta, guardavo il cielo...piuttosto, lei cosa ci fa qui?>>

<<Ero sulla mia terrazza, stavo leggendo e ha cominciato a piovere, poi di colpo ho visto un ombra e ho deciso di andare a controllare>>

<<Non sapevo che leggesse alle due di notte>>

<<Ed io non sapevo che tu facessi "passeggiate notturne">>

<<Noi giovani siamo imprevedibili prof>>

<<Si si, come no, ora ti conviene entrare in casa se non vuoi il raffreddore>>

<<Oh.. si, giusto>> mi girai verso la porta di casa per aprirla ed accennando un sorriso continuai la frase.

<<Grazie prof..., buonanotte>>

<<Buonanotte signorina Anderson>> rimase a guardarmi qualche secondo per poi dirigersi nel buio più oscuro, in una piovosa notte autunnale.


-Sabato-

Sabato, come sempre, decisi di recarmi in biblioteca per prendere un nuovo libro da leggere, ma per mia sfortuna era chiuso. Si dice che la proprietaria sia caduta dalle scale e al momento è a casa a riprendersi.

-come Luna e stelle-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora