DAY 4 - PT.5

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Tornai a casa avvilito, perchè dovevo proprio andare con lui in missione? Non dovevo più pensarci. Andai in cucina a preparare una tazza di tea. Il mio telefono iniziò a squillare, un numero sconosciuto, ma chi poteva essere?

-Pronto?- -ti prego non riattaccare...- riconobbi subito la voce! Ovviamente riattaccai. Il telefono riprese a squillare, ma non risposi. Alla sesta telefonata schiacciai il tasto di risposta -la vuoi piantare brutto stronzo di chiamare, non mi devi rompere le palle, vai all'inferno!- -Agente Lee è così che si risponde ad un superiore!- Cazzo, era il capo della polizia -Mi scusi capo, continuavo a ricevere chiamate da un call center che mi voleva vendere un aspirapolvere ed ho perso la pazienza...- -si ti capisco sono davvero insistenti quelli...- oddio incredibile ci aveva creduto, se mi buttavano fuori dalla polizia potevo diventare un attore.

-ti ho chiamato per dirti che ho ottenuto il mandato per il Case 143, l'ho lasciato a Jisung- -ah grazie capo perfetto a domani- Un tempismo incredibile, non me ne facevo più nulla di quel mandato, sapevo che la gang non c'entrava o almeno ci speravo davvero. Riaggancia e il campanello di casa iniziò a suonare. Ma chi poteva essere adesso, possibile che non potessi riposare in santa pace?

Aprii la porta e Hyunjin mi spinse ed entrò in casa mia. -Vattene chiaro? non ti voglio vedere...- -Stai zitto, ora ti siedi e mi ascolti. Non me ne vado fino a quando non ti ho parlato!- Il sangue mi ribolliva nelle vene, ma sapevo che non sarei riuscito a cacciarlo, me ne tornai in cucina e lo lasciai solo in salotto. -Ascoltami Felix ti prego- -non me ne frega nulla di quello che hai da dirmi, vuoi stare qui? ok bene rimani, ma io me ne vado- Feci per prendere la giacca ma mi bloccò il braccio e mi spinse sul divano, il suo volto a pochi centimetri dal mio. Ok era certo stavo per avere un infarto.

-ti voglio solo parlare ok? non ti farò nulla... a meno che non sia tu a chiedermelo... Non stavo giocando con te prima, tu mi piaci davvero. Non lo so cosa mi è preso ti ho visto e...nulla il cuore ha iniziato a battermi velocemente e la testa mi girava. Quando ti ho visto uscire ho pensato ok lo seguo e ci parlo, ma poi non ho resistito e ti ho baciato... lo so ti ho colto alla sprovvista e anch'io ero stranito... non mi sono mai piaciuti gli uomini ma tu sento che sei diverso... oggi sono qui per chiederti di darmi una possibilità, una soltanto... se poi non vorrai più vedermi ok sparirò dalla tua vita... allora cosa ne dici?-

Cadde un silenzio imbarazzante. Gli piacevo, davvero? ma come poteva essere se ci eravamo visti si e no per pochi minuti. E poi anche a lui, come a me, non piacevano gli uomini e allora perchè era venuto a chiedermi una possibilità? Io volevo solo concentrarmi sul caso, niente di più. Ma i suoi occhi mi attiravano come una calamita. D'istinto lo attirai a me e lo baciai. Lui ricambiò immediatamente il bacio e prima che me ne potessi rendere conto, mi sollevò e mi portò in camera da letto.

Le cose iniziavano a scaldarsi, ma cosa dovevo fare? io non ero mai stato con un uomo, e di sicuro volevo che alcune parti di me rimassero come erano al momento. Ma non volevo assolutamente che lui mi lasciasse, mi sentivo al settimo cielo. Ogni tanto riprendeva fiato e mi guardava con uno sguardo penetrante, dopo di che riprendeva a baciarmi e non solo...

Ebbene si, è ufficiale. Ero andato a letto con Hyunjin. -wow è stato fantastico, tu sei fantastico- Oddio ma cosa avevo fatto... cosa gli dovevo rispondere adesso? -si anche tu...- il mio tono risultava falso persino alle mie orecchie. Jinnie scoppiò a ridere e mi abbracciò -ok apprezzo lo sforzo- -scusa non volevo dirlo con quel tono, voglio dire mi è piaciuto, tu mi piaci... ma non sono abituato a.. beh ecco... a fare certe cose...- -sei vergine?- cosa?? ma che cavolo certo che no -No idiota, o meglio non lo sono con le donne...- -beh penso allora che dovremo farci l'abitudine perchè non ho intenzione di lasciarti andare-

Non so bene il perchè ma quelle parole mi resero estremamente felice e , sempre abbracciato a lui, mi addormentai. Quando ci svegliammo era già sera. -ti va di mangiare qualcosa?- -si sono affamato, grazie- Cenammo parlando del più e del meno, dovevamo pur conoscerci. Dopo cena ci mettemmo a guardare un film, ma non siamo riusciti ad arrivare alla fine...

Nel letto, abbracciati di nuovo mi sentivo felice, sentivo il suo respiro calmo, si doveva essere addormentato e lentamente anch'io caddi in un sonno profondo.

CASE 143Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora