12: Come ci sbarazziamo di uno sposo senza indossare una tuta arancione?

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"Se devi fare una cosa, tanto vale che la fai bene, in grande e soprattutto con un'entrata da palcoscenico"

Rebecca Grandi

Harryween 31.10.2022 - Inglewood

Mi avevano buttato fuori dal backstage, maledetti, lanciandomi in mezzo agli sguardi attoniti di migliaia di ragazze e ragazzi con uno stile decisamente più a tema del mio. In realtà ci avevo anche provato eh, avevo dipinto per l'occasione dei cuori rosa sull'unico paio di pantaloni bianchi che avessi mai posseduto, indossandoli poi per la prima volta: il mio culo era già abbastanza grosso senza sottoporlo a una punizione così ingigantiva. La giacchetta con le frange lunghe dello stesso colore dei cuori, comunque, lo mascherava un po'. Era il top corto ad essere forse quello più penalizzato: stessa trama dei pantaloni, a colori inversi, lungo abbastanza da non lasciare carne al vento oltre alla vita alta dei pantaloni, ma particolarmente scollato sul seno. Tutto sommato, mi ero camuffata bene in mezzo alle fan di Harry, non avevo neanche indossato la parrucca: Jeff mi aveva regalato un delizioso cappello da cowboy rosa con HS ricamati sopra. «Non agitare la folla e quando inizia fatti vedere che ti faccio passare avanti» aveva detto, facendomi indossare il cappello, prima di cacciarmi via. Come se quello non avesse fatto agitare la folla, poi. Avevo deciso che mi sarei fatta vedere ben bene alla prima canzone, non a caso avevo un bellissimo cartellone con scritto "Ho baciato il mio ex ed ora non posso vivere senza di lui, tu?" con un meraviglioso Uniposca rosa glitterato. Mi sentivo una ragazzina, ma sicuramente non era il cartello più strano che avessi visto in mezzo alla folla. Che poi facevo finta di niente, ma sentivo ogni singolo discorso di chi mi stava vicino ed era così difficile tenere la testa bassa e non rispondere, soprattutto a quelle che facevano ipotesi su di me e Olivia. Poi, la mia attenzione fu totalmente attratta da un paio di ragazze con una videocamera che giravano nel parterre facendo domande al pubblico. Per tenere un basso profilo sarebbe stato più giusto starne alla larga, ma io ero sempre stata curiosa.

«Qual è la canzone che aspettate, ma che ci siete rassegnate sapendo che non farà mai?» Chiese la ragazza con il telefono come microfono puntato su due ragazze vestite come nel video di As it Was, con tanto di boa degli stessi colori. Le due si guardarono un secondo negli occhi sorridendo, «Fine line», dissero in coro facendo partire un'ovazione vicino a loro. Sorrisi: finiva sempre così. Avevo anche visto scritte sparse in qua e in là con scritto "Non staremo bene, se non fai Fine Line", mi avevano fatto sorridere. «Tu non sei d'accordo?» sentii l'intervistatrice, mi indicai: «Io?» domandai, lei sorrise annuendo, sorrisi di rimando. «Sunflower, ma c'è una storia dietro, non mi guardate male» affermai tra gli sguardi per aria delle ragazze intorno a noi, tornai a parlare: «Saranno passati secoli ormai, cazzo sono vecchia! Va be', quando eravamo ancora giovani e volevamo andare a ballare senza essere notati, ci mettevamo le cuffie in cucina con la musica alta, fingendo di essere sulla pista da ballo, con lui tentava un approccio avvicinandosi da dietro, proprio come in un gioco di ruolo. Ci ha sempre saputo fare lui, porca vacca. Comunque, alla fine ci baciavamo sempre nella nostra pista da ballo improvvisata. Una volta mi ha strappato una promessa: avremo giocato al gioco del dancefloor anche con i nostri figli. Non è dolce?» affermai trasognata, «Lo avete fatto?» domandò puntando il telefono verso di me. Feci spallucce: «Magari tra qualche anno, quando tutto questo caos finirà. Sicuramente prima mi devo sbarazzare di mio marito» conclusi divertita, la tipa mi guardò perplessa, mentre alle spalle sentivo vociferare riguardo il mio conto: immagino che il profilo basso fosse appena stato debellato. La ragazza con la telecamera in mano aggrottò le sopracciglia, abbassando qualche secondo la videocamera per guardarmi meglio il viso nascosto dalla visiera del cappello. Le sorrisi. «Mi piace il tuo capello» affermò puntando la camera sul mio viso. «Anche a me, me l'hanno regalato per non fare vedere troppo la mia faccia, sai, con questo culo è un po' un modo dolce di tutelarmi. Treat people with kindness, no? Mica lo canta e basta» affermai tranquillamente, facendole l'occhiolino, mentre le urla mi fecero tornare alla realtà: erano usciti dal backstage per dare inizio al concerto.

Stuck on You [hs] ~ COMPLETA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora